Il club delle lettrici compulsive

Come rugiada nel buio – Julie Kibler

Come rugiada nel buio Book Cover Come rugiada nel buio
Julie Kibler
Narrativa storica
Garzanti
30 luglio 2020
cartaceo, digitale
412

All’ultimo piano di una grande biblioteca si trova un archivio che nessuno conosce meglio di Cate. Per lei quel luogo è casa, una dimora polverosa dove, nel silenzio, coltiva una riservatezza che la fa sentire al sicuro. Non ha altri contatti all’infuori delle persone di cui legge in faldoni voluminosi. Sono amici di carta che prendono corpo ogni volta che Cate sceglie di approfondire le loro vicende. Di entrare nelle loro vite. Ma c’è una storia su tutte a cui la giovane si appassiona sin dall’inizio: è quella di Lizzie e Mattie, due donne che cento anni prima hanno incontrato un destino simile al suo. Sono fuggite da errori imperdonabili. Da colpe che hanno cercato di dimenticare, ma di cui non hanno mai smesso di sentire il peso. Eppure, nonostante le difficoltà e il dolore, hanno scelto di non arrendersi e di trarre forza l’una dall’altra. Di nutrire la loro amicizia a dispetto dei pregiudizi e delle malelingue. Di credere in quel rapporto solidale, necessario per realizzare il comune desiderio di riscatto e rinascita. Un legame che pochi hanno occasione di sperimentare e che, proprio per la sua imprescindibilità, non è fatto solo di luce, ma anche di molte ombre. Di segreti rimasti sepolti per troppo tempo che ora tocca a Cate svelare. Perché solo così la solitaria archivista potrà rileggere e capire meglio il proprio passato e riprendere in mano le redini della propria esistenza senza temere di tradire sé stessa.
Julie Kibler si è fatta conoscere con il romanzo d’esordio Tra la notte e il cuore, che ha messo d’accordo lettori e critica, scalando le classifiche internazionali. Con Come rugiada nel buio, l’autrice torna a parlare con grazia e delicatezza delle seconde occasioni che la vita ci offre. E lo fa con una storia che celebra il coraggio femminile e la capacità di ogni donna di non arrendersi e di ritrovare la fiducia nel futuro anche nel clamore e nella violenza della realtà che la circonda

Oggi partecipiamo al review party di Come rugiada nel buio, un libro di Julie Kibler pubblicato in Italia da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

come rugiada nel buio

Cate è una giovane bibliotecaria che si è appena trasferita all’Università del Texas. Qui si imbatte nel cimitero storico della Barachah Home, dove sono seppellite le ragazze perdute che all’inizio del ‘900 trovarono rifugio presso questa comunità. Cate ne viene incuriosita e inizia una ricerca sulle ragazze ospiti della casa.

E così conosciamo tra le altre, Lizzie e sua figlia Docia e Mattie e suo figlio Cap. Entrambe arrivano alla Barachah Home in fin di vita, dopo aver subito soprusi di ogni genere, stupri, tossicodipendenza e maltrattamenti. 

La vicenda corre parallelamente tra il 2017 e un periodo compreso tra il 1913 e il 1933, e i capitoli si susseguono alternandosi, tra la vita di Cate e quella di Lizzie e Mattie, lasciando che siano le ragazze stesse, prima l’una e poi l’altra, alternativamente, a raccontare la loro vita.

Anche la storia di Cate ha dei flashback che riportano la ragazza al 1998 quando era ancora adolescente, dandoci la possibilità di conoscerla e capire cosa l’abbia portata a trasferirsi in Texas e cosa l’abbia resa così solitaria e restia a qualsiasi tipo di sentimento. 

Cate è una ragazza forte ma solitaria e tormentata, e la sua storia è raccontata lungo tutto il romanzo. Si tratta di una storia dura, devastante, e soprattutto Cate si trova a dover affrontare dei pregiudizi che ancora oggi sono difficili da superare.

Mattie è una donna distrutta e annientata che però riesce a risollevarsi e a trovare uno scopo nella vita. La ragazza è coraggiosa e indomita e la vita non riesce a piegarla.

Lizzie è legatissima alla figlia Docia e la sua vita pre Barachah home la porta a chiudersi all’interno della casa, l’unico posto in cui si sente bene e al sicuro, ma da cui non riesce a staccarsi per tornare alla vita reale.

Tra loro si intrecciano un’umanità varia, da fratello JT che gestisce la casa insieme alla moglie, a May, giovane donna perduta che purtroppo non si lascerà aiutare. 

Il romanzo è scorrevolissimo. La prosa dell’autrice è fluida e incantevole. Riesce a creare il pathos necessario e cattura l’attenzione del lettore sia durante il racconto delle ragazze della Barachah ma anche di quello di Cate. 

La storia presenta dei temi duri e ancora oggi difficili da affrontare, la violenza sessuale, l’omosessualità, la condizione di ragazze madri e la tossicodipendenza. Questi temi sono presentati però in maniera delicata, le ragazze sono vittime ma non portano a compassione ma ad ammirazione, soprattutto quelle che in un periodo storico come quello dell’inizio del secolo, nonostante marchiate da infamanti vicende, riescono a sollevarsi e a dare un senso alla loro vita. In questo caso, l’amicizia viene vista come l’arma in grado di sconfiggere le difficoltà!

Cate vive in un periodo più vicino al nostro; la vicenda, come già ho accennato, viene raccontata alternando il 1998 al 2017, ma nonostante ciò tante tematiche che sono affrontate da Lizzie e Mattie sono ancora infamanti alla fine del XX secolo. Io stessa, leggendo il romanzo, ho dato per scontato un qualcosa (ovviamente non posso dire cosa) che poi è risultato non essere così scontato e ne sono rimasta colpita. 

Per concludere amici, guardiamo al di là del nostro orticello, prestiamo ascolto alle grida di dolore delle ragazze perdute del nostro paese, e ricordate che il tempo è breve e l’eternità è lunga.

Consiglio, a chi affronterà la lettura di questo meraviglioso romanzo, di non tralasciare le Note dell’autrice. Qui scoprirete che la storia di Mattie e Lizzie è vera, e che la Barachah Home è davvero esistita.

Questa rivelazione mi ha fatto davvero pensare, e ne sono rimasta davvero colpita. Purtroppo questo tipo di comunità non riusciva ad evitare la caduta delle ragazze, ma comunque toglieva dalla strada ragazze che avevano ormai perso ogni speranza e che magari si trovavano ragazze madri, senza avere nessuna possibilità di far crescere in maniera dignitosa il proprio figlio. Altra cosa notevole è che in questa comunità, a differenza di altre, i bambini non venivano separati dalle madri, ma ad entrambi veniva data la possibilità di vivere insieme.

Si tratta dunque di un romanzo struggente, che insegna comunque tantissimo e che anche segna tantissimo. Io stessa ho passato giorni a pensare a Cate, l’unico personaggio non realmente esistito, ma soprattutto a Lizzie e a Mattie.

Se deciderete di leggere il romanzo, sappiate che, nonostante sia una lettura scorrevole e piacevole, è comunque un romanzo difficile da digerire e che farà riflettere tantissimo.

Avete letto Come rugiada nel buio? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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