Il club delle lettrici compulsive

Ballata dell’usignolo e del serpente – Suzanne Collins

Ballata dell'usignolo e del serpente Book Cover Ballata dell'usignolo e del serpente
Hunger Games - il prequel
Suzanne Collins
Distopico, Young Adult
Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
480

Il mondo di Panem sessantaquattro anni prima degli eventi che hanno visto protagonista Katniss Everdeen. Tutto ha inizio la mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games...

L'ambizione lo nutre. La competizione lo guida. Ma il potere ha un prezzo.

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

Oggi partecipiamo al review party di Ballata dell’usignolo e del serpente, l’attesissimo prequel di Hunger Games, scritto da Suzanne Collins e pubblicato in Italia da Mondadori.
Prima di cominciare con la recensione, vi lascio il calendario in modo che possiate recuperare le recensioni degli altri bravissimi blogger che hanno preso parte all’evento.

ballata dell'usignolo e del serpente

Sapete che ho amato alla follia Hunger Games. L’avevo letto prima di avere il blog e ho riletto tutta la trilogia solo per poterne parlare qui con voi. Ho anche partecipato a un blog tour fighissimo poco tempo fa, in cui abbiamo simulato gli Hunger Games tra autori (e ho perso miseramente). Vi lascio i link di tutto a fine recensione!

E veniamo al libro, finalmente.

Siamo a Panem, dieci anni dopo la fine della guerra che ha portato alla costituzione degli Hunger Games. Incontriamo subito un giovanissimo Coriolanus Snow alle prese con la sua vita a Capitol City. I tempi in cui seminerà terrore nel cuore degli abitanti dei distretti sono ancora lontani, eppure già si intravede la sua intraprendenza. Ha patito tantissimo durante la guerra. E ora che questa è finalmente finita la situazione non pare migliorata. Certo, gli Snow residui (lui, la nonna e la cugina Tigris – vi ricordate di lei? L’abbiamo già incontrata…) sono riusciti a mantenere una parvenza degli antichi fasti restando nell’attico di famiglia che si affaccia su una delle strade più prestigiose della città ma, una volta grattata la superficie, gli Snow sono quasi arrivati al capolinea.

Gli Snow si posano in cima

E per un attimo, leggendo delle sofferenze patite, della madre morta prematuramente, del padre falciato dai ribelli, ho provato pena. Ma solo per un attimo perché sappiamo bene poi com’è andata a finire, no?

Devo ammettere che avevo paura di essere delusa da Ballata dell’usignolo e del serpente e invece sono rimasta piacevolmente colpita. Certo, è strano tornare nell’arena senza Katniss, è ancora più strano leggere di come siano profondamente diversi gli Hunger Games e di quale meccanismo sia poi scattato per rendere il dolore e la paura dei tributi ancora più spettacolare… Eh già, è sempre proprio di spettacolarizzazione del dolore che si tratta.

Nella recensione di non mi ricordo quale libro della trilogia principale, avevo scritto che avevo letto una dichiarazione della Collins nella quale diceva che l’idea le è venuta facendo zapping: si passava dalle guerre con migliaia di morti alle sciocchezze come il vincitore del tal reality in un attimo, a volte addirittura all’interno dello stesso telegiornale, senza ripensamenti o più semplicemente pudore. Qui, in Ballata dell’usignolo e del serpente, siamo davanti all’intero “processo creativo” che ha portato gli Hunger Games a essere ancora più crudeli sotto questo punto di vista.

Non voglio anticiparvi nulla del libro perché per me è stata una scoperta. Come avrete notato, non ha preso il voto massimo perché, secondo me, alcuni passaggi sono stati un po’ forzati, i cambiamenti un po’ troppo repentini e non ben strutturati in funzione della natura dei personaggi, ma solo in funzione della trama. Non posso dirvi esattamente quali, ma se vorrete ne parleremo in separata sede quando avrete letto il libro, in modo da non spoilerare nulla agli altri lettori.

Se avete letto i libri della trilogia o se avete visto i film, sapete bene che il Coriolanus Snow adulto è un uomo che non conosce il significato della parola pietà. È senza scrupoli ed è crudele oltre ogni dire. Ci sono stati momenti, forse sapendo già come è evoluto da adulto, in cui ho visto sprazzi del crudele dittatore anche nel giovane Snow. Ma ho visto anche altro… L’orgoglio spropositato, il dolore e la mancanza di figure di riferimento, hanno contribuito senza dubbio a creare il mostro, eppure ci sono stati dei momenti in cui sarebbe potuto essere altro, in cui si è aperta una piccola crepa dell’armatura che Coriolanus si è costruito attorno…

Leggendo, mi sono quindi posta una domanda: quanto, nel renderci le persone che siamo oggi, contano gli avvenimenti del passato? Noi siamo la somma di ciò che abbiamo vissuto, dei problemi che abbiamo affrontato, dei traumi che abbiamo avuto, dei dolori che ci hanno attraversati e delle gioie che ci hanno aiutati a rialzarci. Ma quanto conta la nostra pura essenza in tutto questo? Un’esperienza traumatica non dovrebbe aiutarci a cambiare in meglio?

Gli altri personaggi che la Collins ha creato sono semplicemente perfetti e tutti rappresentano qualcosa: l’orgoglio, la paura, la ribellione, la crudeltà, l’indifferenza, giusto per fare degli esempi.

«È solo che… ieri notte non sono riuscita a dormire, pensando che avrei assistito a tutto questo. So che è per punire i distretti, ma non li abbiamo già puniti abbastanza? Per quanto dobbiamo prolungare questa guerra, ancora?»
[…]
Coriolanus tentò di tranquillizzarla. «Mia cugina ha detto che dobbiamo ricordarci che questa faccenda non è colpa nostra. Che anche noi siamo ancora dei bambini.»
«Non aiuta, però. Essere usati così» disse Lysistrata in tono triste. […]
Usati? Coriolanus aveva sempre pensato che essere un mentore fosse un onore. Un modo per servire Capitol e magari ottenere un po’ di gloria. Ma Lysistrata non aveva tutti i torti. Se la causa non era onorevole, come poteva essere un onore aderirvi? Si sentì confuso, poi manipolato, infine indifeso.

I mentori dei giochi sono tutti ragazzi estremamente giovani, quasi della stessa età dei tributi dei distretti. E non tutti si pongono domande… Gli Hunger Games sono da fare e basta. Ma in alcuni di loro qualcosa si muove. Alcuni di loro hanno capito che punire i bambini per la ribellione degli adulti, avvenuta anni prima addirittura, non ha senso e, soprattutto, è moralmente sbagliato costringere dei ragazzini a uccidersi a vicenda. Eppure, nonostante il massacro si ripeta per il decimo anno di fila, nessuno si impone, nessuno protesta, nessuno fa una piega. Vi ricorda qualcosa?

Le persone di Capitol City sono una razza superiore. Gli altri, chi arriva dai distretti, sono trattati alla stregua di animali, trasportati in catene su carri bestiame, mollati in gabbie senza cibo. Adesso vi ricorda qualcosa?

Ecco perché amo questa saga. Perché è una distopia tristemente realistica. Del resto, queste cose sono già accadute in passato…

Tra lo stile de Ballata dell’usignolo e del serpente e gli altri libri ci sono alcune differenze abissali, prima tra tutte l’uso dei tempi verbali e del narratore. Mentre Hunger Games è narrato dal punto di vista di Katniss e al tempo presente, in questo prequel si mantengono le distanze con l’uso della terza persona e dei tempi al passato: sono cose già accadute, sono cose sulle quali il lettore non ha potere di intervenire e dalle quali bisogna prendere le distanze. Se la storia fosse stata narrata dal punto di vista di Coriolanus, forse avrei avuto più pietà nell’esprimere il mio giudizio su questo personaggio. Ma come si fa a provare pena per una persona del genere? Nella sua vita non c’è spazio per l’amore e per i buoni sentimenti. Mi ha però sorpresa l’affetto con il quale tratta la cugina e mi piacerebbe sapere cos’è successo dopo… Oh sì, sicuramente c’è stato qualcosa, dopo. Dai, fate mente locale, cercate di ricordare a che punto della trilogia incontriamo Tigris…

La storia risulta essere un po’ impersonale e i decimi Hunger Games non sono da cardiopalma come quelli cui partecipa Katniss ma, secondo me, questa fatta dalla Collins è un’ottima scelta strategica perché in questo libro non sono i tributi a essere al centro dell’attenzione. Il fulcro della storia sta proprio dietro le quinte dei giochi. La Collins è riuscita a creare un personaggio ancora più crudele dello Snow adulto, e l’ha resa reale e tangibile attraverso i giochi mentali e le manipolazioni che la Gaul – è a lei che mi riferisco, ovviamente – mette in atto. Sinceramente, spero di leggere altro perché tra i decimi Hunger Games e i giochi in cui incontriamo Katniss per la prima volta, accadono un mucchio di cose.

E sì, mi piacerebbe leggere dei giochi di Finnick. E di Haymitch. E anche sulla vita di Katniss dopo la fine di tutto. Ci sono ancora tante cose da scoprire su Panem… Forza, Suzy! Scrivi!

Avrei ancora un sacco di cose da dirvi, soprattutto su Lucy Gray, il tributo assegnato a Coriolanus. In realtà, a frenarmi è la paura di dire troppo quindi mi limito a questo:

In lei ho visto tantissime cose che torneranno poi nella trilogia principale… E non posso dirvi di più! Ma ricordatevi di lasciarmi un commento perché ci tengo al vostro parere!

Prima di salutarvi, vi lascio tutti i link alle recensioni e agli eventi precedenti:

Avete letto Ballata dell’usignolo e del serpente? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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