Plastic Free | In che modo ho ridotto il mio consumo di plastica

Se mi seguite da tempo, saprete che tra i temi affrontati diverse volte qui sul blog, c’è anche quello legato allo spreco, che sia economico, ambientale e così via. Luglio è ufficialmente il mese dedicato al plastic free, movimento che ha preso sempre più piede negli ultimi anni sia all’estero che in Italia. Probabilmente in molti si stanno risvegliando e si stanno rendendo conto di cosa stiamo provocando e ancora provochiamo con le nostre azioni al clima e alla Terra in generale. Per questo motivo ho voluto approfittarne, per scrivere un post in cui vi racconto in che modo ho ridotto il mio consumo di plastica.

Plastic free

Ci tengo a precisare che come in tutte le cose, non amo gli estremismi. Non penso che esistano solo il bianco o il nero, ma che nel mezzo ci siano tante sfumature di grigio. Anche nel plastic free ci sono aspetti positivi (tanti), ma anche qualche aspetto negativo. Come illustrava tempo fa in un suo post Dario Bressanini, divulgatore scientifico (mica un Pinco Panco qualsiasi), non tutte le plastiche sono uguali e in alcuni casi certi involucri di plastica aiutano a far sì che la frutta e la verdura si mantengano per più tempo e che quindi non finiscano nella pattumiera dopo qualche giorno.

Avendo studiato anche io all’università qualcosa sulla sostenibilità ambientale, posso dirvi che cestinare del cibo (non solo gli scarti, ma intere porzioni) non è solo uno spreco di soldi e del cibo stesso. Entrano in gioco tante altre cose come l’acqua e le altre materie utilizzate per la produzione, la manodopera (spesso pagata pochissimo), il carburante e la plastica degli pneumatici utilizzati per il trasporto. Per questo motivo non mi sento di condannare per partito preso l’utilizzo della plastica. Va inoltre tenuto conto che ormai molte aziende si stanno muovendo verso l’utilizzo di plastica riciclata e di bioplastiche.

plastic free oceans

Cosa vuol dire essere davvero Plastic Free?

Partiamo dal presupposto che la plastica, derivato del petrolio, impiega migliaia di anni per degradarsi. Aggiungiamoci anche il fatto che molte persone, non abbiano ben chiaro il fatto che i rifiuti che produciamo quotidianamente non vadano gettati così dove capita. Per giunta anche la questione del riciclo dei rifiuti risulta tutt’oggi ancora ostica. Anche a livello nazionale non c’è una legislazione precisa visto che poi ogni comune gestisce la raccolta differenziata in maniera differente.

Fatto sta che, la plastica che è stata messa in circolo già da decenni si trova sparsa nell’ambiente che ci circonda in maniera più o meno degradata. In realtà poi la plastica neanche si degrada del tutto, in quanto si distrugge in pezzetti piccolissimi e possiamo trovarla perfino nell’acqua e nel cibo che ingeriamo. Tempo fa addirittura su Striscia la Notizia, in un servizio si discuteva anche del problema creato dai tessuti sintetici, in quanto ponendo un filtro allo scarico della lavatrice, dopo un certo tot di carichi, tale filtro si riempiva di microplastiche.

Essere Plastic Free vuol dire essere liberi dalla plastica, ma sappiamo bene che attualmente, vivere completamente senza plastica è praticamente impossibile. Siamo circondati da vari tipi di plastiche e a volte neppure ci facciamo caso. Spesso chi si imbatte in questo tipo di movimento crede che essere Plastic free voglia dire vivere totalmente senza plastica ed eliminarla dalla propria vita. A mio parere, già questa è una falla nella comunicazione. Se ad esempio ho in casa 10 contenitori in plastica per il cibo non bisogna cestinarli perché sono fatti in plastica e oddio li devo buttare in favore di contenitori in bioplastica o in vetro. Quelli ormai ci sono e bisogna sfruttarli al meglio ed evitare di acquistarne di nuovi. Bisognerebbe poi fare un distinguo tra Plastic Free e Zero Waste, visto che spesso vengono confusi i due termini, magari approfondiamo il discorso in un altro post.

Il problema vero e proprio è costituito dall’abuso di plastiche monouso, nella loro diffusione nell’ambiente e nel non fare nulla per cambiare. Non parlo di grossi gesti, perché io sono la prima ad essere molto lontana dal riuscire a consumare il minore quantitativo possibile di plastica, tuttavia qualcosa si può fare.

In che modo ho ridotto il mio consumo di plastica?

Evitando il più possibile la plastica usa e getta

Cannucce, bottigliette, bicchieri, piatti e così via. Per quanto riguarda le cannucce praticamente non le utilizzo quasi mai, anche perché anche quando sono fuori di rado acquisto bibite che ne richiedono l’utilizzo. Non sono una santa e in alcune occasioni può capitarmi ancora di usare bicchieri e piatti di plastica, tipo in spiaggia/montagna o quando in occasione di festa si è davvero tante persone in casa. Quotidianamente da sempre, utilizzo senza problemi bicchieri in vetro, piatti in ceramica e posate tutte in metallo.

Per le bottigliette, idem! Sono ormai almeno 4 anni che utilizzo una borraccia in alluminio da portarmi dietro. Funge anche da thermos, per cui è perfetta anche quando fa caldo. Quella che possiedo io è del brand Laken e dopo tutto questo tempo è praticamente come nuova. Ogni tanto mi è capitato di dimenticarmene e qualche bottiglietta l’ho presa anche io, ma senza dubbio ho ridotto di gran lunga il mio consumo. Inoltre in casa, la maggior parte del tempo siamo soliti bere l’acqua del rubinetto.

Tornando al discorso piatti, bicchieri e posate outdoor, ci sono diverse alternative riutilizzabili. Non le utilizzo spesso perché, quando vado in montagna con Mr.L, portiamo qualcosa che non sporchi molto tipo un panino o un trancio di pizza. Per quelle volte che, vogliamo fare qualcosa di diverso in realtà, abbiamo un set di stoviglie riutilizzabili da campeggio che sono decisamente molto pratiche. In ogni caso per questo tipo di accessori, vi consiglio di leggere questo articolo su Skincare&Psicofarmaci, perché è stato affrontato in modo interessante.

cannucce

Prestando attenzione quando vado a fare la spesa

Fare la spesa ed essere plastic free è una bella sfida, specialmente se come me vivete in una zona in cui non ci sono molti negozi che consentono di acquistare prodotti sfusi. La prima cosa alla quale cerco di fare attenzione è l’imballaggio unito al quantitativo di prodotto che devo acquistare. Se ad esempio devo acquistare 6 mele, tra l’acquistare quelle adagiate in vassoio e ricoperte di cellophane e quelle che posso selezionare io e metterle nella bustina, preferisco senza dubbio queste ultime. C’è meno plastica e la bustina posso riutilizzarla in un secondo momento a casa.

Attenzione anche alle porzioni. Ad esempio in casa mia le insalate pronte sono off limits già da un sacco di tempo. I quantitativi sono inferiori e si sprecano molta più plastica ed inchiostro per il confezionamento. Per quanto riguarda le uova, se ho la possibilità di scegliere, opto per quelle nella confezione in cartone evitando quelle nella plastica. Anche per gli snack evito l’acquisto di confezioni con all’interno le bustine porzionate, ma preferisco quelle più grandi e porzionarle in casa con contenitori che ho a disposizione. Per quanto riguarda saponi, detersivi e simili, spesso optiamo per formati grandi ed eco-ricariche.

Infine una volta alla cassa, si possono evitare le buste in plastica portando con sé le bag riutilizzabili, magari di quelle richiudibili e facilmente trasportabili anche in borsa. Se poi proprio la si dimentica o non era sufficiente per il quantitativo di spesa fatta e bisogna richiedere la buste in plastica, queste poi possono essere riutilizzate come sacchetti per la pattumiera.

bag riutilizzabili

Facendo la raccolta differenziata

Quando ero alla triennale, una parte del tirocinio l’ho fatta in un museo dedicato proprio ai rifiuti, per cui ho trattato abbastanza anche la questione. Come vi dicevo poco su, la questione della raccolta differenziata sembra semplice, ma in realtà è piuttosto complicata. Ad esempio fino a qualche anno fa nel mio comune non era possibile gettare nella plastica i vassoietti del reparto macelleria, quando invece si possono riciclare senza problemi. Altro esempio è la diversa plastica delle bottiglie: la plastica delle etichette e quella della bottiglia sono diverse e non possono essere riciclate nello stesso modo.

Insomma, senza informazioni chiare anche fare la raccolta differenziata può risultare un buco nell’acqua. Per questo motivo conviene sempre informarsi su come funziona quella del proprio comune per evitare di fare errori. Io sono anni che cerco di farla al meglio e ogni settimana, nonostante vari accorgimenti, la quantità di plastica che accumuliamo in famiglia è sempre troppa. Parlando di rifiuti non di rado lo scorso anno mi è capitato di raccogliere in montagna, durante le mie escursioni, i rifiuti lasciati lì da persone incivili e sparsi in giro nell’ambiente.

Riutilizzando contenitori di varia natura

Specialmente in cucina, in casa mia ci ritroviamo con contenitori di plastica di vario genere. Noi li utilizziamo anche per congelare il cibo o fare le porzioni, invece di utilizzare le bustine monouso. Anche quando acquistiamo le vaschette di gelato, spesso le riutilizziamo proprio in questo modo o anche per tenere in ordine alcune cose (tipo spezie, lievito o cose così). Certo non è instagrammabile e super cool come le immagini che si trovano su Pinterest, ma almeno diamo nuova vita a quella plastica invece di buttarla direttamente.

Un altro accorgimento in cucina che mi evita di utilizzare la pellicola da alimenti è proprio quello di sfruttare questo genere di contenitori, solitamente già dotati di tappo. In alternativa, se si tratta di ciotole prive di tappo, utilizzo i coperchi in acciaio o alluminio delle pentole. So che in questo campo esistono ormai anche delle soluzioni green come gli involucri per alimenti in cera d’api, ma non li ho ancora mai provati.

riciclare

Altre cose che mi consentono di essere più plastic free

Le scelte fatte in maniera consapevole possono aiutare a ridurre ulteriormente il consumo mio e della mia famiglia della plastica. Ad esempio abbiamo quasi del tutto eliminato l’uso dei vassoi in alluminio in cucina, prediligendo quelli riutilizzabili. Ora voi vi chiederete ma cosa c’entrano con il plastic free se sono in alluminio? Beh… in cosa sono imballati? E come lo sono loro, lo sono tanti altri oggetti che utilizziamo quotidianamente, ma neanche ci facciamo caso. Ad esempio ho smesso di acquistare i dischetti in cotone per lo struccaggio e sono passata ai pad riutilizzabili.

Passando proprio all’ambito cosmetico, anche lì cerco di fare attenzione per quello che mi è possibile. Ad esempio evito il più possibile di acquistare maschere in tessuto e monodose. Mi capita davvero di rado. Oppure evito gli scrub viso e corpo che contengono particelle esfolianti in plastica. Da anni cerco di utilizzare struccanti in crema o burri struccanti perché durano molto più a lungo e quindi produco molti meno rifiuti in plastica. Sempre in base a questo principio, vorrei approfondire maggiormente la mia conoscenza con i cosmetici solidi. Nell’abbigliamento, visto che la gran parte dell’industria tessile utilizza fibre sintetiche, acquisto meno e se possibile acquisto capi che sfruttano il riciclo o la rigenerazione della plastica.

shampoo solido

Qui trovate la mia esperienza con i cosmetici solidi Bomb Cosmetics.

plastic free infografica

Come vi dicevo all’inizio del post, io ho ancora moltissima strada da fare. Ad esempio non sono riuscita ancora ad eliminare gli assorbenti e i cotton fioc, cosa che vorrei fare. E sono sicura che potrei riuscire a ridurre ulteriormente il mio attuale consumo di plastica con le giuste scelte.

Voi come vivete il rapporto con la plastica? Cercate di ridurne in qualche modo l’uso? In quale ambito della vostra vita vi riesce meglio? Lasciate giù nei commenti la vostra esperienza così che possa essere d’aiuto a me e a chi leggerà questo articolo 🙂

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14 Risposte a “Plastic Free | In che modo ho ridotto il mio consumo di plastica”

  1. Un articolo davvero molto interessante che mi ha fatto rendere conto di quanto possa fare di più per ridurre l’utilizzo della plastica!
    L’unica cosa che posso dirti è che ho eliminato le bottigliette di plastica per utilizzare la borraccia in alluminio e che devo assolutamente comprare dei dischetti riutilizzabili perché ne cestino davvero troppi!
    Per quanto riguarda la raccolta differenziata nel mio comune è obbligatoria da un po’ di annetti e sono molto felice di farla con cura.
    Praticamente non faccio quasi niente! Devo migliorare assolutamente! Un bacio <3

    1. Grazie Cri <3
      In realtà rispetto ad alcuni anche io faccio pochissimo si può dire. Si potrebbe eliminare la plastica in un sacco di ambiti quotidiani, ma su alcuni faccio davvero fatica (vedi cotton fioc ed assorbenti). Anche da me la differenziata è obbligatoria da anni, ma alcuni ancora pare non l'abbiano compreso...
      Un abbraccione

  2. Grazie Ile per aver trattato questo argomento, ricco di spunti e consigli interessanti.
    Sto molto attenta quando vado al supermercato: guardo gli imballaggi, leggo le etichette, prediligo le ricariche di detergenti e detersivi.
    Vorrei approfondire l’utilizzo dei cosmetici solidi non appena avrò terminato le scorte a casa.
    Sto già puntando lo spazzolino in bamboo e il dentifricio solido nella bioprofumeria del mio paese 🙂
    Un bacione cara

    1. Ciao Linda! Ti ringrazio <3
      Effettivamente anche leggere le etichette dei pack non è male. Se ad esempio devo acquistare una confezione di biscotti, preferisco prendere quella con l'impacco gettabile nella carta e non nell'indifferenziato o nella plastica.
      Per i cosmetici solidi, idem per me, anche perché li trovo piuttosto pratici. Il dentifricio solido nel pottino, l'ho visto menzionato in diversi video, ma non l'ho mai provato.
      Un abbraccio e grazie per il commento :-*

  3. Ma grazie a te per gli spunti sempre interessanti!
    Le mutande assorbenti le ho viste ma credo che difficilmente potrei usarle hehehe purtroppo avendo un ciclo estremamente abbondante causa fibromi, ho paura di fare disastri. Gli assorbenti lavabili sono stra interessati (oltre che bellini!) e su questi potrei fare un pensiero per i giorni lievi. Se hai bisogno di info sulle coppette ti consiglio il sito https://www.coppetta-mestruale.it/comparativo_coppette_mestruali.php
    Un bacio

    1. Grazie <3 <3 <3
      Diciamo che le mutande assorbenti si possono utilizzare se si sta in casa, sul lavoro difficilmente le utilizzerei. Gli assorbenti riutilizzabili pure sono carini, però appunto mi devo informare al meglio.
      Grazie per il suggerimento :-*

  4. Articolo super interessante cara Ilenia. Io ero una monouso dipendente, di quelle che bevevano preferibilmente in un bicchiere di plastica, usavo spesso anche piatti di plastica, insomma ero la queen del crea-rifiuti-inutili.
    Poi circa un anno fa, il tema della plastica negli oceni ha avuto molto risalto e sinceramente prima ignoravo quello che stava accadendo. Ho cambiato tutto radicalmente. Una volta terminate le scorte di plastica monouso che avevo in casa non ne ho più comprata. Ora se devo dare una festa uso bicchieri compostabili e piatti di cartone. L’acqua l’ho sempre bevuta in bottiglia, quella del rubinetto mi fa male alla pancia, ma ho rimediato servendomi alla casetta dell’acqua comunale. Lì riempio i vuoti di bottiglie di plastica riutilizzandole molte volte. Sui detersivi ho sempre preferito le eco-ricariche, anche perchè costano meno, e se posso evito proprio quello liquidi preferendo quello in polvere che è sempre in scatole di cartone e non in flaconi di plastica. Purtroppo sui cosmetici riesco a far poco, prodotti plastic-free al supermercato sono difficili da trovare, o comunque a un prezzo nettamente superiore. Ho però iniziato ad usare di più la saponetta per le mani anzichè il detergente liquido. Spero che in futuro i cosmetici e detergenti per la persona, senza plastica, siano più reperibili nella grande distribuzione.
    Sarebbe utile un elenco di prodotti plastic free beauty reperibili nei supermercati o casalinghi, tipo, brand e luogo visto che si fa davvero fatica a trovarne.

    1. Ciao Sabrina, ti ringrazio!
      Anche le case dell’acqua sono un’ottima soluzione effettivamente. Anche qui da me ce n’è una, ma non la utilizzo mai. All’università, quando ancora frequentavo ne avevano inserite diverse lungo tutto il campus. Anche riutilizzare le bottiglie in questo modo è una cosa che mi è capitata spesso. Anche ora lo facciamo in casa con qualche bottiglia, giusto per tenere l’acqua in fresco nel frigo. Guarda per i cosmetici, si potrebbe iniziare anche a valutare più spesso i brand con pack in plastica riciclata. E’ pur sempre migliore e se lo facessimo in tanti, credo i brand “capterebbero” anche il segnale.
      Prendo nota del tuo suggerimento, perché effettivamente potrebbe essere un’ottima cosa per chi vuole approcciarsi al plastic free nella cosmesi.
      Ti ringrazio per aver condiviso quello che fai nel tuo piccolo anche tu 🙂

  5. Un articolo molto interessante! Seguo saltuariamente anche io Bressanini, ho anche un suo libro e lo trovo interessante. Purtroppo molte persone non hanno idea del danno che si fa a buttare cibo (anche una mia amica molto attenta all’ambiente finiva sempre per buttare troppo cibo!). Anche io comunque applico più o meno le tue stesse “regole” per cercare di ridurre la plastica. In principio non ci facevo caso, ma da quando facciamo la differenziata, mi sono reso conto che se ne consuma davvero tanta. Vorremmo ridurre un po’ il consumo della plastica dei detersivi perché certe confezioni sono anche voluminose.
    Baci!

    1. Ciao Pier, ti ringrazio.
      Bressanini, come altri divulgatori scientifici “social”, è sempre interessante da ascoltare, perché consente di aprire un po’ le proprie vedute e soprattutto perché parla con cognizione di causa. Sulla questione dello spreco di cibo, si parla davvero pochissimo e in realtà il danno che si fa è multiplo proprio in virtù di quello che dicevo nell’articolo. Poi, se volessimo parlare di cibo e di tutte le problematiche legate alla produzione, ai consumi di risorse e così via, potremmo starci fino alla fine dell’anno e non ne verremmo comunque a capo per com’è complessa la cosa nella società industrializzata attuale.
      Beh diciamo che non mi sento di definirle “regole” perché non è che mi pesino, però sì capisco quello che intendi. Io ogni settimana vedo quel cestino riempirsi e davvero faccio fatica a capacitarmene. Se ne consuma davvero tanta, anche se si fa attenzione a queste piccole cose.
      Per i detersivi mi stavo documentando e valutando l’utilizzo esclusivamente di quelli in polvere, visto che sono contenuti nel fustino in cartone il più delle volte. Solo che devo approfondire meglio la questione sia per le formule che possono contenere microplastiche, sia perché da quello che ho letto in maniera molto rapida qualche tempo fa, potrebbero causare un maggiore danno alle fibre tessili e quindi far liberare un maggior quantitativo di microplastiche dai tessuti sintetici. Ripeto è una cosa che devo approfondire e che ho letto di sfuggita, però ecco potrebbe essere interessante da comprendere.
      Un abbraccio e grazie per aver detto la tua 🙂

  6. Io sono ancora più lontana di te nel mio essere plastic free, però nel mio piccolo ci provo…. ai cotton fioc faccio fatica a rinunciare, pur usandoli pochissimo… agli assorbenti ho detto basta ormai 3 anni fa in favore della coppetta ed è stata una svolta fantastica… ogni tanto mi capita ancora di usare qualche salvaslip però meno di un terzo rispetto ad una volta….

    1. Beh già aver rinunciato agli assorbenti è una grande conquista rispetto a quello che faccio io. I salvaslip io, da qualche mese, li utilizzo solo nei giorni immediatamente prima o dopo la fine del ciclo. Anche per una questione di migliore traspirazione ed evitare problemi di proliferazioni batteriche.
      Grazie per aver raccontato la tua esperienza!

  7. Che articolo interessante! Beh sicuramente è un argomento che discutiamo spesso in famiglia. Sono contenta che il tuo punto di vista sia realistico soprattutto quando dici che non bisogna demonizzare la plastica ma imparare a gestirla/riciclarla anche perché in alcuni casi è un’alternativa necessaria. Mio marito lavora nell’ambito del packaging per il food per cui figurati… Per noi la spesa è un momento di riflessione sul cosa acquistiamo e perché (con lui che fa le foto agli scaffali 😂 e mi spiega un sacco sui pack e format dei supermercati).
    Negli anni stiamo cercando di essere più etici: molti contenitori (es. Gelato) li riusiamo per congelare i cibi, i sacchetti monouso (che usiamo per i porta pranzo per evitare perdite) li laviamo e li riusiamo e stiamo eliminando la pellicola (usavamo quella biodegradabile). Se ci capita di usare piatti/bicchieri monouso prendiamo sempre quelli biodegradabili e anche sui detersivi cerchiamo di scegliere formule altamente eco e confezioni risparmio. Sul beauty da circa un annetto mi sono data alle pezze struccanti, pads di cotone e per alcuni prodotti uso semplicemente uno spray (tonico, essenza). Inoltre ho diminuito moltissimo l’uso di scrub ed eliminato i dentifrici con microparticelle.
    Devo amettere che in tutto ciò il minimalismo sta molto aiutando, tendiamo a sfruttare meglio ciò che abbiamo e a comprare con mooooolta più consapevolezza preferendo materiale in vetro o carta o semplicemente impegnandoci a riutilizzare/regalare il più possible ciò che non ci serve più ma che sarebbe peccato buttare.
    Per quanto riguarda gli assorbenti sto pensando di riprendere l’uso della coppetta: rispetto a qualche anno fa ci sono modelli molto più confacenti alle mie necessità. I vantaggi ecologici ed economici sono enormi e non vedo l ora di riprovare.

    1. Ciao Jess! Ti ringrazio per il commento bello ricco di riflessioni come prima cosa. Trovo sia un ottimo modo per avere anche il parere di chi in qualche modo è legato ad altri settori, proprio come il tuo compagno.
      Ho cercato di essere quanto più realista possibile. Non me la sentivo di fare un articolo sensazionalistico del tipo “come eliminare la plastica dalla tua vita” per poi proporre consigli che io stessa non sono in grado di mettere in atto nella mia quotidianità. Appunto, alla fine se ci pensi, ci sono un sacco di cose che ci circondano che sono fatte in plastica e in quel caso non si può assolutamente evitarla. Basta pensare anche ai cavetti dei vari dispositivi elettronici che utilizziamo giorno per giorno.
      In famiglia riutilizziamo le scatole dei gelati praticamente da che ho memoria 😀 Per i detersivi, da diversi mesi abbiamo iniziato ad acquistare il Winni’s concentrato per i piatti e devo dire che oltre ad avere una formula più pulita, il fatto che sia concentrato consente di utilizzarne meno, tant’è che ogni volta che è in offerta lo riprendiamo. Per gli scrub pure io da anni evito di prenderli ed utilizzo il guantino esfoliante, idem per i pad in cotone.
      Per l’argomento mestruazioni io sono molto indecisa. Per certi versi vorrei provare le mutande o gli assorbenti riutilizzabili per il ciclo, per altri vorrei provare la coppetta. Sto valutando varie opzioni, perché effettivamente per quanto sono tassati in Italia (e non solo) gli assorbenti, oltre che a pesare sull’ambiente, pesano sulle tasche.
      Grazie mille per aver raccontato la tua esperienza <3

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