Il Blogging è morto davvero?! Riflessioni su come è cambiato l’approccio degli utenti ai blog

Ho iniziato a bloggare nel gennaio del 2015, per cui ora sono ben quattro anni che mi ritrovo a scrivere in questo piccolo spazio sul web. C’è, però chi ha cominciato a farlo ben prima di me. In quell’arco di tempo sono cambiate tante cose. C’è stato l’avvento dei social, c’è stato un aumento delle persone che, giustamente, sentono di poter dire la propria riguardo i temi di interesse e così via. Da quando ho iniziato a bloggare, ho visto tante ragazze che prima seguivo abbandonare ciò che avevano creato e soprattutto ho sentito tanta, ma davvero tanta, gente lamentarsi e dire che i blog sono al capolinea e che il blogging è morto. Nel post di oggi volevo un po’ raccontarvi ciò che penso in merito, perché credo che dire una cosa del genere sia molto riduttivo.

Se siete dei profani della materia e non avete ben chiaro cos’è un blog e chi è e cosa fa un blogger, vi consiglio caldamente di andare a dare un’occhiata a questo post. In questo modo avrete sicuramente le idee più chiare e forse capirete meglio il discorso che sto per fare.

C’è stato un tempo in cui i blog erano pochi ed i social erano poco utilizzati. Ciò vuol dire che chi aveva un blog e lo aggiornava più o meno assiduamente e con contenuti che potessero interessare il pubblico, prima o poi appariva tra i primi risultati di ricerca. A quel punto, essendo il form dei contatti e le e-mail gli unici modi per avere uno scambio di opinioni, l’utente che passava di lì, era facilmente invogliato a lasciare un commento. Per di più ciò avveniva per lo più da computer visto che i telefoni che avevamo a disposizione qualche anno fa, non avevano le funzioni che hanno adesso. E’ normale quindi che il numero di commenti sotto ad ogni articolo fosse alto ed il blogger si sentiva quindi felice del lavoro svolto.

Nel frattempo sono aumentati i blog: bloggare non era più qualcosa riservato a pochi. E ciò ha fatto sì che se prima un utente spendeva – ad esempio – un’ora al giorno del suo tempo su 2-3 blog, in questa nuova fase, l’ora venisse magari spalmata su 5-6 blog per cui l’utente decideva di commentare solo agli articoli che realmente lo interessavano e non solo per passare a fare un saluto al blogger fidato.

Poi c’è stato il boom di telefoni di ultima generazione e social. E qui si aprono un’infinità di cose che potrei dire, ma voglio cercare di essere il più chiara e sintetica possibile. I social aiutano a veicolare il traffico ai blog, punto. Non è vero che la gente non legge i blog solo per colpa dei social. Sta tutto all’impegno e alla bravura che ci si mette. Crediamo davvero che una recensione in una didascalia su Instagram o Facebook possano sostituire una recensione completa su un blog?! In primis per la quantità di post che vengono giornalmente condivisi su social del genere, in cui il fulcro sono le immagini e non certo il testo, la recensione si perderà nel giro di poche ore. Una review su un blog se ben ottimizzata, può portare traffico per anni dalla data di pubblicazione. Inoltre non dimentichiamo che ci sono social come Pinterest, in cui l’immagine postata può portare traffico molto più a lungo. 

Già mi immagino a questo punto qualche blogger vecchio stampo che starà borbottando tra sé e sé “E allora perché non ricevo più commenti?! Vuol dire che il mio blog non lo legge nessuno!”. Semplice: è cambiato il modo di fruire le informazioni da parte degli utenti. Prima l’unico modo che avevano di comunicare con il/la blogger erano e-mail e commenti. Ora con tutti i social che ci sono e con il fatto che buona parte di noi scrive e risponde più velocemente su un social da telefono, è normale che ci sia un calo dei commenti sul blog e magari una maggiore interazione sui social. E’ vero che c’è una porzione di pubblico che non ha alcun interesse a leggere le review e punta all’acquisto compulsivo della novità. Ed è anche vero che ci sono utenti pigri che anziché digitare due parole sui motori di ricerca, chiedono consigli nei gruppi su facebook. Ma vederla in questo modo è limitante.

Quanti di questi blogger guardano i dati di Analytics per monitorare il proprio traffico?! Per i profani, Google Analytics è un servizio di Google che consente di analizzare il proprio pubblico in termini di numero, tipologie e molto altro.  Se io facessi caso solo ed esclusivamente ai commenti che arrivano qui, dovrei pensare che il blog sia letto da una decina di utenti, cosa che non è così. Mensilmente ormai raggiungo migliaia di utenti che arrivano qui per lo più dai motori di ricerca pur non commentando. Vuoi perché magari cercano solo un’informazione al volo, vuoi perché non hanno voglia di stare a compilare il form per i commenti, ma ciò non vuol dire che il blog non sia letto. 

E’ normale che ricevere un commento di riscontro può solo far piacere, ma mi rendo anche conto che essendo sempre di corsa, scrivere un commento possa rallentarci nella frenesia di tutti i giorni. Ciò non vuol dire che l’utente non sia riconoscente nei confronti di noi che scriviamo. Poi siamo proprio sicuri che noi blogger (intendo la categoria in generale) non abbiamo colpa alcuna?! Mi è capitato un sacco di volte di commentare in blogger di colleghe e ricevere risposta dopo mesi o non riceverla affatto. E da utente la cosa è seccante, per cui se prima passavo volentieri a commentare sui blog di alcuni/e, ora non lo faccio più e preferisco dare la priorità a persone che rispondono o che rispondono in tempi più brevi. E sicuramente, se il pensiero è sorto a me, può essere sorto in molti altri utenti.

Come dicevo nel post precedente, il blogger ormai non si limita a scrivere gli articoli e sperare che la gente li legga. Bisogna studiare, programmare, coinvolgere il pubblico sui social e sul blog e se un commento mi arriva su Instagram anziché sul blog, mi va bene comunque. Perché dovrei sentirmi disturbata da una richiesta di chiarimento sotto ad un post sui social invece che sul blog? E’ cambiato l’approccio degli utenti alle tecnologie e ai contenuti, per cui anche noi blogger dobbiamo approcciarci diversamente. Se riusciamo ad adattarci al cambiamento, riusciamo a crescere comunque come blogger: da quando ho iniziato a bloggare, il mio pubblico è stato in costante aumento e il 6% del pubblico che giunge qui è pubblico derivante dai social, che non è poco. E il dialogo non mi manca di certo con gli affezionati, anzi!

E’ vero che ben l’87% arriva dai motori di ricerca, ma non perché io sia migliore di altri, ma semplicemente perché mi faccio il mazzo (passatemi il termine) a curare gli articoli, le parole chiave, le immagini in modo che ogni post sia ben indicizzato e compaia tra i primi risultati ed avere quindi un’utenza maggiore. Se alcuni blogger vecchio stampo sperano che i loro blog vengano letti e commentati senza badare a questi dettagli e lamentandosi e basta sui social, senza sfruttarli in maniera adeguata è normale pensare che il blogging sia morto. 


Ok, queste erano le mie riflessioni – un pelo polemiche – riguardo a questo tema. Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate voi. Lasciatemi un feedback nei commenti o scrivetemi sui social, un po’ dove vi pare, tanto non mi offendo ;D

18 Risposte a “Il Blogging è morto davvero?! Riflessioni su come è cambiato l’approccio degli utenti ai blog”

  1. Ciao, si con gli anni si tende a guardare meno i blog per colpa dei solcial e un pochino anche per pigrizia diciamocelo hihi. Per quanto mi riguarda però se ho bisogno di qualcosa io cercherò sempre tra i blog. Li preferisco.

    1. Ciao Chiara!
      Vero, per colpa dei social siamo diventati più pigri e ci aspettiamo di ottenere informazioni in pillole e in tempi brevissimi. Però quando ho un po’ più di tempo mi piace dedicarmi alla lettura dei blog, mi rilassa e, specie quando sono blog di persone che seguo da tempo, è un po’ come sentire un vecchio amico. Non so se mi spiego 🙂

  2. Ciao Ilenia, pur seguendoci già su Instagram, sono giunta sul tuo blog… Da Google, guarda un po’! 😊 E sono rimasta anche per un po’ saltellando da un’articolo all’altro! Io sono una blogger ben più recente ma sono perfettamente d’accordo con te, il blogging non è morto ed è importante soprattutto curare bene la seo e l’indicizzazione del blog, Google rimane il punto di riferimento per chi cerca qualcosa di specifico e la maggior parte dei lettori sono silenziosi! Complimenti per i contenuti, interessanti e ben fatti!

    1. Ciao Serena!
      Ahahah alle volte capita: magari si seguono tanti profili meritevoli, ma può sfuggire che alcuni abbiano anche un blog attivo 😀
      Mi fa piacere che tu sia saltata da un post ad un altro, vuol dire che magari gli argomenti che tratto sono di tuo interesse.
      Esatto, c’è ancora un sacco di gente che usa fare ricerche su internet prima di provare un servizio o un prodotto e noi blogger, curando seo, testi e foto, abbiano un ruolo che può risultare cruciale in questo senso.
      Grazie mille davvero *_*

  3. Ciao Ilenia! La penso esattamente come te e quando mi sento dire, da alcune blogger, che i blog sono morti mi sale una rabbia. Questo significa che non hai voglia di metterci impegno e quindi sei la prima che non sostiene nemmeno le tue colleghe. Mi capita spesso di commentare alcuni blog e di non essere ricambiata ma nemmeno di ricevere la risposta al mio commento…quindi…automaticamente ti viene proprio da non passarci più. Trovo che lasciare un commento o una risposta non costi nulla alla fine fanno piacere a tutti!
    Riguardo alle “recensioni” su instagram ,ma, aggiungo anche you tube alcune le trovo un pò superficiali! Mi è capitato di cercare delle recensioni di qualche prodotto ma non son mai stata soddisfatta a pieno e ringrazio il mondo delle blogger, invece, dove riesco a trovarle dettagliate e che mi aiutino nella scelta dei prodotti. Non voglio sminuire nessuno ma ci sono alcune e alcuni che lo fanno solo per notorietà e si vede!
    Per il resto mi trovo davvero nelle tue parole! Un grosso bacione

    1. Ciao Cinzia! Esatto! Spesso si lamentano, ma poi sono le prime a non supportare la categoria o non supportare loro stesse non rispondendo ai commenti che ricevono.
      Esatto, non potranno mai essere approfondite quanto un articolo su un blog. Non stai sminuendo nessuno visto che non fai nomi ed in ogni caso è così: sì, c’è chi parla di alcuni temi o prodotti solo per voglio di essere notati.
      Un abbraccio grande.

  4. Capisco perfettamente il tuo punto di vista, negli ultimi anni ho visto tante blogger abbandonare definitivamente il mondo dei blog perché con l’arrivo dei social piano piano è diventato sempre più difficile raggiungere un pubblico.
    L’accesso ai social ha reso i contatti più immediati e penso che chi legge i blog non si senta più “spinto” a lasciare un commento ma solamente a visione l’articolo che più gli interessa e magari lasciare un messaggio direttamente sul social del blogger in questione.

    Negli ultimi anni anche io ho un pochino abbandonato il mio Blog che una volta aggiornavo un giorno si e uno no, sia per una questione lavorativa ma anche perché cadere sulla praticità dei social è molto facile.
    Non credo che il blogging sia morto, la gente fa ricerche continuamente e sicuramente gli articoli presenti in rete con il tempo saranno più utili di una stories.

    Purtroppo ormai la gente crede che creando un profilo instagram diventi una Blogger senza sapere che dietro ogni articolo c’è un sacco di lavoro.
    Quindi proprio per questo capisco chi abbandona il proprio Blog perché sembra quasi uno sforzo inutile.

    Scusa il commento lunghissimo, spero si capisca cosa intendo 🙂

    1. Più che altro io non credo sia diventato difficile raggiungere un pubblico, semplicemente è cambiato il modo di raggiungere una fetta di esso.
      Beh scrivere ogni giorno è molto impegnativo e giustamente nel tran tran di tutti i giorni ci sta mollare un po’ la presa.
      E’ vero, in tanti credono che aprire una pagina su FB o IG li renda automaticamente blogger o influencer, ma non è affatto così, anche perché senza un blog non potrai mai essere un blogger XD
      Ma no, tranquilla. I commenti lunghi qui sono ben accetti 😀

  5. Mi trovi d’accordo praticamente su tutto ed è anche vero quello che diceva Linda: i social sono un modo per ottenere velocemente e con meno fatica (AKA te lo puoi anche comprare) quel successo che molti cercano all’inizio, senza doversi sbattere a fare post, foto, test ecc.
    Come hai detto, nessun social può scalzare un post ben fatto, con tutte le info ben spiegate.

    1. Sicuramente sui social ci sono dei “giochetti” che aiutano a raggiungere “successo” prima e con meno fatica, ma io sono dell’opinione che alla lunga la gente si accorge di chi lavora seriamente senza trucchi e chi invece compra followers e usa i bot.

  6. Anche io la penso come te. Il mondo del blogging è semplicemente cambiato. Come prima era una sorta di diario online, del tutto personale, ora i blog sono soprattutto di utilità. Prima si commentava di più sul blog stesso, ora si tende a farlo sui social perchè sono il canale più veloce, su cui siamo tutti già loggati ecc ecc. Anche se mi rendo conto che il commento sui social mi lascia insoddisfatta (da commentatrice, dico, ma penso anche da blogger) un po’ come il cibo fast food. Comodo e veloce, magari lì per lì anche gustoso… Ma non so, alla fine mi lascia la sensazione che avrei potuto “fare di più”. Quindi ora vedrò se riesco a cambiare questa mia “sensazione interiore”

    1. Esatto! E’ cambiato e deve cambiare anche il modo di lavorare del blogger. Tutto qui 😀
      Sicuramente un commento sul blog fa senz’altro più piacere, ma se il riscontro c’è anche sui social, ben venga. L’importante è che ci sia, altrimenti sì, che ci sembrerebbe di parlare al muro XD

  7. Ciao Ilenia, mi fa piacere che stai dando spazio a questi temi, la rubrica mi piace molto. Voglio condividere a tal proposito il mio punto di vista. Prima di tutto se guardo al passato trovo che i blog non siano aumentati, anzi l’esatto opposto. Ricordo, ormai nel lontanissimo 2004, all’epoca in cui ci si scriveva su windows live messenger, che tutti, ma proprio tutti avevano un blog, che si trovasse su msn, o su myspace, ma erano per lo più diari personali. Dal 2005 fino al 2010 cavalcai anche l’onda, avevo un sito di immagini glitterate che all’epoca erano trendissime e quel sito registrava anche 6mila visite al giorno… Statistiche così non ne ho mai più riviste, purtroppo.
    Con l’arrivo di facebook, ecco che tutti quei diari sparirono, e vennero sostituiti dal profilo personale dove ognuno scriveva, e scrive ancora, qualsiasi cosa gli passi per la testa. Quello su cui concordo è che sebbene i blog in totale siano drasticamente diminuiti, in realtà sono aumentati a dismisura quelli specializzati, come quelli di recensioni, o quelli che parlano di argomenti specifici e sì, ora farsi notare è diventato davvero più difficile.
    Una cosa che non capisco è cosa intendi per “blogger vecchio stampo”, trovo che chi guardi solo ai commenti sia proprio un blogger nuovo che si approccia da poco a questo mondo, mentre quelli più anzianotti sanno bene che per considerare il successo di un blog ci sono ben altri aspetti da considerare, come analytics o authority come tu citi.
    Pienamente d’accordo sul discorso commenti, la gente legge e si stufa di scrivere ma a volte sono stesso gli blogger che rendono il meccanismo troppo complicato, tra captcha e disqus a volte lasciare un commento è un impresa e spesso si rinuncia.
    Trovo che questo post sia utilissimo come confronto tra noi blogger ma anche per le aspiranti blogger, così hanno un quadro più chiaro su cosa fare e come interpretare determinati segnali. Alla prossima.

    1. Ciao Sabri!
      Sono contenta che questa rubrica vi stia piacendo. Penso sia venuto il momento che di queste cose si parli, sia per chiarire alcuni concetti agli utenti esterni che danno per scontate certe cose, sia perché spesso sento dire delle cose a colleghe e colleghi che mi lasciano un po’ perplessa e mi piace che la mia opinione sia chiara in merito.
      Comunque per l’appunto io mi riferisco ai blog “specializzati” e di nicchia, non ai diari personali di cui non ho alcuna esperienza 😉
      Per la questione “blogger vecchio stampo” intendo tutti quei blogger che pur scrivendo da anni, danno peso quasi esclusivamente agli articoli ed ai commenti sul blog; quelli che rifiutano il fatto che ormai i social sono parte integrante del mondo del blogging e che non vogliono in alcun modo modificare il loro modo di vedere il blogging. Non so se mi spiego. Purtroppo ne ho visti/letti tanti che ragionano in questo modo, anche blogger che reputavo in gamba, ma hanno appunto questo forte “limite” che in qualche modo le ha portate ad allontanarsi dal proprio blog perché non vedevano riconosciuto il proprio lavoro.
      Guarda io ad esempio il captcha avevo pensato di rimuoverlo ad esempio, ma mi arrivano talmente tante di quelle spam che mi sarebbe quasi impensabile, per cui ho anche inserito l’approvazione del commento, prima di renderlo pubblico 😀
      Un abbraccio Sabri <3

  8. Come al solito, hai centrato perfettamente il punto. Sia sulle review su Instagram, sia sul fatto che. Blogging é “morto” perché richiede più tempo. Scrivere un post su un blog non si ferma solo alla scrittura, ma é accompagnato da una ricerca infinita, una cura nel singolo dettaglio che non si puó trascurare. Per far fruttare un blog ci vogliono tempo, costanza e spesso anche soldi in strumenti all’avanguardia, in server che ci permettano di monitorare il nostro lavoro ed essere più professionali possibili. Con i like e i commenti comprati sui social, tutto sembra più facile! Anche in questo caso, non traspare al pubblico nessuna delle difficoltà che abbiamo ogni giorno per mantenere in vita un blog e i social connessi, sembra qualcosa da poco di cui tutti si servono. Concludo che credo fermamente che il blogging non é morto, si é solo liberato delle blogger pigre che non sono abbastanza lungimiranti per mantenerlo online

    1. Grazie Ale <3
      Esatto, hai centrato in pieno quello che volevo dire anche io. Aspettarsi che una realtà come quella dei blog resti immutata è impensabile, come è impensabile aspettarsi che gli utenti vogliano commentare anche solo per un saluto se noi per prime non facciamo nulla per coinvolgerli al di fuori del blog. Con la pigrizia non si va da nessuna parte in nessun ambito purtroppo 😀

  9. Affermare che i blog sono morti o stanno morendo è troppo riduttivo o troppo semplice.
    Con l’avvento dei social credo che sia cambiato qualcosa anche nel modo di ragionare di certi blogger, non solo dei lettori. Sono convinta che molta gente abbia aperto un blog con la voglia di notorietà come primo fine. Non la passione, non la voglia di condivisone, non la voglia di essere magari di aiuto qualcuno con le proprie esperienze. Scrivo, faccio spam più o meno selvaggio, commento altri blog con la speranza che la persona alla quale ho lasciato il commento passi da me e commenti il mio post a sua volta. Con l’avvento dei social questo meccanismo è più rapido e più comodo. Non sono qui per giudicare, ognuno è libero di fare come vuole e grazie al cielo siamo liberi se seguire o meno certe persone o certi contenuti.
    Tutto ciò per dire che chi ha sempre fatto recensioni coi fiocchi e con passione oggi scrive ancora e riceve ancora commenti. Una foto su instagram con due righe in croce non potrà mai sostituire un blog post. E sono d’accordo quando dici che un blog non è morto se ha pochi commenti. Lo vedo io stessa con quello che pubblico. I commenti sono pochi rispetto al passato ma è cambiata anche la loro qualità. Chi mi commenta oggi è un “collega” che ci mette la stessa passione di un tempo mentre sono spariti i commenti “che bello, passa da me se ti va”, “bel blog, mi sono appena iscritta,mi farebbe piacere se ricambiassi”. È giusto che queste persone utilizzino altri canali 🙂 mentre le visualizzazioni non sono calate, anzi!
    Lo so, sono opinioni sconfusionate, spero di non essere risultata troppo dura e spero si sia capito che condivido le tue riflessioni.

    1. Ciao Linda! Tranquilla le tue opinioni non sono affatto sconclusionate, anzi! E’ vero che si è ridotto parecchio lo spam con commenti di quel tipo. E’ un peccato che siano per lo più colleghi a commentare, ma non sono i soli comunque. Io a volte ricevo anche commenti di gente non addetta ai lavori a post più vecchi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.