10 cose che puoi fare nel 2020 per essere più sostenibile

I ritmi qui sul blog sono un po’ sfasati ultimamente, ma prima che finisca l’anno mi piacerebbe proporvi 10 cose da fare nel 2020 per essere più sostenibile. Si parla di cambiamenti climatici da tantissimi anni, ma gli effetti veri e propri di questo processo li stiamo osservando e toccando con mano soltanto nell’ultimo decennio. Ghiacciai che si ritirano, popolazioni costrette a spostarsi dai propri luoghi, disastri ambientali, modifiche nei cicli di riproduzione e migrazioni degli animali e così via. Oltre a questi, molti ecosistemi sono ormai danneggiati ed inquinati su vari fronti. Ormai potrebbe essere troppo tardi per fermare questo vortice di meccanismi, ma quanto meno possiamo tentare di rallentare il processo e fare qualcosa nel nostro piccolo.

sostenibile

Se mi seguite da tempo, avrete probabilmente già letto gli 11 modi con cui limito lo spreco nella cosmesi e nell’abbigliamento. Essendo, però sensibile al tema, quelli che vi ho indicato in quell’articolo, non sono gli unici gesti che compio, ma ce ne sono diversi che ormai sono consolidati nella mia routine da tempo. Per cui eccovi qui una lista di cose che si possono fare e che non richiedono chissà quale sforzo.

#1 Fare la raccolta differenziata

Quando sento e vedo che alcune persone ancora fanno difficoltà nel fare la raccolta differenziata mi pare di tornare indietro nel tempo. Fare la differenziata non richiede chissà quale sforzo, per di più ultimamente le aziende si impegnano anche a scrivere sulle confezioni dei prodotti in quale tipo di contenitore vanno smaltite. Quindi nel dubbio, basta dare un’occhiata ai pack o informarsi su internet.

#2 Evitare le bottiglie di plastica

Nell’ultimo anno c’è stato il boom delle borracce in alluminio, specialmente tra i giovani. Probabilmente è anche diventata un po’ una moda, considerato che ne esistono di vari formati e colori/fantasie. Personalmente utilizzo la borraccia già da quattro anni e fino ad un paio di anni fa, quando i colleghi mi vedevano utilizzarla puntualmente mi chiedevano “Come mai la usi?” – “Cosa c’è dentro? Caffé?” e cose di questo genere. Quella che possiedo io è molto semplice e spartana, del brand Laken, in acciaio inossidabile e da 750ml (questa qui). La scorsa estate al lavoro, una collega me ne ha regalata un’altra bianca, ma che non mantiene le bevande fredde/calde per cui la utilizzo meno spesso.

plastic free

#3 Ridurre/evitare l’uso di cannucce di plastica

Ho smesso di utilizzare le cannucce da parecchio. Le uniche che mi è capitato di utilizzare ultimamente sono state quelle attaccate al tetrapack dei succhi di frutta. In generale, se proprio non si può fare a meno di utilizzare le cannucce (se ad esempio si hanno bambini), esistono ormai da anni della versioni riutilizzabili in acciaio, plastica dura o bambù.

#4 Utilizzare i pad struccanti anziché i dischetti in cotone usa e getta

Questa, ad esempio, è una cosa che ho deciso di fare dallo scorso autunno ed effettivamente credo non tornerò più indietro. Un unico pad può essere riutilizzato per diversi mesi e in generale in ogni confezione, ce ne sono da 5 a 15-20 a seconda del brand che si sceglie di acquistare. Io ho optato per questo set di Bambaw, pagato circa 15€ e contenente 16 pad struccanti. Li trovo validi, super morbidi e anche economici. Se pensiamo che magari una confezione di dischetti struccanti usa e getta da 30pz, costa circa 1€, per 12 mesi diventano 12€ e in più si ha una maggiore produzione di rifiuti. Così facendo invece, si abbatte la quantità di rifiuti prodotti e anche il costo nel tempo.

#5 Evitare l’uso di buste di plastica, in favore delle bag riutilizzabili per la spesa

Come per le bottigliette e le cannucce, anche le buste quando si va a fare la spesa sono in plastica e contribuiscono alla produzione di rifiuti. Se invece si procede con l’uso di borse riutilizzabili, si può fare un piccolo gesto, che moltiplicato per tutte le volte che si va a fare la spesa e per vari cittadini, può contribuire a fare un minimo di differenza. Io ne possiedo diverse, ma devo provvedere a tenerne sempre un paio in macchina, in modo da averle anche in quelle situazioni improvvise a cui non avevo pensato prima.

#6 Cercare di non sprecare cibo

Spesso allo spreco alimentare, non si dà il giusto peso, ma in realtà in Italia è a livelli molto alti. Alcuni quando sentono parlare di spreco alimentare, pensano solo al fatto che si stiano sprecando soldi e che anche se non sprecassimo il cibo le popolazioni in cui i tassi di denutrizione sono alti, non risolverebbero comunque i loro problemi. In realtà non è così, oltre ai soldi, c’è uno spreco di risorse non indifferente. Se ad esempio ordino una pizza a domicilio e ne cestino metà, sto sprecando le risorse che sono servite per creare la pizza (acqua, farina, ecc), il carburante per il trasporto delle materie prime in pizzeria e della pizza fino a casa mia e solo in ultima analisi i miei soldi.

Come fare quindi? Cercare di riutilizzare i rimasugli dei pasti invece di cestinarli, chiedere di farsi dare in un contenitore il cibo lasciato in pizzeria/ristorante, tenere traccia delle scadenze degli alimenti in modo da non doverli buttare. Sono azioni semplici, ma che aiutano a sprecare meno.

#7 Ridurre gli acquisti fast fashion

L’industria della moda è responsabile del 20% di spreco di acqua e del 10% della produzione di anidride carbonica. Lo sapevate? Se la risposta è no, è giunto il momento di prenderne coscienza e di modificare il comportamento di acquisto per quanto riguarda l’abbigliamento. Seguire ogni anno ad ogni stagione tutti i trend che vengono lanciati non è sostenibile per l’ambiente e per i lavoratori che stanno dietro a certe aziende che propongono capi a prezzi stracciati. Inoltre, a mio modo di vedere le cose, seguire i trend in maniera cieca è sintomo di assenza di stile.

Per ridurre l’impatto in questo campo basterebbe già essere consapevoli di cosa davvero ci serve e cosa no, spendere i propri soldi in modo più consapevole su capi che magari durano di più e meglio nel tempo, acquistare capi usati e cedere i propri capi dismessi, ma in buone condizioni, a chi ne ha più bisogno o amici/parenti.

#8 Utilizzare in modo più responsabile l’acqua

Questo consiglio sicuramente sarà trito e ritrito, però ancora oggi mi rendo conto di quanta gente non lo faccia. Tenere aperti i rubinetti mentre ci si sta insaponando o si insaponano i piatti è uno spreco. Come lo è anche fare andare la lavatrice a mezzo carico. E’ davvero necessario farlo? Direi di no, per cui più attenzione!

water

#9 Ripulire zone della propria città o spiaggia/montagna

La scorsa estate, io e Mr.L siamo andati spesso in montagna e la quantità di rifiuti che trovavamo ogni volta ci faceva innervosire. Un giorno, stanchi di vedere quello schifo, abbiamo iniziato a raccogliere i rifiuti che trovavamo e in un paio d’ore abbiamo raccolto l’equivalente di una cassetta da orto-frutta con bottiglie di vetro, tappi e buste di plastica, pacchetti di fazzoletti vuoti e così via. Anche le volte successive abbiamo raccolto altri rifiuti e con piacere ho notato che anche diversi giovani hanno fatto la stessa cosa in spiaggia o città. Sarebbe importante rieducare gli incivili che inquinano, ma nel frattempo possiamo fare qualcosa per porvi rimedio.

#10 Raccogliere l’olio esausto

Gettare l’olio della frittura giù per lo scarico del lavandino, oltre che essere un atto illecito (eh già), è altamente inquinante non essendo biodegradabile. Inoltre creando una patina sulla superficie dell’acqua, riduce la penetrazione dei raggi solari e di conseguenza, crea danni all’ambiente. Come smaltirlo allora?! Va raccolto in contenitori e portato presso le isole ecologiche presenti in città, oppure come faccio io, darlo ad aziende che lo raccolgono e lo rivendono alle industrie per farne biodiesel o lubrificanti vegetali per macchinari agricoli.


Ed eccoci giunti alla fine di questo articolo. Sono pochi consigli e alcuni possono sembrare banali, ma ci sono tante persone che ancora non li mettono in atto, per cui mi sembrava carino condividerne alcuni fattibili senza troppi sforzi.

Voi cosa fate per essere più sostenibili con l’ambiente? Abbiamo qualche gesto sostenibile in comune? Fatemi sapere 😉

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Se ti piace questo genere di articoli, allora leggi anche: #Nospreco | Come riutilizzare le jar delle Yankee Candles

4 Risposte a “10 cose che puoi fare nel 2020 per essere più sostenibile”

  1. Buongiorno Linda,
    io ne ho già sentito parlare ma vorrei capire se fra questi marchi ci sono brand con inci “pulito” passami il termine.
    Comunque vorrei saperne di più anche io.

    Grazie mille!!
    Elisabeth

    1. Ciao Elisabeth!
      I brand di indie makeup effettivamente stanno iniziando a spopolare anche qui. Io non ne so molto a riguardo, anche perché attualmente sono in no buy, però credo che Linda ne parlerà presto sul suo blog 😉

  2. La raccolta differenziata in casa mia si fa praticamente da sempre e lo sforzo è nullo.
    Questa estate sono rimasta impressionata negativamente dalla quantità di plastica buttata per strada e nei campi in Giordania. Giuro che sembrava di vedere delle coltivazioni di plastica 🙁
    Mi hanno regalato dei pad struccanti e una volta terminati i dischetti di cotone aperti non ne comprerò più.
    Ho ridotto tantissimo lo shopping online e ridotto (quasi) del tutto gli acquisti nelle catene di fast fashion.
    Da anni non acquisto più cosmetici o prodotti beauty di grandi marchi e non cruelty free.
    In questo 2019 mi sono accostata al makeup indie e devo dire che è tanta roba!

    1. Esatto, non ci vuole praticamente nulla a farla! Guarda, secondo me non è necessario dover andare all’estero. Anche qui in Italia ci sono luoghi in cui i rifiuti la fanno da padrone.
      Io ho fatto un po’ di acquisti per il black friday, ma tutti orientati alla skincare e alla haircare. Di makeup ho acquistato giusto 2-3 cose che stavo terminando.
      Il makeup indie per me è una novità assoluta, per cui aspetto che tu ne parli di più sul blog 🙂

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