Maist da busc

bancdamaistdabusc

Leggasi busk.

Il banco del falegname,  nella dizione standard banc da meis da bosch,  pronunciato come nel titolo nel nostro slang.

L’abbiamo trovato agghindato e imbellettato nel salone di un albergo che abbiamo visitato in una gita amarcord, un pellegrinaggio ai luoghi di vacanza d’antan.

Ce l’aveva anche il nonno, ma il legno altrettanto rugoso era grezzo e aveva anche dei cassettini pieni di chiodi, Sul ripiano non c’erano fiori ma il rabot, seghetti arrugginiti,  sgorbie e lime.

Mi divertivo a tagliare e inchiodare oggetti improbabili.

Ora non c’è più, si è salvata solo la morsa.  Nel banco attuale non ci sono ferri arrugginiti ma la mia produzione non è migliorata

maist

non sarò mai un “maist”,  resterò un’allieva volenterosa ed entusiasta ma dai risultati sempre un po’ scadenti.

Torniamo alla gita:  bello sentire il compagno di una vita raccontare della sua infanzia, di come scorrazzava per sentieri e dirupi e vedere luoghi che allora erano poveri e decadenti diventati graziosi e curati.

Nell’albergo costruito ex novo è stato recuperato tutto: porte di stalle,  slitte che diventano tavolini

slitta

paioli di rame che diventano lavandini

paioli

la passeggiata nel bosco è d’obbligo

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e un goloso pranzetto pure

froma

Nel complesso proprio una bella gita.

brusson

 

2 Risposte a “Maist da busc”

  1. E’ in Val d’Ayas a Maè, l’albergo si chiama la Torretta.
    La titolare ha quasi 90 anni ma è ancora lì che coltiva gli ortaggi per il ristorante e figlie e nipoti mandano avanti l’albergo.
    A proposito ci siamo goduti le belle foto delle tue vacanze.
    Ciao. Un bacio a Linda!

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