La casa nasconde ma non ruba

glicine1Mettetevi comodi, la storia è lunga.
Figlia tardiva, c’è tutto un pezzo di storia condivisa dagli altri membri della mia famiglia che mi è sconosciuto, vive nella mia mente come un mito che si è formato da pezzi di vita  raccontati dai miei genitori e da mia sorella, vecchie foto riemerse dai cassetti di vetusti comò.
Uno di questi miti è il vecchio cucu.

Un glicine cresciuto nella vecchia casa di papà che formava un pergolato vicino alla pompa dell’acqua.
Sotto la sua ombra, soprattutto quando fioriva, era un piacere star seduti, giocare, rammendare, festeggiare .. che io non ho mai provato.

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Mia sorella lo rimpiange ancora adesso.
Un paio di anni fa durante una passeggiata passando a fianco di un glicine ho preso un baccello, duro come di legno e vellutato come l’astuccio di un gioiello. L’ho messo in cucina sul davanzale e l’ho lasciato lì. Mi sono detta lo pianterò e anche i miei figli potranno raccontare del cucu dellla loro casa.
Una sera abbiamo sentito un colpo come di proiettile e aggirandoci per la cucina a cercare di capire chi aveva sparato il botto abbiamo trovato il baccello aperto ma, cerca ovunque, del seme.. nessuna traccia. Ci siamo detti la casa nasconde ma non ruba prima o poi salterà fuori :  niente da fare.
Qualche settimana fa siamo stati alla casa di papà e abbiamo scoperto che dopo più di 50 anni un nuovo glicine è spuntato vicino alla pompa, forse dalle vecchie radici, forse da un seme sepolto risvegliato dai forti temporali, già di per sè quasi incredibile.
Ironia della sorte dopo qualche giorno, in un anfratto sopra la cappa della cucina, si è materializzato il seme scomparso. Tutti han detto ecco dov’era finito!
Ora lo pianto e vedremo se spunterà la pianta e anch’io potrò avere il pergolato di glicine.

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