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Frutta e verdura

Frutta e verdura


Posted By on Ago 3, 2018

Leggende e storia
Frutta e Verdura

Lenticchie

LENTICCHIE
Nella Bibbia si ricorda l’episodio di Esaù che allettato da un piatto di lenticchie, lo barattò in cambio della primogenitura con il fratello Giacobbe.

Reperti fossili del neolitico fanno risalire a epoche lontane l’origine delle lenticchie.
Al Museo del Louvre sono conservati dei semi ritrovati nelle tombe egizie della XII dinastia.

Le lenticchie sono un piatto tradizionale del Capodanno e indicano prosperità.

Cavoli

CAVOLI
In un’opera di Plinio apparvero le prime informazioni su quest’ortaggio considerato sacro dalle popolazioni ioniche.

Ippocrate e Catone lo indicavano come elemento terapeutico contro tutti i mali, persino la peste; i soldati romani si curavano ferite e piaghe applicandovi sopra le foglie.

Oggi il succo di cavolo, per le sue qualità sgrassanti, è utilizzato in alcuni prodotti di bellezza.

Fave

FAVE
Pare che la fava sia originaria dell’Algeria, dove è tuttora coltivata su vasta estensione.

Omero e Virgilio ci hanno lasciato notizie interessanti sul modo di cuocerle, sul valore nutritivo e sui vari sistemi di essicazione.

Le fave furono importate dai legionari romani durante le guerre d’Africa.

Patate

PATATE
Di origine peruviana, la patata si è diffusa in Equador, Cile e in seguito in Messico.

Fu importata in Europa nel 1570 e, dopo qualche anno, giunse in Italia, omaggio del re di Spagna al Papa.

Uno dei trattati più celebri della letteratura gastronomica sulla patata si deve a monsignor Corrado di Napoli, in un libro del 1600.

Erroneamente si pensò che l’importazione della patata fosse dovuta a Francis Drake, al quale i tedeschi innalzarono un monumento nella zona di Baden, abbattuto poi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Fagioli

FAGIOLI
Prima dello sbarco di Colombo in America, nel continente si mangiava già questo legume; lo testimoniano le scoperte di alcuni fossili ritrovati vicino a Lima.

I primi europei che descrissero i fagioli furono i botanici Fuchs e Tragus nel 1542.

Nel 1909 il botanico Comes catalogò cinquecento diversi tipi di fagioli.

Nelle leggende si racconta che il fagiolo porti fortuna, e inoltre doni immortalità, tant’è che alcuni fagioli trovati nelle tombe egizie riuscirono a germogliare dopo millenni passati nelle piramidi.

Le matrone romane portavano al collo collane di fagioli convinte di conquistare così ricchezza e amore.

Pomodori

POMODORI
Troviamo, in Italia, le virtù del pomodoro in un libro di medicina scritto dal dottor Mattioli nel 1586.

L’origine si fa risalire all’America e l’importazione ai navigatori da Colombo in poi.

L’importanza assunta nella cucina è testimoniata dalle innumerevoli preparazioni a base di pomodoro.

Arance

ARANCE
Furono i romani a scoprire le proprietà degli agrumi e in particola quelle delle arance e dei limoni, durante le conquiste mediorientali.

intorno all’anno Mille gli alberi furono trapiantati nel nostro paese.

C’è invece chi colloca la loro nascita in Cina, poi trasportate nelle Americhe attraverso il Pacifico e l’India, da dove appunto si diffusero nel Medio Oriente.

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Equinozio di primavera

Equinozio di primavera


Posted By on Mar 19, 2018

Equinozio di primavera

L’Equinozio di primavera, come quello d’autunno, è uno dei due momenti dell’anno in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio.
Astronomicamente è il momento in cui il sole si trova sopra all’equatore celeste ed è l’inizio della metà luminosa, quando le ore di luce superano quelle di buio.

E’ il primo giorno della primavera, la stagione della rinascita, associata presso varie culture a concetti come fertilità e resurrezione.

E’ il momento della rinascita dei nuovi progetti, il momento in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo. Il momento adatto per rinascere con la Natura e fondersi con Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme.

Nel mondo ellenico, dopo l’Equinozio, si svolgeva le Adonìe, festa della resurrezione di Adone, bellissimo giovane amato dalla dea Afrodite che fu ucciso da un cinghiale (forse il dio Ares ingelosito).
Adone era in realtà il dio assirobabilonese Tammuz, a cui i fedeli si rivolgevano chiamandolo “Adon” (Signore).

Egli dimorava sei mesi all’anno negli inferi, come il sole quando si trova sotto all’equatore celeste (autunno e inverno).

Si festeggiava a primavera la sua risalita alla luce quando si ricongiungeva alla dea Ishtar, l’equivalente dell’Afrodite greca. Allo stesso modo si festeggiava Persefone che ritornava nel mondo dopo aver trascorso sei mesi nel regno dei morti.

Tutti questi miti ci mostrano la morte simbolica del Dio e la sua rinascita a un nuovo ciclo vitale. E’ l’unione di un simbolismo celeste (il cammino del sole nel cielo), di quello terrestre (il risveglio della Natura) in cui riecheggia il tema del matrimonio fra una divinità maschile, celeste o solare, e una femminile, legata alla terra o alla luna.

La primavera era, infatti, la stagione degli accoppiamenti rituali. Delle nozze sacre in cui il Dio e la Dea si accoppiavano per propiziare la fertilità.
Erano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione più a lungo rimanevano accesi, più fruttifera sarebbe stata la terra.

Come per altre festività stagionali antiche, questo giorno è stato in parte assorbito dalla chiesa cristiana e associato a due giorni cristiani.

Il primo è la festività dell’annunciazione della Vergine benedetta Maria, che cade il 25 marzo. Il secondo, naturalmente, è la Pasqua. Il termine “Easter” con cui in inglese si designa la Pasqua, ci riporta a un’antica divinità pagana dei popoli nordici, la dea Eostre, assimilabile a Venere, Afrodite e Ishtar, la quale presiedeva ad antichi culti legati al sopraggiungere della primavera e alla fertilità dei campi.

I popoli Celti denominavano l’equinozio di Primavera “Eostur-Monath” e in seguito “Ostara”. Il nome sembrerebbe provenire da aus o aes e cioè Est, e, infatti, si tratta di una divinità legata al sole nascente, anzi “risorto” e al suo calore. A Eostre era sacra la lepre, simbolo di fertilità e animale sacro in molte tradizioni.

I Britanni associavano la lepre alle divinità della luna e della caccia e i Celti la consideravano un animale divinatorio.

Nella tradizione buddhista una leggenda narra di come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha impresse l’immagine dell’animale sulla luna. In Cina la lepre lunare ha un pestello e un mortaio con cui prepara un elisir d’immortalità.

I Nativi americani Algonchini adoravano la Grande Lepre che si diceva avesse creato la Terra. Nell’antica Europa i Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una processione di lepri che portano lanterne. Anche la Dea Freya aveva come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffigurata con una testa di lepre.

La lepre di Eostre, che deponeva l’uovo della nuova vita per annunciare la rinascita dell’anno, è diventata l’odierno coniglio di Pasqua che porta in dono le uova, altro simbolo di fertilità.

Così le uova pasquali si ricollegano alle tradizioni pagane in cui si celebrava il ritorno della dea andando a scambiarsi uova “sacre” sotto l’albero ritenuto “magico” del villaggio. Usanza che collega Eostre alle divinità arboree della fertilità.

L’uovo non è scelto a caso ma è da sempre e per qualsiasi cultura, simbolo di vita, di creazione, di rinascita.

La nascita del mondo da un uovo cosmico è un’idea universalmente diffusa che era celebrata presso molte civiltà alla festa equinoziale di primavera, quando la natura risorge.

In numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere a emergere dal Caos: è l’”Uovo del mondo” covato da una Grande Dea e dischiuso dal Dio Sole.

L’Equinozio è il giorno in cui si commemora la discesa della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del calore e della fertilità per tutta l’umanità.

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