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Olio essenziale di lavanda

Olio essenziale di lavanda


Posted By on Mar 9, 2018

Rimedi naturali

Olio essenziale di lavandaL’olio essenziale di lavanda è uno degli oli essenziali più usati. Non ha controindicazioni, salvo eventuali allergie a questa pianta.

E’ un ottimo calmante per i nervi, distende i muscoli, è un leggero antidepressivo, scioglie le contratture muscolari, facilita il sonno, è antisettico e antibatterico, inoltre favorisce la digestione.

Ecco alcuni dei principali utilizzi dell’olio essenziale di lavanda:

1) Aromaterapia
Versate nella vaschetta del diffusore di oli un po’ d’acqua e una goccia di olio essenziale di lavanda per ogni metro quadrato della stanza. In questo modo la fragranza si spargerà nell’ambiente donandovi relax.

2) Sonno
Provate ad appoggiare vicino al cuscino un fazzolettino imbevuto con olio essenziale di lavanda. Oppure preparate un cuscinetto imbottito di fiori di lavanda essiccati, a cui aggiungerete qualche goccia di olio essenziale

3) Punture di insetti
L’olio essenziale di può essere utilizzato anche puro. Per comodità ne potete versare una o due gocce in un cucchiaino di gel di aloe vera per facilitarne l’applicazione sulla pelle.

4) Sali da bagno e per il pediluvio
Versate nel catino per il pediluvio due cucchiai di sale grosso e quattro gocce di olio essenziale di lavanda. Per il bagno un bicchiere di sale grosso e dieci – quindici gocce di olio essenziale per l’acqua della vasca da bagno.

5) Deodorante ecologico
Mescolate due cucchiai di bicarbonato di sodio e quattro gocce di olio essenziale di lavanda, conservate in un barattolino e utilizzatelo al momento del bisogno

6) Massaggi
L’olio essenziale di lavanda è utile per massaggi rilassanti, antistress e decontratturanti. Lo potrete utilizzare puro o miscelato in piccole quantità con gel di aloe vera o con olio di mandorle dolci. I massaggi sono indicati in caso di artrite reumatoide.

7) Eliminare la forfora
Massaggiare con regolarità il cuoio capelluto aiuta ad attivare la circolazione e può essere utile per combattere la forfora.

8) Suffumigi
Versate cinque gocce in una pentola con un litro d’acqua bollente insieme a un cucchiaino di bicarbonato. Mescolate e respirate i vapori che si sprigionano coprendovi la testa con un asciugamano.

9) Impacchi alla lavanda
Potete effettuare impacchi alla lavanda caldi o freddi a seconda del tipo di dolore da trattare. Gli impacchi freddi sono utili per i lividi, mentre gli impacchi caldi sono consigliati per i dolori cervicali e le contratture muscolari. Immergete un panno o una garza in acqua calda o fredda e applicate qualche goccia di olio essenziale di lavanda prima di posizionarlo sulla zona da trattare.

10) Acne
L’olio essenziale di lavanda inibisce i batteri che possono causare infezioni della pelle e aiuta a bilanciare la secrezione di sebo, oltre a ridurre il rischio di cicatrici. Potete aggiungere una piccola quantità di olio essenziale di lavanda al gel di aloe vera o a una crema base per il viso prima di applicarli sulla pelle nei punti critici colpiti dall’acne.

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SILVOTERAPIA

SILVOTERAPIA


Posted By on Nov 24, 2017

RIMEDI NATURALI

Guarire con gli alberi

Silvoterapia

La silvoterapia è una tecnica antichissima che ci permette di sentirci tutt’uno con la natura. Innumerevoli studi hanno dimostrato che le piante emettono bioenergia, quindi interagire con esse influisce positivamente a livello sia fisico che mentale.

Ogni albero è una potente fonte di guarigione spirituale e può aiutare il nostro sistema immunitario. Unendoci con la natura e i suoi elementi si trova una simbiosi perfetta che fa scaturire una sensazione di empatia emozionale unica.

La Silvoterapia offre illimitate possibilità di tornare a sentire e comunicare con la natura e attraverso la natura con noi stessi e con gli altri.

Sappiamo che in tempi remoti ai pazienti affetti da polmonite venivano consigliate lunghe passeggiate nei boschi o anche di vivere per un periodo all’interno o nelle vicinanze di essi.

Galeno consigliava ai suoi pazienti di trascorrere più tempo nelle foreste di alloro, il suo collega Paolino raccomandava ai malati di epilessia di dormire all’ombra di tigli fioriti, mentre Plinio il Vecchio vietava di dormire all’ombra di noci che a causa del loro forte odore potevano causare mal di testa.

Indubbiamente il mondo delle piante può portare importanti miglioramenti sia attraverso il loro contenuto di principi attivi, sia attraverso la bioenergia emessa.

Come si riceve la forza da un albero?

E’ molto semplice. Toccando il tronco con le mani, attraverso le palme l’energia viene trasmessa in modo molto efficiente. Possiamo abbracciarlo o ancor meglio sederci appoggiando la schiena e il capo al suo tronco.

Silvoterapia

Alcuni alberi emanano energia positiva, altri assorbono energia negativa.
Ad esempio betulla, quercia, pino, castagno, acero, tiglio, frassino e salice emanano energia positiva, ci forniscono la loro energia vitale dando salute al corpo. Mentre pioppo, abete, ontano assorbono l’ energia negativa dal corpo estraendo il dolore dal corpo ed eliminano le nostre energia nocive.

Ognuno di noi può trovare l’ albero che sente suo, la cui energia sarà di aiuto.

Il bosco ha effetti importanti sulla psiche umana. Gli alberi d’ alto fusto come pioppi, pini e conifere in generale esprimono volontà e audacia; quelli con la chioma grande, rovere, castagno, noce maestà e potenza; quelli con forma irregolare come meli e peri ricca immaginazione.

Se i rami sono grossi e pochi esprimono forza, mentre i rami sottili e numerosi sensibilità, il ramo sinuoso indica difficoltà, quelli orizzontali stabilità, i verticali voglia di affermazione; le foglie spesse e grandi esprimono forza, foglie sottili e sensibili al vento agitazione e instabilità.

Per queste ragioni, si consiglia alle persone tristi di fare passeggiate nei boschi di aceri in autunno, quando le loro foglie sono di colore arancione, per l’apatico il consiglio è di scegliere i vicoli di pioppo o alberi altissimi.

Un bosco visto da vicino ha effetto stimolante, mentre da lontano genera effetti sedativi.

Possiamo, assimilare attraverso la forza e il fascino degli alberi, l’ energia della quale abbiamo bisogno, amplificandola, per armonizzare il nostro essere su più livelli. Se il nostro approccio alla terapia supererà l’ orizzonte materialistico, saremo ricompensati da Madre Natura, che ci colmerà con il suo affetto.

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IPERICO

IPERICO


Posted By on Nov 7, 2017

RIMEDI NATURALI

Rimedi naturali: iperico

L’iperico è una pianta erbacea della famiglia delle Ipericacee.

Il nome botanico è composto da due parole e la seconda, “Perforatum” deriva dal latino e significa “perforato”, poiché le foglie viste controluce rivelano dei punti traslucidi dando l’impressione che siano perforate, i fiori sono gialli a cinque petali, l’altezza media si aggira tra i 30 ed i 40 cm ed è una pianta che cresce formando dei grandi cespugli.

Le parti usate sono le foglie , ricchissime di ghiandole, i fiori raccolti appena sbocciati e poi essiccati all’ombra.
Si chiama anche Cacciadiavoli, Erba di San Giovanni e nel Medioevo veniva utilizzato per esorcismi contro il diavolo, inoltre, si credeva che dormire con un rametto sotto il cuscino la notte di S. Giovanni, facesse apparire il santo in sogno per dare la sua benedizione e per impedire, a chi lo vedeva, di morire durante l’anno successivo.
Lenisce le ulcere e le gastriti, contrasta la nausea, aiuta ad alleviare la diarrea, ha potere sedativo, antidolorifico, analgesico
Alcuni studi clinici hanno dimostrato che l’iperico ha un’efficacia paragonabile ad alcuni psicofarmaci nella cura della depressione lieve e moderata.

Per piaghe, ferite e scottature:
Mettere circa 30 grammi di sommità fiorite di iperico in 100 ml di olio d’ oliva.
Aggiungere 10 grammi di vino bianco e lasciare riposare in luogo soleggiato per due settimane. Alla fine dei 15 giorni, durante i quali avete agitato di tanto in tanto, filtrare ed ecco che è pronta la tintura.
Frizionare con piccole dosi le parti ustionate o ferite

(Cristina Tartaglino)

Aglio
L’aglio, uno dei rimedi più antichi e diffusi della medicina popolare, ha numerose proprietà.
Aloe vera
Le proprietà curative di questa pianta sono innumerevoli e i suoi effetti collaterali sono praticamente nulli.
Basilico
E’ una delle piante aromatiche più usate in cucina e grazie all’eugenolo, la sostanza che le dona il caratteristico profumo, il basilico assume un’importante funzione depurativa e antinfiammatoria
Garofano
L’ olio essenziale di garofano rientra nelle preparazioni farmacologiche utilizzate negli studi dentistici, proprio grazie al suo potere antimicrobico e alla sua azione analgesica pressoché immediata
Iperico
Alcuni studi clinici hanno dimostrato che l’iperico ha un’efficacia paragonabile ad alcuni psicofarmaci nella cura della depressione lieve e moderata
Limone
Giallo come il sole il limone, contiene virtù incredibili, ha proprietà antibatteriche e detergenti, depurative, disintossicanti dell’organismo, rimineralizzanti e antianemiche, attiva e rinforza le difese immunitarie

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BOSCHI

BOSCHI


Posted By on Ott 23, 2017

RIMEDI NATURALI

Boschi: rimedi naturali

I boschi: le prime farmacie
Nei tempi antichi gli uomini impararono a curarsi osservando gli animali e di essi furono attenti imitatori. La stessa cosa fecero molti medici del passato, seguendo la concezione filosofica di Eraclito, il quale affermata che tutta la saggezza umana risiede nell’imitazione e nell’osservazione della natura.

Aristotele scrive che l’uso del dittamo nel trattamento delle ferite nasce dall’imitazione di quello che fanno le capre quando devono curarsi. Plutarco riferisce che gli orsi si nutrono di Arum quando hanno disturbi intestinali.

I boschi furono per un lunghissimo periodo le farmacie dell’uomo.

L’erboristeria e la farmacologia nacquero in India, alcuni antichissimi libri sacri indiani descrivono un numero considerevole di erbe e le loro proprietà terapeutiche. Nel Caracka sono descritte cinquecento specie diverse, nel Susruta settecento.

Il dio di tutte le erbe è il grande Soma, l’unico che possegga il segreto della guarigione. Egli si cela in tutte le erbe medicinali e con esse penetra nel corpo unendo la sua potenza a quella dell’erba per scacciare l’infermità.
Già nel duemila a.C. troviamo vari trattari di erboristeria.
I nomi sono poetici o indicano le proprietà specifiche. L’abete o albero della purezza, la trigonella o ghirlanda fiorita, la noce vomica o fior di corvo, l’arum o nemico delle emorroidi, il limone o purificatore dell’alito.

Il malato non doveva mai fare delle smorfie se il medicamento aveva un gusto cattivo, altrimenti avrebbe peccato cercando di assomigliare a Shiva e Brahma.

Un capitolo era dedicato alle erbe inebrianti e a quelle afrodisiache.
Tra le prime c’erano l’oppio, l’hashish, l’aconito, il betel; tra le seconde la coloquintide, il loto e i semi di senape.

La medicina indiana poteva contare su un’erba miracolosa, l’ephedra vulgaris, già conosciuta dai cinesi cinquemila anni prima con il nome di ma-huang e impiegata contro l’asma. La moderna farmacologia ha isolato dalla pianta un alcaloide, l’efedrina, che trova largo uso in varie terapie.

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Erbe di San Giovanni

Erbe di San Giovanni


Posted By on Giu 14, 2020

Erbe di San Giovanni
Iperico

Erbe di San Giovanni

La notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, segue il solstizio d’estate ed è sempre stata considerata una notte magica.

Secondo un’antica leggenda il solstizio d’estate era la porta attraverso la quale gli dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada: “la rugiada degli Dei”.

Un’altra leggenda ci racconta che durante questa notte il sole, che viene rappresentato come fuoco, si congiunge con la luna sotto forma d’acqua, da ciò nascono i riti dei falò e della tradizione.


La natura è al massimo della sua forza, inizia il cammino della rinascita ed è necessario incanalare queste forze per non incorrere in eventi nefasti.


Le piante e i fiori vengono influenzati da una particolare forza e per sfruttarle al meglio si preparare l’acqua di San Giovanni.


Come si preparare l’acqua di San Giovanni?


Durante la vigilia della notte del 24 bisogna raccogliere alcuni fiori ed erbe.
L’iperico, l’artemisia, la verbena, il corbezzolo, il sambuco, il rosmarino, la menta e la salvia, ognuna di esse viene aggiunta nella preparazione per un particolare motivo.

Non è necessario usare precisamente queste erbe, perché ogni zona d’Italia ha le proprie erbe di San Giovanni.

Al tramonto bisogna immergerle in un bacile d’acqua e lasciarle fuori tutta la notte in modo che la rugiada vi si depositi sopra. Al mattino ci si può lavare il viso e il corpo con questa acqua profumata, in un rito sacro e misterioso tramandato da anni.

Quest’acqua ha il potere di preservare dalle malattie, scacciare il malocchio e la malasorte.


Si può a raccogliere la rugiada che si forma durante la notte di San Giovanni.


Di solito si usa raccoglierla trascinando una pezza sull’erba che si impregnerà dell’acqua, oppure scavando una piccola buca in cui infilare un contenitore e ricoprirla con un telo impermeabile. Praticare un foro in prossimità del contenitore, in modo che durante la notte la rugiada si posi sul telo e scivoli dentro al contenitore.

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