Dea Madre


La Dea Bianca

La Dea Bianca


Posted By on Dic 1, 2017

Madre dei viventi

La Dea Bianca

“La Dea è una donna snella e affascinante, col naso aquilino, il volto di un pallore mortale, le labbra rosse come le bacche selvatiche, gli occhi straordinariamente azzurri e lunghi capelli biondi.

Può tramutarsi d’un tratto in scrofa, cavalla, cagna, volpe, asina, donnola, serpente, gufo, lupa, tigre, sirena o ripugnante megera.

Innumerevoli sono i suoi nomi e titoli.

Nelle storie di fantasmi figura spesso come la “Signora Bianca” e nelle religioni del mondo antico, dalle Isole britanniche al Caucaso, è la “Dea Bianca”.

Non mi viene in mente nessun vero poeta, da Omero in poi, che non abbia dato una descrizione personale della propria esperienza di lei.

Si potrebbe dire che l’autenticità della visione di un poeta si misura sull’accuratezza del ritratto che egli dà della Dea Bianca e dell’isola ove essa regna.

Il motivo per cui mentre si scrive o si legge una vera poesia i peli si rizzano, gli occhi si velano di lacrime, la gola si contrae, la pelle si accappona e un brivido corre lungo la spina dorsale, è che una vera poesia è necessariamente un’invocazione alla Dea Bianca o Musa.

Ella è la Madre di tutti i viventi, l’antica forza della paura e della concupiscenza, il ragno femmina o l’ape regina il cui abbraccio è mortale.

Tratto da R. Graves “La Dea Bianca
a cura de Le Figlie dell’Antica Religione

 

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Dea Madre nell’antico Egitto

Dea Madre nell’antico Egitto


Posted By on Nov 19, 2017

Forza fecondatrice

Dea Madre nell'antico EgittoFin dalle epoche più remote gli egizi veneravano la forza fecondatrice simboleggiandola con la dea-madre. Poiché qualsiasi fecondità trae le sue origine nella terra divenne la divinizzazione della terra stessa.

Tuttavia non potendo l’universo essere formato solo dalla terra, ma anche dal cielo, la dea-madre non solo aveva l’aspetto della dea-terra ma anche della dea-cielo, cioè diventa la dea primordiale dalla quale tutto ha origine.

La dea-cielo venne rappresentata da un avvoltoio o da un vacca con l’epiteto “Mehet-ueret” (la grande-piena o la grande distesa d’acqua), mentre come dea sotterranea è simboleggiata dal serpente che esce dalla terra.

La dea-madre è anche la dea dei morti in quanto la vita è destinata a finire ed i morti sono affidati alla terra.

Le dee Uaget o Nekhbet, protettrici del Basso ed Alto Egitto a partire dalla I Dinastia, sono antiche dee-madri e hanno come simboli il serpente e l’avvoltoio.  Anche Hathor era una dea-cielo e una dea-terra.

Hathor la vacca-celeste che al calar della notte inghiottiva per il sole per poi rendergli la vita al mattino seguente. Mut (Madre) simboleggiata da un avvoltoio era una dea-cielo ed anch’essa era all’origine del mondo.

Neith di Sais era una forma di dea-madre, particolarmente venerata dalle donne con l’appellativo “la madre che ha donato la vita al sole”. Così come Renenutet dea del raccolto, rappresentata con un serpente al posto della testa,  alla quale si riconoscevano benefici influssi.

Alla dea-madre si facevano offerte di cibi, frutta, vegetali e ciò veniva considerato un rito capace di annullare qualsiasi influenza magica e maligna.

La trasformazione dell’ideologia all’interno della società fa sì che la madre non sia più considerata a se stante, ma divenga anche sposa.
Il principio maschile del dio creatore assumerà un’importanza notevole che si accrescerà con il passere del tempo.

Osiride, considerato il dio-creatore fin dall’epoca preistorica, è il frumento che viene seminato ed essendo la dea-madre rappresentata spesso come bovina avrà il medesimo carattere di dio fecondatore.

Ad Elefantina il dio Khum era l’acqua fecondante.  In seguito diverrà un dio-creatore considerato “formatore” dei corpi divini ed umani che modellava con limo e argilla sulla ruota da vasaio.

In Alto Egitto Min, dio della fertilità, rappresentava la forza riproduttiva della natura ed in principio era il figlio della dea-madre Kamutef e non il suo sposo.

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