Lo Stromboli, il vulcano attivo nell’arcipelago delle Eolie, si è svegliato e è tornato a fare paura,
in questa isola che sembrava un’oasi di pace e tranquillità.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia definisce lo Stromboli uno dei Vulcani più attivi
al mondo, da oltre 4 mila anni.
Con un altitudine di oltre 900 m. sul livello del mare, ma la sua profondità va fino a 200 m. sotto il livello del mare.
Lungo la Sciara del fuoco è scesa una colata di lava, accompagnata da violente esplosioni, e preceduta da un forte boato, come una forte esplosione;
qualcuno sull’isola ha paragonato questo boato all’esplosione di un deposito di bombole.
I lapilli fuoriusciti con violenza dal cratere hanno provocato incendi nella zona dei canneti, facendo innalzare colonne di fumo alte due chilometri; i gas caldi contenuti nella colonna di fumo e lapilli potrebbero essere stati la causa della morte del giovane escursionista, unica vittima.
Da Lipari sono giunti in soccorso i vigili del fuoco, mentre tra la popolazione residente e i turisti si è propagato il panico.
Posta nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale, l’isola è la più settentrionale
delle Eolie e si estende su una superficie di 12,2 km².
Lo scorso anno, nel 2018, le eruzioni dello Stromboli si sono susseguite: 7 e 18 marzo e poi il 24 aprile.
Nel 2017 le eruzioni sono avvenute il 26 luglio, il 23 ottobre e il primo dicembre.
L’eruzione di ieri è stata paragonata a quella avvenuta il 30 dicembre 2002.
In quella occasione l’eruzione dello Stromboli ha causato una frana che ha provocato
un’onda alta 20 metri, che ha fatto scattare il piano di evacuazione dell’isola, per il pericolo tsunami.