Tu lo sai che sono rossetto e tanti guai


Parlo la tua lingua quando mi spogli e mi guardi senza fiatare, sono le strade di quella città che vuoi tanto visitare, ma ci hai sempre rinunciato perché hai paura di volare e tu lo sai che sono rossetto e tanti guai,
mentre io lo so che ti ho spaventato appena ho detto che sarei stata difficile da capire, per contraddirmi dai fiato a quelle parole intrappolate in gola e dici che sono fatta per te, mi innervosisco e mi volto dall’altra parte per nascondere l’imbarazzo sulla mia pelle, ma l’hai già notato e ti dico

“te sei matto” mentre mi prendi per mano in un locale affollato e mi avvicini a te per sentire il mio odore, sussurri che ti da la calma del mare quando il vento soffia piano, stare con me ti sembra una camminata sulla spiaggia senza scarpe per bagnarsi un po’ i piedi.

So di cose fatte senza perdere tempo, il mio vestito segue i movimenti lenti mentre torniamo verso la macchina e pare già estate, sembra d’essere in un film, piano piano speri che le riprese non si interrompano sul più bello,
ci spero piano anche io, che se lo penso forte qualcuno mi sente.
Con te c’è il tempo per una birra e un tramonto in un posto qualsiasi,
sul tetto di un palazzo qualsiasi, dici che il rosso del cielo mi somiglia,
lui ci prova ad imitarmi ma ci riesce a malapena e io a malapena respiro quando mi fai notare che ci tieni.

Mi tieni nei momenti più disparati mentre mangiando un’arancia mi racconti di tua sorella che con i sentimenti è più brava di noi, e menomale. Noi abbiamo quel desiderio continuo di cose ignote, una condanna immatura che non riesce a capire come stare al mondo,
è quel rumore autentico delle cose che non abbiamo ancora visto, ancora fatto, quel desiderio che ci fa promettere di non essere mai prudenti.
Forse per oggi non ci mettiamo paura ma questo non posso ancora confermarlo.


Alice Giaquinta

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Photo by Théo rql


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