Qui con me, da qualche parte, anche nessuna, o forse ovunque, comunque resti.

Qui con me, da qualche parte, anche nessuna, o forse ovunque, comunque resti

 

Anche se vuoi andare, non puoi farci niente, sai?
Perché, anche se te ne vai, resti.

Resti nei colori delle pareti che abbiamo dipinto insieme, e resteresti in quei colori anche se quelle pareti venissero tutte sbiancate. I colori s’imprimono dentro. E, ad ogni tramonto, se sai guardare bene, puoi ritrovarli tutti, ma proprio tutti.

Certi colori non sbiadiscono mai, e una volta che arrivano all’anima non c’è candeggina che tenga, non vengono più via.
Resti nella musica, nelle vecchie canzoni, e nelle nuove… c’è sempre una nuova canzone che racconta di noi o magari un’assonanza che ci piacerebbe chiamare “coincidenza”. Prova un po’ a portare via anche la musica se ci riesci… impossibile.

Ci sarebbe sempre un silenzio inatteso pronto a farla suonare di nuovo. La musica non se ne va da coloro che ha fatto vibrare.
Resti persino nei vuoti che lasci sugli scaffali, lo sai?

I vuoti, che strani… sono generati da ciò che prima li riempiva, sono sempre creati su misura, ma mai misurabili. Impossibile colmarli a dovere, o saturarli in modo ermetico.

I vuoti puoi coprirli, confonderli, crearci un caos di cose dentro, cercare di tapparli alla buona, ma sono proprio fatti su misura, vedi? Come quei giochi dei bimbi piccoli: non riuscirai mai ad inserire una formina a cubo in una fessura a forma di stella.


Allora, niente, vai pure. Ma tanto resti.
Resti in tutti i tuoi gusti che spesso sono anche i miei. Ma lo sai che il mondo è pieno di cose che ti riguardano?

E quindi sei praticamente un po’ in ogni luogo, per quanto tu riesca ad arrivare lontano.


Resti nelle lettere e nelle parole, in una valigia rossa fotografata su una strada deserta, negli sguardi che ho riservato solo a te, resti sulla mia pelle, perché la pelle ha memoria delle carezze, resti nelle pieghe dei vestiti stropicciati dagli abbracci, in tutti questi anni che mi hanno cambiata, negli allontanamenti, nei ritorni, resti nei pensieri ostinati come i surfisti sulle onde dell’oceano, o come scogli che il vento forte non può spostare, ma solo lievemente intaccare, resti persino in un altro emisfero, in un posto sperduto e buio dove un cielo stellato diventa magia.


Resti in un amore che forse non è amore, ma che non smette di amare.
“Che cosa devo fare?”


Se non te la senti, o non puoi, o non vuoi restare, vai. Devi andare.
Vattene.
Ma io non ti saluto.


Tanto, ormai, lo sai. Qui, con me, da qualche parte, anche nessuna, o forse ovunque, comunque
resti


Silvia Aurora Nicole, Ossimoro Tossico. Qui con me, da qualche parte, anche nessuna, o forse ovunque, comunque resti.

 

  1. Per qualche motivo che ignoro mi piaci moltissimo.
  2. Nessuna soluzione.
  3. Aspetti che la vita ti faccia un miracolo.
  4. Dove posso arrivare adesso che sono forte e intero?
  5. Assomigli ad una poesia che nessuno mi dedicherà mai.
  6. Pioveva intanto e passavano i giorni
  7. Restiamo così, noiosi e felici. Come non avevamo mai creduto di diventare.
  8. Lettera. Sto amando un’altra donna.

 

Qui con me
Josh Peterson

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