Potrei dire che

Potrei dire che mi manca qualcuno, che senza vedere certi luoghi io non ce la faccio più.
Potrei dire che ho perso per strada persone che credevo indispensabili come si perdono gli scontrini. Senza farci nemmeno troppo caso. Le ho perse, e loro hanno perso me. Nessuno, però, ha più avuto la forza (o la voglia) di richiamare, di soprassedere, di perdonare.
Potrei dire che senza di lui mi sono lentamente sbiadita, che avrei bisogno di rivederlo, quel primo amore. Poi il secondo.
Potrei dire che mi piacerebbe rivivere tutte le cotte che mi sono presa, baciare ancora per la prima volta, concedermi capendo finalmente che lasciarsi andare con qualcuno è donarsi e farsi un bel regalo allo stesso tempo. Potrei dire tante banalità sul tempo che passa.
Potrei dire che mi manca già un po’ di forza e che a volte ho paura di non farcela.
Potrei, ma la verità è che – nonostante tutto – in qualche modo si va avanti.
La forza si trova, si incontrano nuove persone, nuovi amori; ci si attacca a nuove città, nuovi paesini sperduti di provincia,
ci si rimette in gioco.
La verità è che tutto quello che non ho più adesso che sono cresciuta non ha a che fare con i giochi e con il batticuore. Tutto quello che non ho più è la spensieratezza. Fare qualcosa senza pensare ad altro.
Quello che non ho più è la leggerezza di far merenda con pane e nutella senza pensare “la nutella fa male”, per dirne una.
La leggerezza di baciare qualcuno e poi chissà. Ora mi difendo, mi prendo cura di me, non esco senza soldi e senza cellulare, ho sempre i fazzoletti in borsa e non so più cosa voglia dire rischiare senza avere la certezza matematica di potercela fare.

Susanna Casciani.

Potrei dire che

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