La nostra rivoluzione non fa paura.
Diamoci un bacio che sa di rivoluzione.

– Ehi, non ci sentiamo da un po’, puoi parlarmi?
– Ciao, sì certo. Mi sei mancata.
– Volevo dirti che.. niente non ce la faccio, sono qui a fissare il soffitto e non mi viene in mente altro se non te, credo di essermi ammalata e volevo dirtelo.
– Se ti dico che sono nella stessa situazione migliora qualcosa?
– Affatto.
– Quindi?
– Potrei dirti che ho provato a scrivere una canzone, una di quelle che ti fanno piangere, ma quando l’ho riletta volevo stracciare tutto.
– Perché?
– E’ una cosa seria, la nostra, volevo dimostrartelo in qualche modo perché ci tengo.
– Lo so.
– Aspetta fammi finire, sai che sono stata male, che tutte le volte che provo qualcosa di troppo intenso per qualcuno provo a scappare, la mia sofferenza sembrava durare per sempre, ma non è così che funziona e questo me l’hai insegnato tu, il tempo può curare ogni ferita.
Non ho mai voluto cambiarti, vorrei baciare le tue labbra e finalmente riconoscermi.
Vorrei prenderti per mano per sapere, per ricordarmi, che sono viva anche quando viene sera e non sei con me e no, non sto esagerando.
– Ecco perché mi piaci.
– Perché?
– Perché sei così, ti spaventi e mi dici la verità, non c’è niente di più bello, perché sai di rivoluzione e hai bisogno di me per sentirti meno sola.
– A volte sì, ma non me ne vergogno.
– Lo so, e mi piace.
– Ma non mi fai più paura, adesso.
– Ne sei sicura?
– Sicura, ma all’inizio ne avevo.
– All’inizio di cosa?
– Di tutto, adesso ho paura senza di noi.
– Non ha senso.
– Ce l’ha, sarebbe stato peggio se non fossimo mai esistiti.
– Per questo hai ragione.
– La nostra rivoluzione non fa paura.

Diamoci un bacio che sa di rivoluzione. Fino alla fine.

Nel suo bacio ho sentito la rivoluzione, una di quelle che non passano mai.

Alice Giaquinta, La nostra rivoluzione non fa paura.

La nostra rivoluzione non fa paura.

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