Fu come un pugno improvviso nello stomaco.

Alla fine era successo, era finita davvero.
Fu come un pugno improvviso nello stomaco. Tutta la nostra storia si concentrò e annullò in quel singolo attimo.
Non aveva importanza chi aveva deciso cosa e quando. Tutte le stupide scuse, le paure e la rabbia evaporarono nell’aria di quell’ afosa notte estiva. Lasciando un vuoto sfumato di rimpianto.
Non fu vero e proprio dolore o forse ero talmente spenta da avere i ricordi sfocati. Credo di aver avuto paura di rompermi in frammenti piccoli come polvere, e subito dopo la sensazione di ingigantirmi fino ad inghiottire tutto il resto.
Ero davvero sola, nel letto, nel cuore e nella mente, per la prima volta dopo tanto, tanto tempo. Ero spaventata, confusa.
Cominciai a ridere.
Piangere.
Ridere ancora.
E poi un po’ stanca e po’ ebbra, per tutto quello che in un singolo istante era accaduto solo dentro di me, mi tolsi le scarpe e mi stesi sul prato fresco. Guardai la luna grande e buona, strappai qualche filo d’erba, lo annusai, profumava di gioia estiva.
Ero sola, e questo era spaventosamente magnifico.

Fu come un pugno improvviso nello stomaco – S. Leonoir

Fu come un pugno improvviso nello stomaco
Photo: John Mark Kuznietsov

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