E il calore delle tue braccia arriva fin qui.

Tōkyō, dō (道)
Appartamento 139b

Sono appena arrivata ed è tutto un trambusto, ho ancora l’ansia addosso e non penso che passerà in fretta perché è tutto come immaginavo, tutto come lo desideravo e probabilmente supera di gran lunga le mie aspettative.
Guardo fuori dalla finestra principale ed è orario di punta, la folla si riversa per le strade, molti di loro hanno qualcuno che li aspetta. Le luci iniziano ad accendersi e illuminare l’atmosfera, penso che vorrei condividere tutto questo con te. La solitudine aumenta piano piano e quasi mi soffoca, cerco di cacciarla via, magari più tardi proverò a chiamarti, mi starai aspettando? Forse ti manco, oppure è troppo presto?
Respiro profondamente e mi dico che dovrei rilassarmi, magari con un bagno caldo per calmare i nervi tesi, uscire un po’ e godermi la città.
Mi accendo una sigaretta e improvvisamente mi ricordo della promessa che ti avevo fatto, devo smettere. Spengo la sigaretta dentro il posacenere e mi pento di non averla mantenuta anche solo per due secondi.
Dentro di me ti penso come una pazza.
Mi siedo sul piano della finestra per godermi la vista che mi ritrovo di fronte e non sto nella pelle, non vedo l’ora di girare e scattare tantissime foto, ammetto che casa mi manca e ammetto che sarà difficile per i primi mesi affrontare la lontananza, ma so che sono in grado di sopportarla, di farmi avanti per tutte le occasioni che mi si presenteranno davanti e di non mollare mai la presa. Di non farmi abbattere da quei macigni che le persone chiamano paura, invidia, mancanza, soggezione e chi più ne ha più ne metta.
Devo uscire, voglio uscire, quindi mi metto la giacca e prendo l’ascensore, il freddo mi si scaglia contro con un colpo di vento e mi rendo conto che sono veramente qui, che adesso non c’è niente che mi separa da tutto quello che avevo sognato mesi prima, mi sconvolge.
«E il calore delle tue braccia arriva fin qui.»
Respiro, una, due, tre volte e i miei polmoni chiedono aria, non voglio piangere.

E il calore delle tue braccia arriva fin qui, citazione di Alice Giaquinta, Cuori in rivolta.

E il calore delle tue braccia arriva fin qui

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