Dolci


I Biscotti della nonna

Si compongono 
inafferrabili, orgogliose fragranze
tra le labbra un po’ inacidite dal tempo
di un’amorevole credenza,
invaghita, 
oggi come allora,
della prorompenza onirica
dei tuoi anni primaverili.


Corteggiano la tua bocca
e il loro sapore
è cavaliere indomabile
e messaggero fedele
di sogni custoditi
in caverne di zucchero:
un timido frollino
pronto per abitarti e carezzarti
sussurra all’esile tavola di legno
che la gioventù mai si dilegua
se la memoria l’ha intinta
nel latte ancora caldo
di vecchi eppur immortali
giochi da cortile; 
rincorrono il tuo viaggio 
verso un futuro 
che è tela ancora orfana 
di soggetti e forme 
le urla di richiamo della nonna;
“vieni, 
ti attendono i biscotti che ami da sempre tanto,
mordili lentamente
e di ogni tuo desiderio
saprai fare un maestoso canto”.
Bussa la cucina dell’infanzia
alle porte complici della notte
tra una poesia volata via
da una penna ancora sguarnita
dei primi peli di barba
e la panna spumeggiante del latte
il cui aroma si spargeva
fino al primo piano.
E loro lì
senza che i giorni li abbiano divorati
sulla poltrona che tossisce di saggezza
e tante favole ti vide ascoltare 
a sussurrare beati e inviolati: 
“siamo i biscotti della nonna
sapremo rivelarti chi fosti
per aiutarti a scorgere chi sarai“.(cit. Cristiano Comelli)

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