Ora o mai più- programmi così non ne fanno più

Non è un reality, non si può nemmeno considerare un vero e proprio talent, non è un varietà.

Forse è tutto questo, forse non è nulla di questo, per noi che in questi due mesi abbiamo messo in piedi uno splendido gruppo d’ascolto è stato senz’ombra di dubbio il programma dell’anno.

Ammettiamolo, non c’è XFactor che tenga contro la giuria meglio assortita di sempre e Amadeus è il miglior presentatore in circolazione, cosa diavolo aspettiamo a consegnargli le chiavi dell’Ariston?

Io lo voglio. Con Ornellissima, Marcella, Oriettona, la Brunetta e Rettore vallette, sarebbe il Festival più spassoso degli ultimi vent’anni e andrebbe a scaldare l’emotività nazional-popolare degli italiani veri che vivono in Russia, la fortuna dell’eurovisione.

Ok, non hanno battuto Maria, ma anche la qualità conterà qualcosa in tv?

Striscia può anche lanciare le sue scoperte dell’acqua calda come scoop, raccontandoci che le liti e le risse sono preparate, ma a noi non importa, a noi interessa solo sapere del “tempo delle mele” di Marcella Bella e Red Canzian.

Rivelazioni per un programma rivelazione, cresciuto in maniera esponenziale grazie al passaparola social, uno show che prende il meglio con poco, che mixa sapientemente il clima dispettoso della casa di riposo per vecchie glorie, con il rilancio delle meteore presuntuose.

Ma andiamo di pagelle… anche per fare un sunto generale di queste 6 prime serate.

Amadeus, voto 10. Impeccabile nel bene e nel male, protagonista di gaffe di un certo stile (ieri sera ha porto il microfono a Gianni Bella), sapientemente capace di aizzare e sedare le risse con una battuta, talvolta ottenendo il risultato inverso, preparato e pronto a cavalcare l’imprevisto come la miglior Simona Ventura ma col garbo di Carlo Conti e il ritmo sbrigativo del mitico Cecchetto. #Dategliilfestival

Ornellissima Vanoni, voto 10. Spontanea, ironica, con la risposta pronta, capace di zittire la Milani mettendosi ad ancheggiare ad 85 anni, di ringraziare una standing ovation che scandisce il suo nome con un “così mi ricorderò di chiamarmi Ornella”, sentenziare la rottura del tablet, addormentarsi in diretta, svegliarsi di soprassalto e raccontare del suo cane. #Ondina

Toto Cutugno, voto 8. Toto ci ha regalato scazzi epocali in fascia protetta, memorabile la rissa con Rettore nella seconda puntata, i dieci sparati a membro di segugio, l’assistenza non richiesta ad Ornella Vanoni, la vena polemica e le sue canzoni. Perché sentire “L’ Italiano” ci piace sempre ma “figli del duemila bianchi e neri tutti in fila” ci piace di più. #machecaxxodici

Red Canzian, voto 9. Competenza e professionalità, una garanzia da ex-Pooh, con una protetta talentuosa e innamorata perdutamente di lui e delle sue meravigliose giacche. La Milani abbassa la cresta quando Red le dice “che si può cantare anche col ciclo”, Marcella svela il flirt adolescenziale con lui e Rettore racconta ridendo che ci ha provato anche con lei, quando aveva 13 anni. #SpazionotevoleaPecora

Rettore, voto 10. Protagonista delle discussioni più belle, delle risse sfiorate con chiunque, Rettore parte in quarta come scheggia impazzita mandando Barbara Cola (e Rita Pavone) a vendere il cocco sulla spiaggia, criticando il trottolino amoroso di Minghi, rifiutandosi di duettare per tre puntate con l’allieva irrispettosa da prendere a ceffoni e chiosando con stile cinque puntate di polemiche, facendo scoppiare la pace all’ultimo momento e offrendo lamette durante la rissa di Marcella e Orietta Berti. #Vadaadinsegnarecantoaiconigli

Marcella, voto 7. Senza la luce giusta in faccia, ripresa “di nascosto” mentre tenta di convincere il maestro ad offuscare la Salemi, perché è lei la cantante. Pecca di ignoranza quando fa la splendida e insinua di non aver mai sentito “Stare senza di te” dei Pooh, o quando si mette a sindacare su “T’innamorerai” di Masini, sostenendo che la canzone parli di un padre, contestando persino l’autore. Col dramma dei biscotti fatti in casa (o dal pasticcere di fiducia) di Orietta Berti, ci ha fatto toccare vette inaudite di discussioni inutili e trash. #Dannodimmagine

Fausto Leali, voto 6 e mezzo. Se c’è uno che è rimasto un po’ in sordina in questa giuria, senza riuscire ad esprimere tutto il potenziale rissoso è stato lui, terza puntata a parte, in cui si è messo a fare gestacci da Osteria. Per il resto è rimasto nel suo, sia nei giudizi che nelle performance con De Marinis. Anche lui ieri sera si toglie i giusti sassolini dalla scarpa e li lancia tutti addosso alla Milani, della quale è stato coach lo scorso anno per due puntate. #Senzainterruzionidicarriera

Ricchi e Poveri, voto 6. Un repertorio spaziale penalizzato dall’accoppiamento con Pecora (ehm…) che in un gruppo vocale poteva appunto far poco. Mettiamoci pure che la Brunetta tende ad allargarsi molleggiando e che Angelo non è più biondo, ne’ bello, nemmeno loquace in giuria. Tuttavia l’hashtag lo attribuisco a lui… #SiamoiRicchiePoverisesiamoquidobbiamocantare

Orietta Berti, voto 9. Orietta Berti non è buona per niente, finalmente tra un cappelletto e un biscottino non le manda a dire a nessuno e asfalta chiunque le capiti a tiro, col sorriso da mamma e la lingua biforcuta. #Vipera

E veniamo agli inediti in gara… vince Paolo Vallesi, nonostante i giudici riconoscano un plagio di non so quale canzone di Arisa, nonostante l’atmosfera decisamente troppo pomposa e poco radiofonica.

Ovviamente tutti conoscono non so quale canzone di Arisa ma non dicono nulla se Barbara Cola fa la versione italiana di The Show must go on e Michele Pecora vince la serata (per i giudici) con la copia spiccicata di Giudizi Universali di Samuele Bersani. (chi di Plagio ferisce…)

Morlacchi sfiora la vittoria con un pezzo scritto da Canzian e Miki Porru (che voglio in gara l’anno prossimo) ben lontano da qualunque chance di successo.

La Milani si becca un “brava” dalla Rettore contro ogni previsione. Tutto sommato l’autrice di “Su di noi” di Pupo, famosa per aver cantato in tuta nell’ 83, ha scritto una canzone perfetta. Per canale italia.

De Marinis ha il singolo migliore, “Troppo bella 2.0” con un pizzico di Gabbani e di Ramazzotti, peccato l’estate sia ancora lontana, ce lo dimenticheremo presto.

Dopo l’epoca del tumtumchapatupatumcha, Silvia Salemi propone un brano intitolato “Era Digitale”, si potrebbe premiare la continuità ma la canzone è veramente poca roba.

La Minetti deve capire che non piace al pubblico per come canta e soprattutto per quello che canta, non certo perché non ci vede. Ma dedicarsi alle Olimpiadi le fa tanto schifo?

Via, la trasmissione finisce così, con Vallesi che vince un disco in uscita nelle migliori edicole e si prende l’abbraccio di Ornellissima.

E a noi ci rimane quel piccolo senso di vuoto… a cosa ci attacchiamo Sabato prossimo?

Mah…magari usciamo eh 😉

P.S. per leggere la discussione del Vanityloquio di ieri sera cliccate qui: COMMENTONE

Precedente Social Media Broccoling Successivo Il metodo KonMari e il metodo MasceRo

3 commenti su “Ora o mai più- programmi così non ne fanno più

  1. Tra quattro giorni si vota, e tutti i programmi elettorali per i candidati sindaci propongono attività per gli anziani, come vedi mamma Rai con questa trasmissione ha anticipato i tempi!

Lascia un commento