Ora o mai più- la fabbrica degli hashtag

Sanremo insegna: se il festival è povero di spettacolo (come quest’anno) c’è necessità di sollevare il polverone sul finale. Quindi ecco la vittoria WTF di Mamhood, ecco che Ultimo si lamenta su instagram mentre la Raffaele invoca il maligno e Achille Lauro inneggia alla droga plagiando Garage Band. Niente di più facile.

Chiuso il capitolo degli ascolti assicurati, la concorrenza torna più forte di prima e lo show del Sabato sera sarebbe l’Everest da scalare per la tv di stato… ma a tutto c’è una soluzione.

La soluzione si chiama “Ora o mai più”, pseudotalent per meteore della canzone italiana ai quali vengono affiliati dei coach popolari (ma dimenticati anch’essi) che fungono da giuria di qualità, diversivo comico e produzione di hashtag, perché si sa, un programma oggi è niente se non viene commentato su tuitter.

La giuria di coach è l’elemento forte di questo spettacolo.

Vedere Ornellissima Vanoni alle prese con un tablet è già tanto, aggiungetevi il turpiloquio di Toto Cutugno, i gestacci di Fausto Leali, la scheggia impazzita Rettore, i pareri da massaia di Orietta Berti, la proverbiale simpatia di Marcella Bella, la ritrovata virilità di Red Canzian e quel che resta dei Ricchi e Poveri.

Mettiamoci pure un paio di superospiti per puntata. Ieri sera abbiamo visto una Patty Pravo completamente andata e un Gigi D’Alessio #conunacannapazzesca, che risponde stizzito alla critica di Toto con un #tustaitroppoinRussia da applausi e sipario.

Senza dimenticarci di una Rita Pavone mandata #avendereilcocco e di un Minghi che tre settimane fa andò lì per farsi deridere dalla Vanoni e da Rettore: #ilcobrasisnoda vs #trottolinoamoroso.

C’è poco da fare, vedere certe scene fa bene al cuore degli italiani.

Dopo una prima edizione registrata e andata in onda la scorsa estate con risultati sorprendenti, passata attraverso opportune modifiche, ci si ritrova catapultati in una diretta in cui i pallettoni di trash vengono sparati senza filtro e a membro di segugio, il tutto giostrato ad arte per contrastare l’abituale asfaltamento che ci si aspetterebbe da Maria De Filippi e le sue buste incendiarie.

La miglior difesa è l’attacco.

Ora o mai più cresce di puntata in puntata, alza il livello di divertimento, succede sempre qualcosa che ti lascia incollato.

E’ quello che io chiamo “programma zapping”, ci finisci per sbaglio e non te ne liberi fino a mezzanotte e mezzo.

Ti chiedi quando sbroccheranno i giudici, quando svalvoreranno i cantanti in gara, quanta psicanalisi servirà ad Amadeus alla fine dell’ episodio e quando ci faranno vedere il cane della Vanoni che probabilmente abbaia molto meglio di come cantano Michele Pecora e Donatella Milani, #ForzaOndina.

La gara tra meteore è solo un pretesto per mettere il giusto pepe ai giudizi che sono il vero motivo per cui si guardano i talent di oggi, da XFactor a The Voice passando per il Tale e Quale show e il casumanismo da filmatino commovente alla got talent, in un continuo riciclo che si sa, è funzionale.

Non è un caso che gli avversari di canale 5 stiano pensando di rifilarci un ritorno di Music Farm e nemmeno che uno degli hashtag di maggior rilevanza di ieri fosse #ammucchiatapazzesca.

Quindi ariecco Annalisa Minetti e Silvia Salemi che di opportunità di rilancio ne hanno già avute, ariecco Donatella Milani che l’anno scorso abbandonò la gara per un lutto (e sarebbe stato meglio non ritentare quest’anno), ariecco Jessica Morlacchi che se non sbaglio non fu presa a The Voice.

Paolo Vallesi che sulla carta è l’unico con uno straccio di carriera alle spalle, è il papabile alla vittoria, quindi non vincerà, come Di Cataldo nell’edizione precedente.

Barbara Cola ha fatto una sola canzone nella sua intera vita ed era un celebre duetto con Morandi…roba che suscitò le ire di Cutugno nella prima puntata, quando la vide cantare con l’ologramma di Gianni. Non so quanto abbia fatto piacere a Gianni poi, visto che certe cose si fanno solo coi morti.

Michele Pecora resuscita direttamente dagli anni 70, famoso solo per esser stato plagiato da Zucchero, il successo di Davide De Marinis non me lo spiegavo negli anni 90, figuriamoci il rilancio.

La puntata di ieri era incentrata sul caso Donatella Milani che in un rvm parla male della Rettore. Come nelle migliori edizioni di Amici, la maestra abbandona l’allieva con un #arrangiati da antologia, la fa cantare da sola, giudicare dagli altri che se la mangiano viva e sputacchiare da Amadeus, che sottolinea la buona fede degli autori con un ghigno malefico.

Il voto è impietoso ma come prevedibile il pubblico da casa la premia, probabilmente per lasciarla lì a prendere insulti (meritatissimi tra l’altro) e ad incrementare la produzione di hashtag dei giudici: #vadaadinsegnarecantoaiconigli, #hafattomoltisuccessipiùdite, #presuntuosa, #chicantacometedevestarezitta.

Così ci chiediamo tutti come andrà a finire, shippando Vanoni e Vallesi che si strusciano sulle note di Senza Fine, anche se il sospetto che lui la stia semplicemente sorreggendo c’è.

Del resto due settimane fa si addormentò in diretta e diede otto a Pecora sulla fiducia.

#selasentePaolisispara ci dice Ornellissima, realizzando immediatamente la gaffe.

Ma tant’è…c’è sempre una seconda opportunità, confidiamo nella prossima puntata di questo show dal titolo profetico.

PS. Per leggere il commento in tempo reale di ieri cliccate qui: COMMENTONE 

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