Guida all’Eurovision Song Contest 2019- parte 1

Eccoci qui, prontissimi all’appuntamento di maggio con l’Eurovision song contest del 2019 che quest’anno si terrà a Tel Aviv.

Anche se l’evento diventa sempre più popolare in Italia, è giusto fare un breve riepilogo di quello che questa manifestazione rappresenta e come funziona: due semifinali (14 e 16 maggio) e una finalissima (18 maggio).

Ogni canzone in gara all’esc è stata resa nota entro il 10 Marzo 2019, abbiamo quindi 41 brani da ascoltare in questo e nei successivi post dedicati all’esc. La modalità di scelta per i pezzi varia a seconda dei paesi, alcuni hanno optato per una scelta interna, altri si sono affidati ai talent o a delle selezioni nazionali in diretta tv (per esempio la nostra selezione è il festival di Sanremo).

Le regole dell’esc sono semplici: si canta live su base registrata, l’esibizione non può durare più di 3 minuti, non si possono portare più di sei persone sul palco e ovviamente non si può televotare il proprio paese. Le big 5 sono Italia, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania, assieme al paese ospitante, Israele, accedono di diritto alla finale.

Il nostro portabandiera sarà Mahmood, si spera con una camicia decente e una performance degna, la sua canzone “Soldi” dovrà subire un taglio di 15 secondi, teniamo le dita incrociate perché al momento siamo dati alti in classifica, anche se dopo la cocente delusione del 2017 è già tanto se finiamo nella top 10.

Oggi ho ascoltato i pezzi della semifinal 1, ecco i miei voti.

Slovenia: pezzo d’atmosfera leggermente chill out, in lingua autoctona, probabilmente un po’ ostico allo staging da baraccone, ma d’effetto voto: 8.

Bielorussia: Ennesima canzoncina alla Shakira, un po’ puttan-pop danzereccio, niente di nuovo, peccato perché l’anno scorso i Naviband erano i miei preferiti. 5

Repubblica ceca: Eccolo qui, il figlio segreto di Justin Bieber e Justin Timberlake. Interessante come Di Maio che va a cena fuori con la nuova fidanzata, voto:4.

Montenegro: C’è un qualcosa che mi ricorda la sigla di Tempesta d’amore nella prima parte di questo brano, poi improvvisamente sbrocca e si sentono sonorità popolari, effetto parmigiano su fettina panata. Voto 5

Cipro: Se esistono canzoni tipicamente “sanremesi” a Sanremo, esistono anche canzoni tipicamente “eurovisive” all’Eurovision, e quasi sempre le porta Cipro, insieme alla cosidetta “quota gnocca”, mi ricorda troppo la roba che rischiò di vincere l’anno scorso, aiuto! voto: 4

Serbia: Fermo restando che io tendo sempre a premiare le canzoni in lingua autoctona, la Serbia delude con l’ennesima ballatona di cui non si sentiva proprio il bisogno. Voto 6

Finlandia: Boh, che vi devo dire… molto dance anni 90, ricorda vagamente “missing” degli Everything but the girl, ma in versione esc, un po’ monotona, si perde nel mucchio. Voto 6

Polonia: Adoro, adorissimo. Bella la strofa che chiaramente omaggia “I’m the walrus” dei Beatles e bella l’idea di presentare un gruppo vocale femminile polacco, che canta in polacco e che risveglia un po’ (poco) dal torpore generale di questa prima semi-finale. Voto 8

Ungheria: Il primo ritorno di questa edizione è quello di Joci Pàpai, già in concorso nel 2017 e che avevo amato per quel tocco gitano. Stessa cosa per questa Az èn apàm, meno ritmato, più “d’atmosfera”, buono. Lui bravissimo. Voto 8

Estonia: Allora, lui è carino, la canzone non è niente di memorabile, ha un che di “inno”, fondamentale l’apporto della corista addetta a far sparire la chitarra all’inizio e a farla riapparire alla fine. Voto 5

Portogallo: Qui c’è qualcosa di particolare, davvero particolare, particolarissimo. Se dovessimo premiare l’innovazione, capperi, il Portogallo dovrebbe rivincere l’esc a distanza di due anni dalla loro prima vittoria, ma le domande sorgono spontanee… mi piace? Boh. E’ una bella performance? Splendida, catturante. Di che parla? Di uno che ha rotto il cellulare. Non potendo portare più di sei persone sul palco, questo si porta letteralmente un reggimento, genio. Voto 7 e mezzo con la matta. (Vega comunque era il mio villain preferito in street fighter)

San Marino: C’è poco da fare, viva la disco music di Serhat, che ha tipo il 5% di possibilità di qualificarsi ma che il nostro piccolo gruppo d’ascolto già adora. Orecchiabile, simpatica, questa “Say na na na” è la canzone migliore portata dal Titano dal 2013 ad oggi. Voto 8

Islanda: Allora…loro sono gli Hatari, che letteralmente significa “odiatori”. Il loro genere qui viene definito “synt punk” con chiarissimi riferimenti al bdsm nella coreografia e la loro canzone si intitola “l’odio vincerà”. Gli Hatari sono piuttosto famosi in patria, abbastanza discussi perché fin troppo legati alla politica, volano a Tel Aviv con l’intenzione di sfidare direttamente il premier israeliano Benjamim Netanyahu in un match di wrestling. Boh, pazzi veri! voto 8.

Georgia: Mi auguro che all’esc il tipo si presenti con uno staging un filino meno poveraccio, possibilmente senza il cappotto. L’effetto è molto marcia funebre anche se la lingua madre va sempre premiata, il messaggio di pace è talmente incazzato da sembrar l’opposto. Il coro sul finale, il fuoco e la bandiera georgiana sullo sfondo non aiutano particolarmente. Voto 6 e mezzo.

Australia: Sarò prevenuta io. Ancora non mi va giù il fatto che l’Australia faccia parte dell’europa canterina e che si prendano il buongiornissimo tutto per loro in prima serata. Quest’anno portano una statua della libertà con ambizioni pseudo-liriche. Voto 5.

Belgio: C’è poco da fare, ogni anno portano qualcosa che fa gridare al miracolo, non deludono (quasi) mai, anche se sono lontani i tempi del fantastico Loic Nottet, ci si avvicinano un po’ con questo Eliot. Personalmente mi domando ancora come sia stata possibile la non qualificazione dell’anno scorso, ma vabbè, è il caso di dire “e anche il Belgio gioca il jolly” pure quest’anno. Voto 8.

Grecia: Necessaria la piccola premessa, io la Grecia la amo ad anni alterni, soprattutto quando cantano in greco. Quindi quest’anno non ci siamo, per quanto sia acclamato questo pezzo dagli eurofans (famosi per i gusti discutibili) questa Katerine Duska ha quel tipo di voce che tanto mi ricorda Giusy Ferreri. Voto 5.

Discorso a parte per l’Ucraina, che indovinate un po’? Sì è ritirata dopo aver selezionato la cantante.

E indovinate un po’ perché si è ritirata? Bravissimi, pare che Maruv avesse in programma un tour in Russia dopo l’Eurovision. La vincitrice delle selezioni si è vista costretta ad annullare il tour della discordia ma rea di averci soltanto pensato, la tv di stato ucraina le ha presentato “un contrattino” che la avrebbe obbligata a sostenere da sola i costi della partecipazione all’esc e svariate imposizioni sulla performance… contrattino che la povera Maruv poteva solo rifiutare.

La tv ucraina ha tentato di ripiegare con gli altri partecipanti alla selezione (selezione vinta da Maruv, tramite televoto, capito Ultimo?) ma guarda caso, nessuno si è visto disposto ad accettare le assurde clausole del contratto. Ecco quindi l’immediato ritiro del paese che comunque sarà costretto a trasmettere l’evento e a pagare una penale.

Non è la prima volta che l’Ucraina e la Russia (come l’Armenia e l’Azebaijan) portano i loro conflitti in quella che dovrebbe esser definita una gara canora, nata con l’intento di unire i popoli. Già nel 2017, nell’esc organizzato a Kiev, fu impedito alla cantante russa Yulia Samoilova di entrare in Ucraina poiché finita nella famosa blacklist.

Blacklist ucraina che oggi si arricchisce di due pericolosissimi terroristi filorussi come Al Bano e Toto Cutugno.

Scusate se rido.

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2 commenti su “Guida all’Eurovision Song Contest 2019- parte 1

  1. Concordo in pieno su Slovenia, Belgio e Polonia… e ovviamente su Serhat che non si discute! XD
    Ah, anche Joci mi piace tanto, una garanzia.
    Ti dirò, a me è piaciuta molto anche la Repubblica Ceca, molto orecchiabile, mi è entrata subito in testa!
    Invece la Storm dell’Estonia non so perché ma mi ha ricordato la Storm del Regno Unito dell’anno scorso.
    Per finire… preparati al peggio, mi sa che anche stavolta l’Australia la troveremo molto in alto!

    • L’Australia finisce sempre in alto, sicuramente si qualificherà anche quest’anno.
      Per la vittoria finale al momento è lotta tra Russia, Italia e Olanda, ma si sa che non ci si può basare sui gusti degli eurofan… Anche Cipro può dar fastidio.

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