Me son

Io, imparo da mio figlio.

Mamma è…

Mamma…

Parola carica di significato, emozioni decise, colori vivaci, nuovi mondi svelati in un capriccio, un abbraccio, nella giocosa quotidianità.

Amore: puro, incondizionato, indescrivibile a parole; fatto di accesi contrasti, essenza, priorità. Voglia di esser migliore, sintonia, dialogo: inciso nel rispettoso confronto, irrinunciabile, sincero. Sguardi complici, domande intelligenti; infonder fiducia a tuo figlio con l’ascolto: mai banale, utile ad entrambi. Equilibrio, dettato da conquiste personali e sbagli, in arrivo dal cuore.

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Giochiamo a leggere?

Un libro?

Mondo incontaminato, a metà strada tra magia e realtà; spazio accessibile a tutti, nobile risorsa dei più attenti. Emancipazione, parola dopo parola, significato nel significato: senza imposizioni, libertà.

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Per apprezzare davvero qualcosa (altro…)

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Vacanza è…

E finalmente, vacanza!

Stasera, solo 687 km ci aspettano: una passeggiata di salute! Mettendo a freno, il mio irrefrenabile istinto sosta-cappuccino ad ogni autogrill, la cosa ha un senso compiuto. 🙂 Tasso di stress accumulato? Non indifferente! Stanchezza fisica? Presente!

Vacanza è…

Voglia di libera evasione, vivere la propria famiglia tra il profumo del mare, il colore del sole, (spero ci sia!) il meritato, sudato relax. Un diritto esistenziale non sempre garantito, particolare che fa la differenza! Attese, volute, sognate: un piccolo, legittimo regalo, per il proprio “branco”.

Sun-and-seaside

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L’angolo delle parole…

Eccomi qua! Che dire? Finalmente estate a quanto pare! Sole, profumi, colori, afoso tepore, istintiva voglia di mare, e infradito di ogni colore: accessorio a cui non so resistere; indiscussa nota di “stile”, di una vera mamma della porta accanto  😉 Sole, energia e il post di oggi: l’angolo delle…Scopriamolo insieme!

Un nuovo incontro di parole, nato per gioco, necessità, meglio: quella che è esperienza quotidiana, miglioramento di ogni donna nell’essere una mamma. Uno spazio di sostanza e condivisione, per afferrare qualcosa di profondo e sorprendente: uniche, turbolente, emozionanti-emozioni; così intense spesso, per noi adulti, curiose, straordinarie, legittime, sincere nei nostri figli. Loro, che ci sorprendono in ogni piccolo gesto e ci insegnano con naturalezza, assolute verità: i nostri cuccioli, il meglio di noi 😉

scusasepoco blog

Piccole, grandi emozioni da ascoltare insieme, scambio di parole ricche di significato, gioco di racconto costruttivo, espressione diretta, semplice, lontana da giudizi e pregiudizi. Raccontando intimamente, un pò di noi: un esplosivo momento di rabbia? Un originale o comune paura? Gioia spontanea e impetuosa, entusiasmo! Non c’è un occasione migliore, per giocare a narrare:

“Mamma sono molto arrabbiato! Mi annoio! Sono felice!”

Un rispettoso nome, per una dimensione umana inalienabile; trasformare un’emozione in una parola, significa prima di tutto ascoltarsi, capirsi, farsi capire. Stemperare una cocente arrabbiatura, tirar fuori un sentimento lecito e forte, imparare ad interagire in sintonia col mondo, e soprattutto con noi stessi. Confronto speciale, delicato, prezioso tra genitore e figlio, promuovendo l’ascolto reciproco: autentico, vero, libero da preconcetti affrettati, rigidità di pensiero. Nutrimento prezioso per i nostri figli, tra una parola dolce e una decisa, tra le nostre attenzioni, il rispetto e l’amore. Un figlio, merita serenamente di esser capito, rispettato, ed amato…

Love

Divertente, emozionante questo gioco fatto con le parole: un bel respiro, voce rilassata, alla ricerca del giusto nome del sentimento predominante. Sorrisi e sguardi complici, reciproca voglia di comunicare, stimolo per crescere insieme; un’esperienza della giornata, spassosa o imbarazzante, un pensiero che fa rumore, gioia pura, sincerità. Le numerose sfaccettature dei nostri burrascosi, miti, sani, mutamenti: rabbia, paura, gioia, stupore, entusiasmo e di più. Conoscerli man mano, senza ignorarli, spiegarli, raccontarli, per rispettarli davvero. In un angolo tutto da conquistare.

Interagire, in modo partecipe e gioioso coi propri figli, è speciale: ti rende in piccola parte fiera di te; consapevole dei tuoi lati umani, pronta a dare il meglio per loro, scoprendolo fiduciosa, e un pò sorpresa, anche in te. Parlare col cuore non è una nota stonata, arricchimento reciproco e personale, espressione d’amore sincero, da difendere a testa alta e un sorriso in tasca, da regalare.

A caccia di emozioni-parole?

Bacio!

 

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Baby T.V.

Oggi,

l’offerta dedicata ai cuccioli è in parte migliore, paragonata alla mia infanzia. Come dimenticare una “Georgie”, (il mio amore per l’Australia!) gli attualissimi e intramontabili “Puffi”, una “Stella della Senna”, (che donna!) “Lady Oscar” (mica così infantile poi!). Cartoni animati, appartenenti alle generazioni dei trenta; quel pizzico di magia, sognato e scoperto con i nostri occhi bambini. L’attuale baby T.V. è più adeguata, sotto il profilo del target dedicato, mirato alle fasce d’età; una Rai Yo-Yo, un Disney Channel, offrono programmi semplici, spesso intrisi di messaggi positivi, su temi attuali quali: ambiente, educazione civica, riciclo, rispetto. Adatta, nel limite del mezzo fine a se stesso; contiene un piccolo insegnamento positivo, perchè tu genitore, sei pronto a coglierlo e spiegarlo a tuo figlio.

Non amo particolarmente la T.V. in generale, salvo qualche eccezione, la trovo alienante e lontana; preferisco il web, un cinema, un libro. Senza ipocrisia, nelle fredde e grigie giornate invernali, fa comodo qualche cartone animato di qualità a disposizione, di libero accesso, ben fatto. Troppo conveniente a volte, si tende ad accendere la televisione inutilmente, spesso e volentieri: mentre magari cuoci la pasta, fai una lavatrice, sei tornata stanca dal lavoro, o scrivi un qualsiasi post, chi lo nega 😉

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Un punto di riflessione, alcuni programmi sono deliziosi, lo ammetto: “Loving Peppa Pig”, come tutti del resto! Qualitativo, definito spazio, sono pro baby T.V, interagendo coi figli, senza “abbandonarli” davanti un inanimato baby programma qualsiasi, perche  è baby! Passatempo spassoso, apprezzato nel limite della sua funzione: senza eccessi e delegate pretese educative

 

Amo trascorrere tempo con mio figlio all’aria aperta, farlo interagire coi suoi coetanei; da quando è nato, le belle giornate le trascorriamo al sole: pic nic, parco, gite cittadine, un toccasana per tutta la famiglia.

blog tank 2In alternativa al sole, nei piovosi pomeriggi, come quello di oggi, un alleato genuino è rappresentato dai giochi di manualità: montare e smontare,( soprattutto) 😉 modellare, cucinare, fare il bagno ai”dinosauri”, dipingere, creare. Quest’ultima parola, sottovalutata spesso, merita maggiore considerazione: la riscoperta della sana fantasia; quella con cui siamo cresciuti e lo stress, un dignitoso lavoro che fai per vivere, tengono lontana. Una risorsa naturale, a cui attingere la sera, per narrare una fiaba, (alleate del buon sonno) piuttosto che un cartone, se pur divertente, servito sul piatto d’argento; incentivo creativo, nell’insegnare un valore personale sotto forma di “gioco”, nel rendere una “regola” meno imposta, spiegata e raccontata: la fantastica realtà.

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Non ho mai avuto feeling, con le imposizioni: rigide, impersonali, dettate da altri. I miei “no”, sono frutto delle nostre esperienze quotidiane. Da quando sono mamma, so che le regole e gli insegnamenti, si imparano giorno per giorno, insieme; si scoprono e variano a seconda della personalità di tuo figlio, delle tue inclinazioni umane, di ciò in cui credi e che vuoi trasmettere. I nostri valori: un cardine nella mia vita, tra i miei difetti individuali, cerco di farne tesoro quotidianamente; agli occhi di mio figlio, ai miei, sbagliando, pronta ad imparare.

In equilibrio, buona baby T.V senza esagerazioni, libero spazio alla creatività nascosta, e quando il sole splende, non accendiamola affatto: un tuffo nei colori, i profumi, i sapori della primavera.

Questo post, partecipa a:  #blogtank, per Donna Moderna.

Bacioni Any!

 

 

 

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Babies eco bio

Ciao a tutti,

piccola parentesi: in questi giorni nei ritagli di tempo, ho disegnato un logo per il blog, super easy; ma quanto è incasinato Photoshop? Tra la carta e la grafica web ne passa! Son testarda io però 😉

Torniamo a noi, e all’argomento di cui voglio parlarvi…

Ieri da “Original Marines”, ho preso al dolcetto, l’inserto baby bio di “Topolino”; un idea divertente ed intelligente, per illustrare ai bimbi, il mondo eco bio con occhi Disney. Prendo spunto da questa esperienza, per il post di oggi: voglio parlarvi del mio orientamento eco bio, argomento da me sentito. Come lo vivo e cerco di trasmetterlo a mio figlio: nei piccoli gesti di ogni giorno, in una semplice parola, in un giornalino, perchè no?

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Ho anticipato qui, la mia propensione verso l’etico e consapevole, pro ricerca alternativa, pro cosmesi senza crudeltà, pro conquiste, basate sul rispetto e l’innovazione…

In tutta sincerità, il nostro non è un paese eco-bio! Affatto! Lo è in minoranza, nella scelta dei singoli, punto di partenza essenziale, per essere diversi. Il messaggio inequivocabile, è che tutti noi, siamo una piccola, determinate, fondamentale componente di vita e miglioramento.

Lo scorso anno io, il dolcetto e il marito, ad Anzio, (bellissimo tratto di costa romana-laziale) ci siamo imbattuti in due “simpatiche” signore: in acqua indisturbate, le due fumavano “in libertà”; per gradire, il mozzicone lanciato vicino a noi tre. Fatto notare l’accaduto, in omaggio, abbiamo ricevuto il “vaffa”di turno! Come stupirsi? In aggiunta, la patetica scusante:“Tutti lo fanno!

Ecco, questa è la mentalità “rovina mondo”: “Tutti lo fanno“! Chi sono questi tutti poi? Tutte le persone che dimenticano di essere individui a sé? Sono coloro che, non hanno cura di loro stessi e del prossimo, che non si informano minimamente, che scelgono di non scegliere? Il rispetto per l’ambiente, è dovere umano, voglia di vivere in un luogo migliore, nei sostanziali dettagli, rappresentativi della differenza; scoprire con piacere un naturale stile di vita, fatto di semplici accorgimenti. Insegnarlo senza pretese, ed impararne al tempo stesso, la sostanza.

Un tempo volevo ingenuamente, (o stupidamente) “cambiare il mondo”, adesso voglio contribuire a renderlo nel mio piccolo, più leale, confortevole; perchè sono mamma prima di tutto, e mio figlio merita il mio impegno per dargli un luogo “pulito”, umano, perchè sono parte integrante di esso, perchè tutti meritiamo un’opportunità.

…Se ho sensibilizzato lo pseudomarito poi! Lui, che non aveva il il minimo interesse verso l’ecologia, adesso seleziona le provenienze al supermercato e acquista con cura; forse per non sentirmi 😉

Cosa significa eco bio nel quotidiano?

Qualità di vita a piccoli passi. Cosa faccio io? Spiego a mio figlio, il rispetto per gli animali: anch’essi esseri viventi bisognosi di cura; attenzione verso la natura circostante, di come un albero sia il respiro del mondo. Prediligo la scelta a km zero, non accendo i riscaldamenti a palla in inverno (odio). Non sono un’estremista, posso fare di meglio senza dubbio, in maniera serena ed equilibrata si intende; non sono una tipa, campagna e pollice verde, (una contraddizione umana lo ammetto) pur amando la natura, ho la metropoli nel dna: “ragazza” di città, che sceglie di essere attenta, lontana da luoghi comuni, e mode del momento. Non è difficile proiettarsi in questa direzione: acquisto comodamente sul web, prendo l’acqua alla fonte, (sprecando meno plastica) trovo nei supermercati varietà e convenienza; e poi esistono i produttori locali una vera risorsa, poco valorizzata. Mi piacerebbe un orto urbano, dato il mio anti pollice verde, la vedo dura 😉

RESPIR2

Questo dimostra che il vivere eco bio, è alla portata di tutti, in particolare, risorsa indiscussa dei nostri cuccioli; giocosi insegnamenti civici quotidiani, racchiudono l’essenza del cambiamento autentico: fatto di gesti consapevoli, all’insegna del rispetto…

Buona scoperta del rispetto, come vivete la scelta eco-sostenibile nel quotidiano?

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Bacioni Any!

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Approccio al parto: sensibilità e scelta

Eccomi!

Oggi ho voglia di parlarvi del parto: la mia esperienza umana che, mi ha donato mio figlio. In un’ottica sincera. Una straordinaria esperienza di vita, un momento a cui sei grata intimamente. Sì selvaggio, emozionante, ancestrale. Raccontarlo per condividere una gioia che, un po’ fa paura. Dar voce alle mille emozioni, riflettere sui rigidi luoghi comuni legati al diritto di scelta, la carenza di servizi adeguati. Un particolare accento, sulle profonde risorse nascoste in noi, la comprensione e il rispetto per la sensibilità umana. Valorizzare l’evento nascita.

936199_4936852624465_893265880_nIo consiglio a tutte il corso preparto. Non per le tecniche di rilassamento, ottime, fino a quando hai il controllo del tuo corpo; fondamentale invece per la sfera emozionale: confrontarsi, partecipare alle lezioni, condividere una comune dimensione, nella sua soggettiva unicità. Esporsi a ruota libera, tirar fuori personali dubbi, consueti a molte mamme in progress. Sentimenti ben nascosti in noi, sono leciti e naturali: uno scambio costruttivo insomma!

 

Partoanalgesia? Al corso, la prospettavano di “routine”, il mio santo gine mi aveva avvertito:

“Solo su valutazione al momento del parto!”

Sostanzialmente nella struttura dove ho partorito, non la fanno quasi mai, forse se ti butti a terra pronta a tutto! 😉 Io ero “brava”, non serviva! Il mio parto è stato intenso: abbastanza veloce e graduale. Ancora oggi, mi chiedo stupita come abbia fatto? 😉

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Contrazioni iniziate la mattina presto, irrazionalmente riconoscibili: leggere e ritmiche sui reni. Quel giorno avevo il monitoraggio: erano loro! Eppure la mia, non era “una faccia da parto“: calma e rilassata, fuori. Un inaspettato self control, non è da me! A tre centimetri mi è stato offerto l’aiutino: utilissimo e indolore; a detta dell’ostetrica, efficace per velocizzare il tutto! Ingenua e un po’ titubante: Ok!

 

Non fatelo mai, nemmeno sotto tortura! Solo se davvero serve! Scollamento delle membrane: una tecnica che mi sento di sconsigliare caldamente, se possibile. Fuorviante dal mio punto di vista, (non solo il mio) e non serviva a me: il mio travaglio andava benone.

Col permesso del mio gine al telefono, sono andata a farmi una doccia a casa: una pazza! In piedi dall’alba, volevo rinfrescami, avevo intima necessità di entrare in confidenza con l’imminente trasformazione della nostra vita; non ero intenzionata ad entrare troppo presto e farmi visitare di continuo. Il post scollamento mi aveva innervosita; l’aiutino era stato tutt’altro che indolore, mi sentivo stupida per averlo accettato, e poi cosa sarebbe stato il parto, se uno scollamento faceva così male? Avevo un pò paura! Una piccola dose serve.

Contrazioni vicine. Doccia, valigia, il gine in linea, e di nuovo in clinica ostetrica: sette centimetri! -“Sei bravissima! Dai, in sala parto, ma le senti le contrazioni?” Le sentivo eccome! Ho iniziato a materializzare, il desiderio nascosto dell’epidurale, ed esternarlo -“Ma dai, tra dieci minuti partorisci!”

Due ore di fuoco: rottura delle acque. Poco prima ero consapevole e rilassata, mi gestivo. Dopo questo momento ho iniziato a “perdermi”, non controllavo la soglia delle contrazioni, non sapevo come reagire fisicamente a quelle sensazioni travolgenti:

– fatemi l’epidurale!

Attenuare non eliminare, quello che il mio corpo e la mia mente, non riuscivano a metabolizzare: drastico, selvaggio e incontrollato. L’ostetrica di turno: “Assolutamente no! Tutte le donne del mondo hanno partorito senza!” Atteggiamento utile, il suo, a rafforzare il senso di incapacità nel vivere al meglio un momento così speciale. Il tempo di ripresa tra una contrazione e l’altra non c’era. Penso alle mie gambe tremanti, essermi aggrappata al braccio di un ostetrico passante, tanta sete, e poi io non riuscivo a “respirare”. Una sensazione fisica, come non canalizzare aria nel mio corpo.

Contrazioni inumane, feroci e paralizzanti. Io persona, donna, mamma, non trovavo una guida in quel luogo, mi sentivo “sola” e non capita. La fase espulsiva è tosta. Almeno per me lo è stata. Spingevo:

-“Non con la gola, con la pancia!” Ma come si fa! Io in un attimo di follia

Prendete la ventosa! Sì, l’ho detto e ripetuto. Non è servita Grazie al Cielo! Ora mi vien da sorridere. La realtà circostante era confusa per le sensazioni impellenti e protagoniste, mi esortavano a focalizzare le energie sulla spinta; concentrata per quel che potevo, sul suono della voce del marito:

-“Spingi più forte!” E poi ho spinto: “Adesso muoio!

Invece sono nata: ascoltando il pianto vivace di mio figlio, lo sentivo quasi ovattato. Assolutamente frastornata, e anche fiera di me, noi: il mio miracolo. La meraviglia e il mio stupore, esser grata.

loves Un evoluzione unica che, merita ascolto: diritto legittimo di ogni mamma. Potersi esprimere, vivere serenamente la gioia della nascita, godersela nella sua completezza. Non sentirti incapace, o “ingrata”, per cercare maggiore conforto. Professionalità, accoglienza, calore umano, la voce delle nostre sensazioni individuali.

Com’è stato il vostro approccio al parto?

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Zampor: predatore da salvare

Un amico non si sceglie,

si incontra per caso, diventa parte della nostra vita, apprezzando in lui pregi e difetti, ciò che conta è il suo valore impresso nei nostri occhi, l’autenticità. Un amico si ama, soprattutto quando ha tattici aculei velenosi, e preda con nonchalance, qualsiasi altro pesce gli si presenti a tiro. Sì, avete letto bene ho scritto pesce!…Mi riferisco naturalmente, ad un esemplare mai visto prima: Zampor, affascinante predatore marino, protagonista indiscusso da tre giorni a questa parte, di favole della buonanotte e fantastiche avventure da condividere…

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Mio figlio, ha risolutamente deciso (la decisione è caratteristica per lui) che, il pesce in questione, è un suo nuovo speciale amico; come tutti gli amici che si rispettino, deve di diritto entrare al più presto in famiglia. Al cuor non comanda in effetti! Zampor, nome esclusivo scelto per lui dal terremoto, è un pesce scorpione, amabilmente tale…’Triste e abbandonato nella sua gabbia, non si può lasciar solo’…Parole inconfutabili. Il furbetto sa come motivare le sue scelte, direi che non fa una piega, come dargli torto? Senza dubbio, ha acquisito da qualcuno di non sospetto, l’innato senso per la giustizia animale e non; con due ‘atipici’ genitori ‘tipo’: la sottoscritta, pronta a trarre in salvo indifesi esemplari di cane e gatto, abbandonati in ogni dove, l’altro veterinario aviario ad honorem  😉 Naturale che Nic, difenda a spada tratta le più disparate specie animali. Poco convinta del futuro ospite, ho timidamente adottato superflui tentativi di persuasione:

Guarda come sono carini i Nemi?

Un blasonato pesce pagliaccio, non regge il confronto col tenebroso pesce scorpione 😉 Tra i due si è instaurato un autentico feeling, amore a prima vista; e poi, quanto amo io, saper genuinamente contento mio figlio? Appagante! A dirla tutta, questo insolito esemplare, ha il suo perchè: aspetto cupo e misterioso, aria fiera, sguardo imperturbabile, una vena di malinconia, caratteristiche che denotano una certa dose di fascino e personalità. 🙂 Fatte le dovute presentazioni, passo volentieri la palla al marito per il divertente aspetto tecnico: accurate attenzioni per l’acquario, allestimento pratico, manutenzione, cura degli esigenti ospiti…

Mai avuto a che fare con gli acquari marini?

Preparando con calma il nido acquatico, vi auguro una serena Pasqua, caratterizzata da armonioso benessere interiore, e voglia di essere ciò che si desidera…

Happy Easter 🙂

Happy Easter to you...;)
Happy Easter to you…;)

L’arte del saper personalizzare…

Any

 

 

 

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