Allatto ancora!

Eh sì. Ho allattato il nano fino a tre anni. Love ;)

Intimità

Fisse particolari non ne ho mai avute.

Ascoltavo discorsi di molte donne infastidite da questo gesto d’amore. Non per alzare polveroni: sono scelte, desideri, emozioni insindacabili e proprie. Forse un po’ è stato il sentirmi ripetere quanto fosse faticoso, abbastanza improbabile vista la mancanza di prodotto in gravidanza (beata ignoranza), quanto si diventi dipendenti. Tutto questo per dirmi che, sicuramente non ne sarei stata capace. Mi ha caricato. Niente latte nemmeno dopo il parto, nulla, perfino il seno moscio. Un po’ perplessa:

‘Tranquilla, scende il terzo giorno’.

Confermo. Ti svegli e senti tirare quelle due cose lì. Durissime: uelà che bocce! L’allattamento al seno. Un gesto naturale dicono, materno, primordiale. In teoria. In pratica ti trovi un batuffolo di ciccia, con due occhioni in cerca d’amore: l‘ho fatto proprio io! Sei quasi stupita, e che fatica! Lo guardi, sconfini nel suo profumo di buono. Lo baci, lo annusi, ti infastidisci quando qualcuno lo tocca troppo per i tuoi gusti. Tipo animale selvaggio, nobile: tu mamma.

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Allattare: istruzioni per l’uso (altro…)

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Essere mamma

Inizi a cogliere una piccola essenza dell’universo mamma, l’istante in cui i tuoi occhi scorgono sorpresi, ardentemente volute, quelle due lineette: felice, spiazzata, in silenzio. Tu, un test, le tue nuove emozioni.

Un primo raggio di sole, quel giorno: la penombra di uno studio medico, le tue vivide paure nascoste, (comuni a tutte le mamme) un monitor; sentir forte il cuore di tuo figlio battere all’impazzata e il tuo col suo! Afferri quel momento concretamente: lui è dentro di te, esiste…

Eccolo, vedi quel puntino che pulsa: è tuo figlio!”...

pancHai gli occhi lucidi, (già sei emotiva di tuo) nella tua neo dimensione, imparerai che tutto è emozione: un sorriso, una parola, (altro…)

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Lo allatti?

Eccomi qua 🙂

Come anticipato, spendo qualche parola, sulla mia intima, umana, ricca, esperienza con l’allattamento al seno.

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In gravidanza, non ho mai avuto “il latte” (colostro)…Parenti & co, perplessi e stupiti:..”Non hai ancora latte?!”

Non ancora! Usualmente poi, scende tre giorni dal parto! I famosi consigli mai richiesti: “Sicuramente allora, non avrai latte?!” Simpatici! Tiè!

-Come quando chiedono se sono due gemelli? -E tu solo al settimo mese: “Dalla pancia sembrano due?!” Alcuni, il massimo della sensibilità, ti raccontano minuziosamente, addirittura mimando, i loro parti selvaggi e disumani, quasi alieni, a due giorni dal tuo…Lì, inizi a fantasticare su modi alternativi per farlo uscire…

Bandite le credenze popolari! In cuor mio, volevo fermamente allattare, per mille motivi sentivo naturale farlo…Non mi son fatta scoraggiare da catastrofici aneddoti, ingerenze, prese di posizione gratuite ed infondate: “Ti cadono i capelli, ti deprimi, ti esaurisci, ti ingrassi”. Nulla di più falso per quanto mi riguarda…Al contrario.

Allattare non ti rende migliore sia chiaro, lungi da me penalizzare chi per scelta o difficoltà non lo fa.

Parlo di me, della mia intensa, complice, esperienza: faticosa, serena, emozionante Scambio umano, lontano da rigidi schemi: allattamento a richiesta, un concetto che ai benpensanti di turno, infastidiva parecchio.

Gli affari propri mai eh?!

Casa in solenne ordine?! Io e l’ordine, siamo come io e i dolci.

Ho allattato mio figlio fino a tre anni, coccole reciproche, magia mamma e figlio. Spesso mi son sentita, giudicata, duramente criticata, diversa. E difficile rispettare le scelte del prossimo, a quanto pare.

In questo percorso umano, ho incontrato qualche piccola difficoltà: ragadi,(santa purelan) ingorghi, forte riflesso di emissione. Un aiutino richiesto è stato prezioso, ottimo lo staff della “Lega latte”, sempre attento e disponibile, il mio impagabile ginecologo, e mamme/amiche sulla stessa barca…

Il mio istinto, a piccoli passi.

Al corso preparto inoltre, ho ricevuto ottime ed incoraggianti informazioni, dagli addetti ai lavori.

Perché scrivo ciò? Per condividere la mia avventura col seno, per dire che l’allattamento prolungato, quando sentito, è privato, legittimo, naturale. Non bisogna sentirsi aliene, scegliendo di seguire istinto e cuore, soprattutto, non permettere a nessuno di puntarci il dito contro. Sguardi sgomenti, critiche dettate dall’ignoranza, presunzione.

Una mamma è pronta ad esser giudicata per le sue scelte, qualunque esse siano…

L’importante è sentirsi serene, tra le mille piccole difficoltà, per trasmette ai nostri figli, il valore assoluto della gioia.

 

 

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