Ecco perché, “sempre e per sempre”, preferirò De Gregori che canta De Gregori

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Sarà che «tutti vogliono qualcosa che non hanno più. Ma io di più…»[1] e, ad un primo ascolto di “De Gregori Canta Bob Dylan”, devo dire che – «sempre e per sempre»[2] – preferirò De Gregori quando canta De Gregori. Perché «il passato è ancora qua e so a memoria i ricordi»[3] legati a doppio filo alle liriche in musica del Principe. Ed anche se lo stesso De Gregori sostiene che «una canzone non basta e non basta saper cantare», per un cantautore come lui – «per brevità chiamato Artista»[4] –, ciò non fa testo.

Infatti, mentirei se non dicessi che – grazie alla speciale alchimia creata dalla sinergia dei suoi testi, musica e inconfondibile voce –, più di «una notte (io) abbia sentito una canzone, una voce che chiamava e che diceva il mio nome. Perché ho visto il mio destino, la mia stella di ragazza»[5], che mi ha trasmesso quel pizzico di coraggio necessario per pensare: «Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò!»[6]. Ma poi, restando con il naso all’insù, riflettendo su «com’è grande il cielo e com’è piccola una donna»[7], non sono più così sicura che «non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu»[8], temendo di aver scambiato un vacuo «canto delle sirene»[9] per amore. E se fosse proprio questo il caso? «L’avevi creduto davvero che avremmo parlato d’amore? L’avevi creduto davvero o l’avevi soltanto sperato col cuore?»[10].

Tuttavia, anche se non mi chiamo Mimì, allo stesso modo «nella vita ne ho viste e ne ho prese e ne ho date di botte, che nemmeno mi fanno più male e nemmeno mi bruciano più. Dentro al mio cuore di muro e metallo dentro la mia cassaforte. Ma va bene lo stesso, va bene così»[11]. E mentre questi neri pensieri ti tirano un po’ giù prima o poi ti arriveranno le note di una canzone e, con un sorriso accennato, penserai: «Meno male che c’è sempre qualcuno che canta e la tristezza ce la fa passare, se no questa vita sarebbe come una barchetta in mezzo al mare»[12].

Così, dopo «un’onda sulla cima delle ciglia»[13], il ricordo è ormai «Passato remoto»[14]. Dentro di te sai che «ci sta una terra di nessuno, da qualche parte del cuore, come un miraggio incastrato tra la noia e il dolore. Ma c’è una terra di nessuno e ci si deve arrivare»[15]. E, quindi: «Adelante! Adelante!»[16]. Perché, «Lo vedi tu com’è… bisogna fare e disfare. Continuamente e malamente e con amore, battere e levare. Stasera guardo questa strada e non lo so dove mi tocca andare»[17].

Eppure, «la vita, lo sai, non è comoda per nessuno, quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo. Devi rischiare la notte, il vino e la malinconia, la solitudine e le valigie di un amore che vola via»[18]. Quindi, «lascia che cada il foglio dove sta scritto il nome. E non guardare il tempo. Il tempo non ha senso. Domani sarà tempo di cose nuove»[19]. Perché, «la storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere»[20].

«In fondo tu già sai che domani è un giorno lungo e che un altro(a) verrà a dirti di amare i tuoi pensieri»[21]. Qualcuno(a) che ti dirà: «per sognarti, devo averti vicino, e vicino non è ancora abbastanza»[22].

E così, dopo qualche «Giorno di pioggia»[23], «Benvenuto raggio di Sole!»[24]. «E sarà fuoco e sarà amore, oppure non sarà. E sarà amore da guardare finché non ci vedrà. E sarà amore da pregare finché non tornerà, sarà ricordo da bruciare finché non scalderà. Sarà ricordo da portare finché non peserà»[26].

Ecco perché, preferirò sempre De Gregori che canta De Gregori. «Il caldo e scuro»[27] dell’«uomo che cammina sui pezzi di vetro»[28], pur essendo consapevole che – «Povera me!»[29] – «ti potresti innamorare di Lui. Forse sei già innamorata di Lui»[30]. Perché, «al di là delle emozioni e al di là della realtà»[31], come puntualizza il Principe: «prima che le stelle diventassero lacrime e prima che le lacrime diventassero stelle ho scritto canzoni per tutti i dolori»[32].

«E non c’è niente da capire»[33].

Rosy Merola

 (Foto: palabancodibrescia.com)

[1] -“Tutti Cercano Qualcosa;

[2] – “Sempre e per Sempre”;

[3] – “Non dirle che non è così”;

[4] – “Per Brevità Chiamato Artista”;

[5] – “Giovanna D’Arco” (eccezione, trattandosi di una cover di Leonard Cohen)

[6] – “La donna cannone”;

[7] – “Irene”;

[8] – “La donna cannone”;

[9] – “Il canto delle sirene;

[10] – “Rumore di niente“;

[11] – “Mimì sarà”;

[12] – “La ragazza e la miniera”;

[13] – “Lacrime di Nemo”;

[14] – “Passato remoto”;

[15] – “Pane e Castagne”;

[16] – “Adelante! Adelante!”;

[17] – “Battere e levare”;

[18] – “Caterina”;

[19] – “L’infinito”;

[20] – “La Storia”;

[21] – “Le Strade di Lei”;

[22] – “Buonanotte Fiorellino”;

[23] – “Giorno di pioggia”;

[24] – “Benvenuto raggio di Sole”;

[25] – “Tutti Cercano Qualcosa”;

[27] – “Caldo e Scuro”;

[28] – “Pezzi di vetro”;

[29] – “Povero me”;

[30] – “Pezzi di vetro”;

[31] – “Suonatori di Flauto”;

[32] – “Signora Aquilone”;

[33] – “Niente da capire”.