Le frasi più belle di Evita Peron

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Evita Peron

Gli uomini si dividono in due gruppi: il primo, infinitamente numeroso, cui appartengono coloro che si affannano per le cose volgari e comuni, che percorrono solo strade note già esplorate da altri; il secondo, molto piccolo, cui appartengono gli uomini che attribuiscono un valore straordinario a ciò che sanno di dover fare. Costoro non si accontentano se non della gloria, respirano l’aria del secolo successivo che dovrà cantare le loro imprese e vivono quasi nell’eternità! Sono uomini sui quali una strada nuova esercita un fascino irresistibile. Per Alessandro, è stata la strada di Persia; per Colombo, la rotta delle Indie; per Napoleone, il cammino che portava al dominio del mondo; per San Martin, la libertà dell’America.

In politica la donna deve essere a fianco dell’uomo, ma senza mai permettergli di immischiarsi nei suoi affari.

La carità separa il ricco dal povero, l’aiuto solleva il bisognoso e lo pone allo stesso livello dei ricchi.

Ho solo un’ambizione personale, che il giorno in cui si scriverà il capitolo meraviglioso della storia di Peròn, di me si dica questo: c’era, al fianco di Peròn, una donna che si era dedicata a trasmettergli le speranze del popolo. Di questa donna si sa soltanto che il popolo la chiamava con amore: Evita!

Il mio nome è diventato il grido di riconoscimento delle donne di tutto il mondo. E’ giunto il momento di avere gli stessi riconoscimenti degli uomini.

Ho compreso che non deve essere difficile morire per una causa che si ama.

Ho scelto il mio posto tra il popolo per scorgere di lì gli ostacoli che avrebbero potuto impedire la marcia alla Rivoluzione. Ho scelto di essere “Evita“… affinché per mezzo mio il popolo, e specialmente i lavoratori, trovassero sempre libero l’accesso fino al loro capo.

Mi ricordo di aver detto, in uno di quegli impeti di reazione: “Un giorno o l’altro le cose cambieranno…” e non so se quella frase fosse una preghiera, una minaccia, o le due cose insieme.

Ricordo perfettamente che per molti giorni rimasi triste quando venni a sapere che nel mondo c’erano i poveri e i ricchi; e lo strano è che non tanto mi addolorasse l’esistenza dei poveri, quanto sapere che, nello stesso tempo, c’erano anche i ricchi.