Che cos’ho imparato sull’amore?

cuori e amore
Cuori e amore

Amore.
Che cos’ho imparato sull’amore?
Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste.
O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film.
E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più.
Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati.
Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno.
Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente.
A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere.
Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere, che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta.
È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia.
E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile.

Ferzan Özpetek

Una risposta a “Che cos’ho imparato sull’amore?”

  1. Verissimo! Questa è una delle ragioni che mi hanno spinto ad idealizzare la figura del playboy… per me sarebbe inconcepibile riuscire a convivere con i ricordi di un uomo che ha amato tanto o che semplicemente è andato a fare un giro mano nella mano con la sua fidanzata. Da donna mi sento privilegiata perché la mia memoria dipende da quanto sto bene “con il mio attuale”… infatti l’autocritica, unita ad una serie di testimonianze che ho avuto modo di raccogliere nel corso della vita, mi porta ad escludere dal mio orizzonte l’uomo che in passato è stato innamorato. Sono punti di vista.

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