Perché i gatti odiano le porte chiuse.

I gatti odiano le porte: queste non fanno assolutamente parte della loro storia evolutiva. Sono continuamente di ostacolo alle loro attività di perlustrazione, impediscono loro di esplorare la zona circostante la casa e di ritornarsene poi alla base in ogni momento.

Spesso gli uomini non capiscono che il gatto ha solamente bisogno di fare una breve puntatina nel suo territorio per poi rientrare in casa con tutte le informazioni necessarie riguardanti le attività degli altri suoi simili nel vicinato. Al gatto piace fare questi giri di ispezione abbastanza di frequente, ma non gradisce stare fuori a lungo, a meno che non sia intervenuto qualche cambiamento inaspettato e del tutto particolare nella popolazione felina locale.

PorteChiuse1Ostinazione davanti alle porte chiuse.

Il risultato è che i gatti domestici si comportano in modo proprio ostinato: quando sono in casa vogliono uscire e quando sono fuori vogliono entrare. Se l’umano non ha fatto mettere un apposito sportellino sulla porta, sarà costretto a dedicarsi regolarmente all’apertura e chiusura della stessa per poter aiutare il gatto a perlustrare regolarmente il suo territorio. In parte, questa ripetuta supervisione de mondo esterno è importante per via del sistema di marcatura odorosa «a tempo».

Infatti, ogni volta che un gatto si strofina contro punti ben precisi del suo territorio o vi schizza dell’urina, vi lascia un odore che incomincia subito a perdere intensità. Il processo di attenuazione dell’odore è molto veloce e può servire ai gatti per stabilire da quanto tempo un loro simile si è strofinato o ha urinato in quel punto. Insomma, le ripetute visite del micio al suo territorio sono motivate dalla necessità di riattivare i messaggi olfattivi che si affievoliscono. Una volta assolto questo compito, il piccolo felino sarà di nuovo attratto dall’ambiente sicuro e accogliente della sua casa e il suo muso ansioso apparirà per l’ennesima volta dietro i vetri della finestra.

Tratto dal libro Il gatto – Tutti i perché