Non dite che il gatto è asociale, solo chi non ha mai vissuto con un gatto può lasciarsi a una tale affermazione.

La convivialità del gatto è fatta di rituali e di stili che rassicurano nel loro ciclico ripetersi.

Gatto-libriIl gatto ama giocare con i ruoli, a differenza del cane che li prende molto e spesso troppo sul serio. Ai suoi occhi tutto diventa fluido e possibile: per cui se in un momento siamo una preda da rincorrere e su cui sferrare gli agguati, e ben lo sanno le nostre povere caviglie, subito dopo diventiamo un predatore da cui fuggire in tutta fretta.

In realtà la sua non è semplice convivenza ma prima di tutto convivialità. Il gatto ama condividere i piaceri della casa, nutrirsi non solo dei croccantini bensì del nostro affetto e presenza. Il suo è gusto per le abitudini, conviviali proprio nel loro essere vissute all’interno di una comunità che si conosce e si rispetta.

La relazione col gatto si nutre di estetica e non è poca cosa in una quotidianità che ha perso poesia e incanto. E’ bello osservare il gatto: nella grazia dei suoi movimenti si disvela un’armonia insuperabile, nei suoi balzi ritroviamo le virtù atletiche del trapezista, nel suo sguardo lo splendore di una gemma. L’essere umano è sempre stato affascinato dai felini e vivere con un gatto è poter ammirare una tigre in miniatura e poter godere della sua magia.

Ma il gatto sa anche essere un grande comico e pochi come lui sanno trasmettere il buon umore: la sua curiosità lo porta a esplorare ogni cosa mettendosi spesso in situazioni spassose, l’acuta vigilanza lo fa interagire con tutto ciò che si muove alternando spavalderia e timore in un cocktail divertentissimo, il voler sempre osare lo fa spesso caracollare in clownesche cadute. E infine nulla è più rilassante di quelle fusa che sa regalarci – ovviamente quando vuole lui!