I messaggi segreti che legge e lascia il nostro gatto

si-nasconde-dietro-lalberoMa ci parla davvero il nostro gatto? E come comunica con noi? Guardiamolo con attenzione mentre si muove tra le mura domestiche o in giardino; ci accorgeremo di quanti messaggi in “codice segreto” lascia su di noi e sul territorio dove vive. Vediamo allora di analizzare questo particolare tipo di linguaggio cercando di capirne il significato; ci sarà molto utile se cercheremo di educarlo. Si sa che sul corpo del gatto vi è una distribuzione a mosaico di aree ricche di ghiandole che hanno la funzione di secernere delle particolarissime sostanze chimiche denominate “feromoni” (dal greco pheerein = trasportatore e horman = eccitazione).

Questi hanno un ruolo primario nella trasmissione dei messaggi che i nostri gatti vogliono far giungere a noi e ad altri animali e sono “il marchio di qualità” che ogni felino appone sulle cose che lo circondano.
I feromoni “parlano” infatti in maniera diversa gli uni dagli altri a seconda della loro localizzazione che è tra le mammelle, sul mento, sulle labbra, vicino alle vibrisse, sulle guance, nella zona anale, sopra la coda, sui cuscinetti plantari, nella saliva e nelle urine, intorno alle unghie.

gatto-si-nascondeI feromoni cosiddetti da appagamento, che rassicurano il nostro animale e che fungono da identificazione familiare, sono quelli facciali.  Il gatto li deposita sfregando la parte laterale della testa contro di noi e contro gli oggetti a lui familiari o che vuole rendere tali perché ha capito che non rappresentano un pericolo: “Ti identifico come persona amica e ti riconoscerò tra mille con il mio personale odore che ho lasciato su di te” e ancora “In questa casa non ci sono pericoli, mi sento a mio agio e posso vivere in tutta tranquillità.” Tutti i gatti stanno bene nelle case che hanno marcato con feromoni rassicuranti.

Quando queste vengono pulite a fondo con sostanze che eliminano queste marcature o vengono ritinteggiate, il nostro gatto va un po’ in crisi e deve incominciare di nuovo l’esplorazione e la marcatura dell’ambiente. La stessa cosa accade ad esempio con la biancheria “di bucato” che viene regolarmente marcata sdraiandocisi sopra. Una vera “faticaccia” da compiersi giornalmente!
Apriti cielo se poi ci siamo fatti strofinare le gambe da altri gatti: è allarme rosso! La presenza di altre marcature feline fa infatti entrare il gatto in uno stato di confusione e di ansia tale che in alcune circostanze può indurlo, nel tentativo di ridisegnare velocemente l’ambiente dove vive, a segnare il territorio con urina e graffi.

All’opposto i feromoni di allarme sono secreti dai sacchi anali e quelli di timore dalle ghiandole poste sui cuscinetti plantari. La percezione di questi segnali mettono il gatto in stato di ansia. Chi possiede un gatto avrà notato che quando viene portato ad una visita veterinaria, l’animale suda dai polpastrelli, lasciando delle tracce ben visibili sul tavolo da visita. Dato che le visite mediche non sono mai piacevoli per lui, il micio secerne i feromoni di timore per segnalare ad altri suoi simili che quello non è un posto sicuro e che bisogna stare ben all’erta. Ecco perché, dopo aver visitato un gatto timoroso, il veterinario deve pulire molto bene il tavolo per eliminare quelle particolari sostanze che potrebbero mettere in forte agitazione il successivo cliente.