Profumo di Natale

Concorderete tutti con me, che il mese di Dicembre è un mese speciale,
per chi crede è il mese per eccellenza in cui si aspetta la nascita di Gesù,
ma anche per chi non crede questo mese profuma di qualcosa, quel non so che, no,non parlo del profumo dei biscotti di Natale o dei panettoni,parlo di quella luce particolare che sembra tingere il cielo e i cuori di tutti, in questo mese si riscopre come per magia la bontà, tutti siamo più gentili e più sorridenti, insomma questo è “il mese di pace a amore”.
Saranno anche gli addobbi che ci mettono il buon umore, io ad esempio, da bambina passavo ore ed ore seduta a guardare le luci dell’albero di natale
che mi catturavano come una calamita cattura il metallo.
I simboli legati al Natale sono tantissimi ma partiamo da un personaggio che da bambini abbiamo tanto atteso e amato si, sto parlando proprio del caro…

 Babbo Natale
Il mito di babbo natale nasce dalla leggenda del vescovo bizzantino San Nicola che visse nel IV secolo.
Secondo la tradizione egli regalò una dote a tre fanciulle perché potessero andare spose invece di prostituirsi, da allora, per commemorare l’evento nacque l’usanza di scambiare dei doni nei giorni del Santo.
Nei paesi protestanti San Nicola venne ribattezzato con il nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus e i festeggiamenti vennero spostati
dal 6 dicembre al giorno di Natale.
L’aspetto con cui tutti lo conosciamo fu un invenzione nata dalla penna di Clement C. Moore che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva con queste sembianze

Una curiosità

 Le prime immagini di un Babbo Natale moderno risalgono al 1875,
quando una pittrice svedese, Jenny Nyström, realizzò una serie  di cartoline augurali dove Santa Claus vestiva di verde.
Fu l’illustratore americano Haddon Sundblom, nel 1930, a introdurre l’abito biancorosso che conosciamo, l’azienda committente di Sundblom era quella che produceva (e produce) una. famossissima bevanda  analcolica venduta in lattine con gli stessi colori. e che usò poi Babbo Natale come testimonial fisso della sua bibita.
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Passiamo ora all’albero di Natale
Ovviamente, come tutti sanno la “star” dell’occasione è l’abete (le due specie usate sono: l’abete rosso= Picea excelsa e l’abete bianco=Abies alba)

ma perché proprio l’abete?

Poiché l’abete è un albero sempreverde è da sempre considerato l’albero della nascita,fin dai tempi degli Egizi, dei Greci e Romani (che avevano l’usanza di regalarsi un rametto di una pianta sempreverde come augurio di buona fortuna) dei Celti ( i druidi lo onoravano in varie cerimonie) fino ai Cristiani (è stato scelto fra tutti gli alberi sempreverdi proprio per la sua forma triangolare che rappresenterebbe la Santa Trinità, secondo altre leggende invece sarebbe l’albero della vita o l’albero del bene e del male).
Il primo albero di Natale fu introdotto in Germania nel 1611 dalla duchessa di Brieg.
In Francia invece fu introdotto nel 1840 dalla duchessa d’Orleans .
In origine l’albero veniva addobbato con dei frutti (mele rosse e arance ) ma, con il passare degli anni alla frutta si sostituirono le palline di vetro (kugels che erano destinate a proteggere le case dagli spiriti).
Nel corso del XIX secolo in Lorena si fabbricarono delle palline in vetro soffiato di Boemia dipinte a mano che erano molto apprezzate.
 Il simbolo principale della tradizione natalizia è il Presepe
Esso fu introdotto da San Francesco D ‘Assisi che nella notte di Natale del 1223 a Greccio (Lazio)  rievocò la nascita di Gesù attraverso la prima rappresentazione vivente dell’evento.
 Per i principi e i re di tradizione cristiana, il presepe era motivo d’orgoglio , era un simbolo che doveva rappresentare lo splendore, la potenza e insieme la fede.
In Austria, si tenne un concorso che avrebbe premiato il presepe più bello, che sarebbe stato esposto a palazzo.
In tale occasione  ci sarebbe stato anche il matrimonio della nipote dell’imperatore.
L’artista vincitore del concorso ebbe la fortunata idea di realizzare, all’ingresso del presepe, di grandezza quasi naturale, un chiosco ricoperto di vischio, sotto il quale gli sposi avrebbero fatto il solenne giuramento del matrimonio.
Da allora si dice che chi si bacia sotto il vischio a breve si sposerà.
Alcune curiosità sul presepe
I Santons sono famosi presepi nella regione della Provenza  composti da statuine d’argilla vestite con  costumi realizzati a mano, nei presepi spagnoli invece accanto ai personaggi classici si affiancano Tio ( un tronchetto d’albero che se scosso sprigiona dolcetti) e Caganer ( un portafortuna natalizio).
Altri simboli legati alla tradizione natalizia
Il vischio
Considerato pianta sacra e dono degli dei. già dalle popolazioni celtiche , secondo una leggenda nordica teneva lontane disgrazie e malattie.
In molti paesi continua ad esser considerato simbolo di buon augurio.
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 La ghirlanda
Le ghirlande ci riportano alla mente i film americani in cui  ci sono quelle belle case addobbate  per le feste natalizie, con le ghirlande appese ai camini e poi, c’è quel gigantesco, bellissimo albero di natale in cui sarebbe bello perdersi fra le luccicanti palline colorate
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proprio come quei teneri scoiattolini della Disney in un famoso cartone animato
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e poi ai piedi dell’albero una distesa immensa di pacchettini colorati….
       
La ghirlanda ha evidentemente la forma di una corona.
Fin dai tempi antichi, la corona era il simbolo della regalità e delle feste,,gli atleti vittoriosi venivano adornati con delle corone di alloro che venivano poi esposte davanti agli ingressi delle case per rendere a tutti nota la vittoria conseguita.
Nei tempi passati la ghirlanda non era molto diffusa in Italia ma, pian piano con l’andare degli anni è stata “adottata” anche qui.
La classica ghirlanda è costituita da una base ad anello,( di solito erano in legno ma oggi sono in plastica o di polistirolo) che viene rivestito completamente di verde, (con del muschio vero o artificiale, oppure con della spugna verde di fiorai) poi vengono intrecciati rami di edera, (anche finta per poterne garantire una maggiore conservazione)su questo intreccio vengono poste pigne, fiori,rametti colorati  glitter o dorati(può essere utilizzata anche frutta secca, come le arance o le mele rosse, che danno una bella colorazione vivace).
La stella di natale
In Francia prende il nome di Étoile d’amour (Stella d’Amore)
e viene commercializzata per la Festa della Mamma, in Centro-America, prende il nome di Hoja encendida (Foglia infuocata) e simboleggia la passione.
In Italia è arrivata due secoli fa, quando venne usata per adornare la Basilica di San Pietro.
La Stella di Natale era coltivata già dagli Indios e Aztechi, per essi era simbolo di purezza e il colore rosso intenso rappresentava le gocce di sangue di una dea morta per amore.
Una leggenda narra che il 25 Dicembre di un anno lontano un povero bimbo entrò in chiesa con un mazzo di frasche egli voleva lasciarle in dono a Gesù ma si vergognava di quel brutto, misero regalo e fu così che una sua lacrima si trasformò nel più bel fiore che i suoi occhi avessero mai visto: la stella di Natale.
La candela
In età romana era il simbolo delle celebrazioni del sol invictus (doveva bruciare nelle case per 12 giorni consecutivi,da come bruciava si presagiva l’andamento dell’anno nuovo) per i Cristiani è il simbolo della luce per eccellenza:il Dio bambino che viene al mondo e scaccia via le tenebre.
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Il Natale nel mondo
Inghilterra
A Londra è tradizione addobbare un altissimo albero allestito all’aperto con ghirlande, luci e nastri.
La notte del 24 dicembre i bimbi lasciano sul tavolo della cucina un bicchiere di latte e un pezzo di dolce per babbo natale e una carota per la sua renna e il mattino seguente tutti a festeggiare: ci si riunisce per pranzare insieme alle persone care e per finire in bellezza fuochi d’artificio e il favoloso dolce natalizio:il Christmas Pudding.
Francia
La notte della vigilia di Natale i bambini francesi attendono l’arrivo di Gesù bambino che,secondo le loro credenze, passerà e riporrà i doni nelle loro scarpe ,addobberà l’albero con frutta e dolci e si riscalderà vicino al ceppo acceso che gli viene lasciato per accoglierlo.
Da qui deriva uno dei dolci natalizi più diffusi in Francia : la Bùche de Noél.
Spagna
Non il 25 ma il 28 dicembre è il giorno più festeggiato dai pargoli spagnoli che attendono l’arrivo dei “los reyes” i re magi, che sfilano a cavallo per la città regalando dolci e caramelle.
Germania
Qui i festeggiamenti di Natale  iniziano molto presto: l’11 Novembre.
Il 6 dicembre arriva San Nicola portando dolci tipici: lebkuchen o i christollen. Il 24 dicembre arriva Gesù bambino o babbo natale con i tanto attesi doni.
A Rothenburg ob der Tauber c’è un museo dedicato
al natale aperto tutto l’anno.
Grecia
Qui vi è l’usanza di scambiare doni sia il 25 dicembre  che il primo Gennaio ,alcuni doni vengono portati in omaggio anche alle persone più povere.
Fra i cibi tradizionali c’è il christopsomo un tipico pane speziato.
Polonia
La festa della stella, così è chiamata la vigilia di Natale, viene omaggiata con un pasto di ben 12 portate.
 In memoria della stalla dove nacque Gesù è usanza  mettere dei covoni di grano nei quattro angoli della stanza.
Finlandia
Qui oltre al classico albero di Natale ne viene preparato un altro “speciale”
fatto con un covone di grano legato ad un palo agghindato con dei semi, un piccolo regalo per i piccoli amici volatili che riempiono allegramente l’aria natalizia con il loro cinguettio.

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