In questi giorni di festa, uno dei gesti che più compiamo nelle riunioni di parenti e amici, e che viene dalle antiche tradizioni è il brindisi.
Si brinda quando, durante una festa o una ricorrenza, le persone alzano i bicchieri con il vino o lo spumante e si augurano reciprocamente “buona fortuna”.
Questa tradizione ha origini tedesche e deriva dalla frase “bring dir’s” (Bring es Dir), ovvero “lo porto a te”, per indicare “ti porto il mio calice per brindare alla tua salute”.
In Italia si usava anche la formula “Prosit”, oggi un po’ in disuso da noi, ma molto usata in tedesco.
Questa parola di derivazione latina, è la terza persona singolare del congiuntivo del verbo “prosum”, e significa “ti sia di giovamento”.
La usa il sacerdote quando rientra in sacrestia dopo aver celebrato la messa.
Ma il modo di dire più diffuso oggi durante il brindisi è “Cin cin”, un detto di origine cinese, precisamente degli abitanti della costa di Canton,che venne poi introdotto dai marinai europei nel nostro continente.
Il termine originale è “ch’ing ch’ing” (prego, prego) poi tramutato in “chin chin” dai naviganti e commercianti soprattutto in età vittoriana.
Il termine è stato subito ben accolto nella lingua italiana perché onomatopeico: riporta immediatamente al suono dei calici o bicchieri che tintinnano tra loro.
Nella lingua cinese in uso oggi “ch’ing ch’ing” significa “bacio”: metaforicamente potremmo dire che il tocco dei bicchieri è il bacio che ci si scambia in onore di qualcosa o qualcuno bevendo in compagnia di amici.
Un passo indietro…nella storia
Il gesto di brindare è un’abitudine che risale all’Antica Roma: secondo le fonti risalenti all’epoca dell’Impero romano, quando gli avvelenamenti erano all’ordine del giorno come strumento per eliminare i nemici scomodi, far toccare i bicchieri tra loro durante un banchetto faceva sì che un po’ di vino passasse da un bicchiere all’altro.
Tale gesto scongiurava il rischio di omicidi per avvelenamento.
Il Brindisi perfetto
in Spagna, per poter essere un brindisi perfetto è necessario attuare una coreografia precisa di mani e braccia che si attorcigliano tenendo il bicchiere in mano: inoltre bisogna pronunciare alcune formule di buon auspicio.
Se si sta facendo un brindisi con qualcuno che non beve vino o altre bevande alcoliche la tradizione vuole che i bicchieri non si tocchino, frapponendo una mano tra di essi.
Oooooops….!
Se capitate in Giappone, attenzione a non pronunciare “Cin cin” mentre brindate: a quanto pare, il termine ha un significato alquanto equivoco: “piccolo pisello”, quindi meglio evitare!
Brindiamo in tutte le lingue del mondo!
L’equivalente della parola “Cin cin” in Inghilterra è “Cheers”, in Albania “Gezuar”, in Brasile “Cin cin saude”, in Francia “Santè!”.
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