Di wishlist e festa della mamma

Già mi immagino i patrioti da tastiera che mi lapidano ancora prima di salutarmi chiedendomi perché mannaggialamisera non ho scritto “lista dei desideri” anziché “wishlist”.

La risposta è semplice: non smaronatemi che non è giornata.

Anzi, non è stata proprio nottata visto che marito dormiva male per l’allergia, figlio dormiva male per il catarro ed io dormivo male per i cereali al cioccolato che mi sono scofanata prima di toccare il letto.

L’unica nota positiva di questi trenta minuti di sonno profondo è stata che la notte (specie se in bianco) porta consiglio e, di conseguenza, anche l’ispirazione per un post sulla festa della mamma.

In una settimana in cui il web pullula di idee per i regali alla mamma (ed annessi link strappa-lacrime che da quando ho partorito purtroppo fanno il loro effetto) vi svelo cosa le mamme vorrebbero veramente ma che per pudore non dicono.

Quindi cari figli vi avviso che da adesso in poi perderete l’innocente immagine di vostra madre grazie alla mia onesta wishlist per la festa della mamma.

  • Poter fare sesso

    senza l’ansia che la porta si apra ed entrino le piccole creature innocenti con conseguente trauma psicologico (loro ma anche nostro!).

  • Entrare in cucina

    a ore pasti e non dover fare altro se non posare il sedere sulla sedia e trovarsi il pranzo o la cena pronti, sotto al naso. Ma non piatti pronti o della gastronomia, roba cucinata bene, eh!

  • Due ore di shopping senza fretta

    perché, e qui mi riferisco soprattutto all’utenza maschile, non ci si può concentrare bene con un bambino che rovescia pile di maglie o con voi che si, ve lo prendete, ma si vede lontano un km che state escogitando tremenda vendetta per questo affronto. Lo shopping ci rende felici solo se possiamo concentrarci su colori, forme, trame e tessuti, non prendendo al volo cose chesipuùomenoeranocomelecercavo guardando solo che non sia di due taglie in più o in meno.

  • Poter dire le parolacce

    Si, poter esprimere tutto il nostro disappunto senza castrarci lo sfogo con quelle paroline che fan sentire un incrocio tra Santa Maria Goretti e un pupazzo di Bim Bum Bam. Poterle dire ovviamente non davanti al bambino, ma, chessò, fare in modo che sia talmente concentrato su quello che sta facendo da non udire minimamente il porcaputtanaladra quando sbattete il mignolo del piede contro lo spigolo del comodino.

  • Svegliarci sentendoci fighe come le mamme del mulino bianco

    fresche di trucco e parrucco, tacco 12 che non fa’ male e figli e marito che educatamente ed allegramente si siedono ad una tavola apparecchiata da una ditta di catering (che io staminchia che mi sveglio alle sei per farvi il pane fresco, vi voglio bene ma a tutto c’è un limite); sentirci gli abiti che ci calzano a pennello, niente che stringe, niente di troppo largo che ci fa’ sciatte, colori ben abbinati e mise che risaltino i nostri lati migliori…
    Poi beh, se poi volesse venire Banderas in persona a portarci il biscottone inzupposo meglio ancora.

  • Un aperitivo con le amiche

    senza telefonate o il timore che ne arrivi una in cui il coniuge o il genitore ci trasmettano un bollettino di guerra. Tipo che si entra nel locale, ci si siede con un mojito in mano e si perde la dignità come dieci anni prima, cantando le hit dei millennials, tirando fuori tutte le pessime battute political incorrect mai dette per non sentirle ripetere dai pargoli, denigrando i coniugi qualora ce ne fosse bisogno, lamentandoci dell’ennesimo murales sulla parete della cucina senza sentirci dei mostri, parlando liberamente di culi sodi e spalle virili come si faceva quando la maternità era tenuta strettamente a distanza da pillole e preservativi.

  • Poterci abbuffare

    mangiando tutte le schifezze ipercaloriche e insane di cui ci priviamo per dare il buon esempio. Perché si, ogni volta che una mamma dice a suo figlio che la Nutella fa male e ne va mangiata poca due ore dopo te la ritrovi con una pagnotta e due dita di strato di gustosa crema alla nocciola.

  • Dormire

    ma dormire bene, non il minimo sindacale. Dormire senza avere quel filino di ansia perché domani ti devi alzare per portare il bambino all’asilo, perché hai settecento cose da fare che siano per lavoro o per la famiglia, avere la to-do-list completamente vuota e dormire della grossa alla faccia delle flylady.

  • Poter sfanculare le mamme che è costretta a sopportare per non rovinare la vita sociale al figlio

    quella che non le va bene niente della recita, quella che la pressa per organizzare la tombolata benefica, quella che “guarda cos’ha fatto tuo figlio al mio” e nel mentre i due bambini stanno giocando tranquilli coi loro lividi ed i loro graffi, quella che “no, io non passo mica tanto tempo per sistemarmi” e poi è la fotocopia di Naomi Campbell alla fashion week di Milano, quella che ha sempre l’alternativa salutista che te ignorante mangiacadaveri non conosci.

  • Il silenzio

    Anche solo cinque minuti, tanto basta per rigenerarci mentalmente.

  • Avere la certezza di fare le cose giuste

    cazziate senza rimorsi, sorrisi senza il dubbio di essere troppo molli, consigli giusti al momento giusto come nelle sit-com americane e battute ganzissime che non facciano vergognare tua figlia davanti alle amiche.

Ecco, io per ora propongo queste dieci, semplici e lowcostissime idee.

Si, forse alcune non sono molto realizzabili, per avere cinque minuti di silenzio assoluto si fa prima a chiamare Banderas 🙂

Festa della mamma

Buona festa della mamma!

 

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.