Un piccolo passo per l’umanità.

Si, mi rendo conto che il titolo è un pelo esagerato.

In fin dei conti, che ci vuole per andare in palestra?

All’incirca 60 euro al mese, un mezzo di locomozione se la palestra è lontana, i tuoi piedi se è vicina. Ci vuole una tuta (o un costume), scarpe da ginnastica apposite, un asciugamano ed una bottiglietta d’acqua. E si, anche una gran faccia da culo.

Perché me lo dico spesso, in fin dei conti sono normale, il mio sedere non sarà certo il massimo ma ho visto ben di peggio portato con un’esagerata autostima. La dietologa mi direbbe che ho una decina di chili da perdere, ma infondo ci vivo bene in questo fisico che mi ha permesso di rimorchiare e di avere una felice situazione sentimentale.. molto più soddisfacente di tante aspiranti top-model che continuano a non riuscire a tenersi un uomo per più di due mesi.

Ma ritorniamo alla faccia da culo.

La prima dose la utilizzerai quando dirai che andrai in palestra. Ti guarderanno e ti diranno “beh in effetti si, fai bene perchè qualche chilo lo hai preso.. soprattutto qui sui fianchi!”.
Tu, interdetta e un po’ indebolita nell’autostima risponderai: “no, lo faccio per la schiena che stando seduta mi fa un po’ male… sai pensavo di fare pilates..”
“Ma no, tesoro” ribatterà chi hai difronte rivelandosi un esperto di educazione fisica con la sensibilità di un sociopatico omicida: “Tu hai bisogno di ginnastica aerobica, che ti faccia bruciare il grasso in zona glutei e fianchi”.

La seconda la farai fuori al tuo ingresso nel tempio della “mens sana in corpore sano”. Magari, come me, litigherai con la tessera per avere accesso all’area fitness. Vedrai –ma attenzione, questi sono i giochi sadici della tua mente– la sala pesi piena di gente palestrata e di donne con tartaruga sugli addominali e glutei granitici, fatti su in una tutina che sembra il costume di catwoman… e quando giungerai negli spogliatoi noterai solo armoniose e toniche utenti che ti squadreranno capendo che sei la nuova arrivata. Si guarderanno allo specchio, poi guarderanno te e si sentiranno delle gran fighe. Sotto pressione inizierai a sudare e sarai pezzata ancora prima di cominciare. Tu poi sicuramente, dopo aver dissipato qualcosa come 150 euri, più iscrizione, più cauzione di tessera e certificato medico, ti sarai detta: basta una tuta, come quelle che usavo per far ginnastica a scuola. E invece no, tutte avranno i pantaloni in fibrasuperminchiaelasticaturbo. Top, canotte, canotte sopra alle maglie, maglie sopra a canotte, top dai colori fashion più attrezzini e asciugamanini personalizzati. Tu invece la tuta nera della vergogna, quella presa con dieci euro alla coop… e la maglietta dalle maniche corte all’improvviso inizierà a segnarti la tua tartarughina al rovescio. Ovviamente il giorno prima, quando l’hai comprata di fretta tra una confezione di costolette ed un vasetto di maionese, non ci hai fatto nemmeno caso.

La terza evaporerà dentro alla sala dei corsi (posto che tu abbia azzeccato al volo quella giusta). Entrerai spaesata e vedrai una massa di donne (gli uomini solitamente popolano la sala pesi) che si lanciano tutte ginniche e senza incertezze sugli esercizi. E tu resti li, babbiona, osservandoti terrorizzata allo specchio. Vorrai sotterrarti, stracciare la tessera abbonamento nonostante il suo costo, bruciare la tuta e tornare a strafogarti di patatine e pizzette sul divano, che non giudica il tuo peso sui suoi cuscini…
E i tuoi traumi di ex ragazzina obesa delle medie ritorneranno. Tutte le ragazze ti sembreranno la cretina che si limonava mezza scuola e che ti diceva “non ti cagherà mai nessuno“, ti riguarderai allo specchio e noterai, tra lo stiramento del deltoide e la distruzione di qualche cartilagine, una nuova marea di difetti che prima nemmeno conoscevi e che si andranno a sommare a quelli già esistenti.

Ma in fin dei conti, mi sono detta mentre chiudevo la sacca, io in palestra di vado solo per fare Pilates. Perché la ginnastica serve soprattutto a migliorare la MIA salute, non a seguire le ultime cosmo-tendenze, perché é un MIO diritto non avere più il mal di schiena, evitare l’asfissia alla terza volta che faccio le scale, farmi prendere da un crampo al polpaccio se ho dovuto correre per prendere un treno. Insomma, c’ho un’età.

Devo fare la persona matura.

E così il giorno dopo sono entrata in palestra a testa alta, coi miei chili di troppo ben saldi ai fianchi e ai glutei. Sono filata negli spogliatoi previa figura di m**a con la tesserina ed il fornello (l’ultima volta che ci avevo messo piede avevo quella cartacea, a cui la segretaria faceva il buco con la fustellatrice.. e le Spice Girls cantavano Wanna Be), mi sono cambiata e mi sono lanciata nella disciplina che dovrebbe salvarmi dal mal di schiena.

In mezzo a tanti simpatici pensionati.

E chi lo sa, quando sarò più in forma e non sverrò alla prima mezzora di lezione.. magari inizierò anche FitBoxe.

Ma è un’idea, eh…

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.