Quello giusto – consigli semiseri per capire se è l’uomo della tua vita

Una delle domande che attanaglia la popolazione femminile da sempre (escludendo l’evergeen: “Caro, mi trovi ingrassata?“) e che ha scomodato fior fiore di poeti, scrittori, psicologi ed opinionisti di delle reti mediaset, è, senza ombra di dubbio,

Ma sarà quello giusto?

Dove, per “quello giusto“, s’intende un ominide che corrisponda alla nostra idea di principe azzurro: figura talmente idealizzata da anni di favole, libri, fumetti, giornalini per adolescenti, telefilm e lungometraggi melensi che ormai ha guadagnato lo status di figura mitologica.

Tutte ne parlano ma nessuna ne ha mai visto uno.

Anzi, per la verità qualsiasi partner ci sembra quello giusto per i primi mesi, dopodiché le fette di salame ci cadono dagli occhi e iniziamo a declassarlo a “più o meno quello giusto“, “in fin dei conti s’impegna” e “me lo tengo in attesa di qualcosa di meglio” per poi trovare questo “qualcosa di meglio” e ripetere nuovamente la stessa, inesorabile trafila. Perché?

Al riguardo esistono due scuole di pensiero:

La colpevolista: siamo noi che esageriamo, troppo cariche di aspettative pretendiamo un improbabile incrocio tra il conto in banca di Luca Cordero di Montezemolo, il corpo di Marchisio e la vena poetica di Cyrano De Bergerac. Dovremmo quindi abbassare le nostre pretese e rivalutare quel pizzaiolo egiziano che ci regala sempre le patatine.

La romantica: no, in amore non bisogna accontentarsi, esiste l’uomo giusto per ognuna di noi e dobbiamo cercarlo a costo di impiegarci una vita intera (Ted Mosby docet).

Ted quellagiustaesiste Mosby

Qualsiasi sia il vostro caso, la domanda permane: bene, come lo riconosco quello giusto? Come faccio a capire se pretendo troppo o mi sto accontentando? Se proprio non avete un libro di Fabio Volo a portata di mano per risolvere i vostri dilemmi esistenziali eccomi qua con una lista semiseria di indicazioni che vi farà capire se state sprecando o meno i soldi per il regalo di San Valentino.

Bene, è quello giusto se:

Quando ordinate e il cameriere chiede “le patatine le vuole?” voi dite no per fare le fighe salutiste e, dentro di sé, ha già accettato che gliene mangerete più della metà.

Lascia che d’inverno infiliate i vostri piedi ghiacciati in mezzo ai suoi per riscaldarvi o che vi rigiriate come lamantini portandovi via metà piumone.

Si gioca la circolazione del braccio per dormire teneramente abbracciato a voi (non vi preoccupate, tanto quando siamo in fase REM lo sfila e ne recupera l’uso).

Quando annunciate che siete a dieta perché siete ingrassate troppo, i pantaloni non salgono e basta di dire si ai grassi insaturi non vi ucciderà se dieci minuti dopo vi starete già ingozzando con nuggets e salsa barbeque.

Al mattino, conscio del problema fiatella, anziché baciarvi vi abbraccerà guardandovi con quell’aria stile “non c’è bisogno di dirlo, ti amo anche io”.

D’estate, quando fa troppo caldo per dormire abbracciati, si accontenta di avvicinare simbolicamente il suo alluce al vostro.

Ride al suono dei vostri peti, applaude orgoglioso quando ruttate e cerca di accoppiarsi anche quando avete il sex-appeal di grande puffo.

Vi porta da Ikea e vi lascia sproloquiare su come volete rifare l’arredamento di casa ispirandovi all’ultima puntata di Extreme Makeover – Home edition sapendo che tanto cambierete idea la settimana dopo e che l’unica cosa che comprerete dopo tre ore di vagabondaggio sono dieci euro di caramelle.

Deciderete di diventare vegane e dopo avergli fatto due palle coi vitellini innocenti lo portate alla grigliata che fa’ papà per pasquetta.

Si dimentica i fiori per San Valentino ma ricorda ancora com’eravate vestite al vostro primo appuntamento.

Quando c’è una decisione da prendere vi interpella nonostante questo comporterà minimo due ore di contestazioni e discussioni più o meno sensate.

Simula un amplesso quando vi chinate per raccogliere qualcosa nonostante il rischio di prendersi una padellata sul setto nasale.

Non riesce a fare proprio tutto quello che vi aspettate ma ci prova non appena gli è possibile.

Vi sprona a migliorare e a lasciar stare ciò che non vi valorizza, pur sapendo che criticare la vostra amica (che in fin dei conti anche voi trovate demente) gli costerà due mesi di astinenza.

Nota quando e quanto spesso sorridete, riconosce le espressioni pre-sclero, capisce che state dicendo “va bene” ma pensate che non va bene un cappero.

Muore di sonno ma si prende il bambino per lasciarvi riposare e finge pure di essere pimpante nonostante stia stringendo a sé un peluche.

Si arrabbia quando perdete tempo a lamentarvi davanti allo specchio di chili, capelli, vestiti. Ma non perché non vi ami, semplicemente per lui siete sempre state belle così e non capisce di conseguenza come possiate vedervi orribili quando ai suoi occhi siete splendide.

Esce con gli amici ma ogni tanto deve tirare fuori il telefono per guardare la vostra foto sapendo che verrà perculato da tutta la compagnia.

Vi cazzia per giusti motivi ma poi gli dispiace un casino (anche se pure Gandhi vi avrebbe sferrato una badilata sui denti).

Vi mette al primo posto (da non confondersi con l’essere un mitile al vostro servizio).

Vi ama.
Che suona banale.
Ma ricordatevi che ci si ama non solo quando uno arriva a casa con un mazzo di fiori ed un anello con diamante o una si fa trovare in lingerie di Victoria’s Secrets e olii profumati. Ci si ama anche quando uno ha l’influenza intestinale, per dire.

O peggio, quando si mettono su i chili, quando non si ha più il tempo di andare in palestra o si è troppo stanchi per fare l’aperitivo con gli amici, tutti infighettati e carta di credito alla mano per pagare il ristorante rural chic che fa’ tendenza.

Ci si ama quando il mondo là fuori ci distrugge, quando siamo schiacciati da cose enormi di cui ci sembra impossibile parlare e ci convinciamo che non esista un essere umano in grado di capirci.

Ci si ama anche quando si crolla sul divano e si è troppo stanchi per fare l’amore.

Che è più facile a dirsi che a farsi, credetemi.

p.s. E dopo questo basta coi post sentimentali per San Valentino, giuro che l’anno prossimo si va’ di tutorial per cioccolatini a forma di rosa e top ten degli outfit da indossare in caso per una cena romantica.

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.

2 Risposte a “Quello giusto – consigli semiseri per capire se è l’uomo della tua vita”

  1. Il mio uomo ideale ha altre caratteristiche, ma non l’ho ancora trovato. Penso che passeranno tanti anni perché adesso non me la sento. Ma tanto l’amore non ha età… quando arriva ti riempie la vita.

    1. Esatto. Non c’è un termine di scadenza entro il quale va assolutamente trovato “quello giusto”, quando arriva.. arriva! In bocca al lupo!

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