Ritorniamo alle vecchie abitudini

Bene, torniamo alle vecchie e sane abitudini.
Scrivere su questo blog.
Non è che non ho idee.. è che ho troppo, troppo da raccontare: del Canada, dell’insonnia, delle soddisfazioni fotografiche, della nuova arrivata in casa Zanetti (Asia, cucciolo di pastore svizzero) e di qualche progetto artistico.

Sul Canada poco da dire, è una nazione meravigliosa; l’anno scorso ho visitato le città a oriente: Montreal, Quebec City, Ottawa e Toronto (Niagara Falls non fa testo, alla fine sono le imponenti e bellissime cascate con un’accozzaglia di baracconi-acchiappa-turisti). Riassumendo molto -ma molto- sinteticamente ad ognuna do’ un aggettivo: cosmopolita, romantica, pulita, NY-canadese; dovessi scegliere dove vivere sicuramente (senza togliere nulla alle altre) andrei a Montreal, col suo mix di “americanità” condito da tanto gusto europeo e leggerezza artistica (vedi Places des Arts ed il quartiere gay-frendly).
Quest’anno sono stata nella parte occidentale, a spasso per l’Alberta e la British Columbia. Se mi ero innamorata del Canada già solo a partire dall’educazione e dall’amore per la natura dei suoi abitanti, ora sono completamente cotta: ampie vallate, fiumi turchesi, montagne dalle più svariate forme e tanto, tanto verde che in autunno diventa giallo. Per non dir dei laghi. A me i laghi solitamente fanno tristezza, qui ne ho immortalati in centinaia di foto e panoramiche (che sto assemblando in photoshop, cosa che provocherà imprecazioni fino a Natale).
Se proprio devo trovare un difetto potrei dirvi che il cibo è sullo stile USA, quindi.. carnazza, tanta carnazza.. e verdure sconosciute (a meno che non vuoi vivere di zuppe, cosa che ho fatto per i primi tre giorni, dopodichè sono capitolata davanti ad un hamburger stile “come-Dio-comanda”). Certo, sono italiana, quindi la pasta seria e la pizza mi sono mancate (vi dico solo che una delle ultime sere ho volontariamente ordinato una pizza, pur sapendo il rischio che correvo buttando un’occhio al cuoco asiatico) ma.. se è l’unico sacrificio richiesto per vivere li, si.. potrei farlo.

Passando all’insonnia.. beh, niente da fare, non so se il mio corpo per protesta è rimasto sintonizzato sul fuso di Vancouver, fatto sta che io fino alle cinque di mattina non ho sonno, entro nella fase rem dalle nove alle undici e non c’è verso di alzarmi prima dell’una.
E ovviamente, verso mezzanotte, sono pimpante come fosse mattina.
Ho provato ad alzarmi forzatamente al mattino presto, con tre sveglie puntate; il risultato è che apro le palpebre dolenti, mi rivitalizzo con una doccia.. ma se disgraziatamente tocco il divano è finita. Fase Rem. Inoltre, alle tre di notte -che in Canada sarebbero state le 12.00- mi vien fame, ma tipo che devo sbranarmi un panino. Per evitare di ingrassare allora non ho più comprato pane, né altro cibo che non possa essere mangiato previa cottura.. secondo voi ha vinto la mia leggendaria pigrizia? No! Lo dimostra il fatto che mi sono cucinata gli spaghetti.
Si, alle tre di notte di un giorno feriale.

Ora vi lascio, forse la fase digestiva sta avendo la meglio sul mio cervello.. che sia sonno?
Speriamo.

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.