Per par condicio: L’amica e lo str*nzo.

E prima o poi capita.
Come la nebbia in pianura Padana, la lingua morsicata mentre mastichi, la Arcuri in una fiction sulle reti Merdaset; tutte cose che ogni anno speriamo di evitare, ci illudiamo fino all’ultimo ma, in barba agli scongiuri, quando meno te lo aspetti, capitano:

Prima o poi una delle più care amiche che hai (e occhio, parliamo di amicizia, non di esco-con-te-perché-hai-l’amico-figo) si innamorerà perdutamente di uno stronzo.
E tu, amica cara, non potrai farci niente.

Comincia quasi sempre così: tweet ermetico, status stranamente filosofico (quando i precedenti tre vertevano sulle nuove Jimmy Choo prese in saldo) su FB, messaggio privato ulteriormente evasivo, una decina di “quando posso telefonarti?” su Whatsapp e almeno sei chiamate perse. Temendo tragedie immani, richiami, lei in risposta ti da solo un luogo di ritrovo ed un’ora per il giorno dopo, finalmente vi vedete e lei, tutta raggiante, ti annuncia che ha trovato MR BIG*: quello per cui imparerà a cucinare, stirare, rammendare, dimezzerà le confezioni di creme nel proprio armadietto del bagno per far posto al suo necessaire per la barba, rinuncerà agli aperitivi quotidiani (che poi non sono altro se non la scusa per andare al solito bar, sedersi vicino alle finestre e commentare gli outfit delle passanti ed i culi dei loro morosi) e, se proprio proprio, rivedrà la sua vita sociale.
-Ma non ti preoccupare-. Ti rassicura: -Ne vale davvero la pena-.

E, chissà perché, te lo senti: sta cosa finirà a schifio.

Eppure fai melina, ti mostri felice per lei e, soprattutto, eviti di fare obiezioni per non ferirla (tipo: l’hai conosciuto 48 ore fa e già ci vuoi vivere insieme? Il fatto che anche lui ami il mojito alla fragola, non è un po’ poco?), dando l’impressione che in qualche modo tu stia vivendo una crisi di gelosia stile “ecco, questa s’è sistemata ed io son l’unica single rimasta nella compagnia“.
Successivamente vi ritrovate col solito gruppo di amici, nel solito locale a fare le solite battute e a raccontare i soliti aneddoti; poi arriva l’amica, raggiante, con l’ammoredellavita che la cinge teneramente. 
E, nove volte su dieci, lui vi schiferà tutti. 
Perché sembra essere una legge: se l’amica ha già ritirato la biancheria sexy da rimorchio, rifatto l’armadio, detto no alle uscite e assimilato i ritmi di vita di mr Big, allora lui è un maledetto dito-in-c*lo e non fa nulla per nasconderlo. E l’amica? 
Nove volte su dieci, inebriata dal fatto che finalmente ha di fianco a sé uno che (a detta sua) la capisce e la comprende come nessuno mai, non se ne renderà minimamente conto.

Con una semplicità sconcertante annulla le funzioni intellettive, la vita sociale e tutto quello che la rendeva una persona matura e indipendente. Prima amava la palestra e la corsa? No, ora c’è più solo la letteratura dato che lui, col suo corpo pallido, secco, spirito e  occhiali da intellettuale, in un ambiente come quello morirebbe al primo colpo di ascella. Prima c’era l’appuntamento fisso al venerdì con la tisana rilassante e pettegolezzo senza pietà? Ma che pietosi cliché da provincia, meglio andare a vedere un dibattito sui diritti civili negati alle bidelle nella scuola pre-fascista. Prima sfiniva tutti chiedendo chi la poteva accompagnare alla rassegna su Chopin coi più grandi pianisti russi? Ora ci sono più solo le partite di serie A, della champions, la B, la C1, la C2, la serie “subbuteo” e quella “piede a banana”, chisselincula la musica classica ed il romanticismo. Prima si faceva trekking per raggiungere le terme naturali a 1600 metri d’altezza e vedere la schiusa dei piccoli di civetta nana? No, ora le terme naturali sono anti-igieniche, la montagna è piena di bestie pericolose e la schiusa delle uova te le puoi vedere anche a casa di sua nonna, nel suo pollaio, previa autorizzazione della mamma che poi ci si sporca e tocca lavare i pantaloni al suo ammorebellodemammà.

Tu, come minimo, vorresti imbracciare una mazza chiodata e farla fuori.

Perché non si tratta di invidia, carenza di persone con cui relazionarsi o con cui dividere chili di nutella assieme alle delusioni sentimentali: gli amici cambiano perché si cresce e si invecchia, ovvio. Ma cambiare non vuol dire eliminare la propria personalità per fare esattamente quello che una pene-dotato comanda; si cambia per amore quando ti organizzi prima con la scelta dei vestiti e gli risparmi sei ore sul divano a parlare di amenità con i neo-conosciuti genitori, quando non lo stressi con il fatto che il tuo ex, da quando sta con quell’arpia, non ti saluta più o quando tiri fuori una pazienza che con gli altri non hai mai avuto. Soprattutto, il cambiamento non è solo dalla tua parte, ma anche dalla sua, perché se lui ti ama come dice non ti proibisce di andare a chiacchierare con le amiche quelle rare volte che capita, di comprarti l’ennesimo indispensabile paio di scarpe o di farti le tue ore in palestra (anche se sa quanto sia marpione il personal trainer). 
Amare è venirsi incontro, passo dopo passo.. Altrimenti è solo un rapporto slave-master.

[che può anche piacere, ma solo se intendete legarvi come salami e frustarvi con le piume di struzzo].

Così un giorno, a malincuore e con l’ansia di beccarti degli insulti (cosa che molto probabilmente capiterà), dirai ciò che pensi: contando fino a venti, e con un certo aplomb, gli farai notare che è cambiata, troppo. Contando fino a dieci, dirai che poco alla volta ha allontanato tutti. Contando fino a cinMACHECCAZZOMOLLASTOSTR**OCHETESEIRIDOTTANAMME**A!!!

E la conclusione sarà, dopo averla salvata dai marpioni mentre lei era ubriaca a proferir cazzate per tutto il locale, sentito ogni sua allucinante paranoia sul suo ex, ascoltato ogni sua farneticazione nei periodi post-natalizi riguardo diete e palestre:

Da te questo proprio non me lo aspettavo.

E preparatevi alla gogna pubblica, perché da quel momento in poi, oltre che al suo ex, il vostro oltraggioso discorso anti-moroso sarà riportato via orale / cartacea / telematica (se poi le avete scritto qualcosa in chat sono d’obbligo le stampe come prova di quanto hai osato dire) presso tutte le amicizie in comune ed eventuali conoscenti (che manco sanno che faccia abbiate, ma ormai si è in fase sputtanamento accanito.. hai fatto trenta, fai trentuno). Potrebbe anche essere che se ne lamentino con i vostri parenti o il vostro moroso, non importa se dall’altra parte c’è un slenzio che equivale a “macchecazzomenefregaammè” o delle obiezioni, l’amica è ormai in fase delirante.

Al che, sconcertata, non obietti più nulla. Attendi e basta. Ti siedi sulla riva del fiume, paziente, con gli altri amici che ti tirano pacche sulla spalla, alzandoti l’umore dicendo che è meglio così, infondo se l’è voluta.

Quindi? Mi chiederete: si manda in mona un’amicizia così? Senza più fare nulla?
Esatto, ragazze. I tentativi li avete fatti, non siete riuscite a salvarle la fronte da quello spigolo su cui, prima o poi, sbatterà. E, credetemi, più farà male, più sarete sicure che avrà imparato la lezione.. lo capirete perché tornerà a testa bassa, con una scusa qualsiasi, magari un banale “ha mica il numero di quel dermatologo bravo che ho da togliere un porro?“. Voi vorreste recuperare la mazza chiodata e fraccargliela nuovamente in testa ma no, tenetevi, perché quello che vi dirà sarà molto, molto più soddisfacente che sbranarla a insulti.
Palesemente o meno, nell’arco di due minuti o cinque ore, vi dirà che avevate ragione.
Non aspettatevi una targa di riconoscimento, avrà già l’autostima sotto alle scarpe.. e fate quello che farebbe un’amica, quello che avete infondo sempre fatto: ascoltare.

E si, poi potrete finalmente concludere il tutto con: “Ma io te l’avevo detto, pirla!”.

Ah, in conclusione, c’è sempre la possibilità (remota, ma non troppo) che non torni indietro. Non saprete mai se è per orgoglio o per coglionaggine acuta, ma continuerà a vivere in simbiosi con lui, lontano da tutti, lontano da sé stessa e da quello che potrebbe renderla felice. Cosa fare? Niente di che.

La solita scopa, che se la mettano in c*lo e ramazzino la stanza.

*Per chi non lo sapesse, è così che Carrie di Sex & The City definisce l’uomo della vita.

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.