Il kharma del fuori luogo e del fuori tempo.

Dunque, la mia vita ha una costante: quella del non essere mai nel momento giusto, nel posto giusto e soprattutto LA PERSONA giusta.
A sta cosa però, lo ammetto, ci ho fatto l’abitudine.

Per esempio correva l’anno 1997, facevo le medie e quasi tutte le mie coetanee avevano il moroso o dei fan. Io no, primo perché ero inguardabile, secondo perché di femminile non avevo nemmeno il pensiero.
I tormentoni di quel periodo era:
“Guarda come caxxo è combinata”.
“Che sfigata”.
“Chi se lo vuole fare quel cesso”.
“Però dovresti essere un pochino più femminile.. almeno non ruttare a bocca aperta”.

Seguì il 2000 e perdevo la mia verginità con un ragazzo più grande che non era nemmeno della mia stessa provincia (e si sa che chi è al di fuori del raggio di 20 km in un paesino.. è più o meno considerato un extra-continentale). All’epoca però frequentavo anche ragazzi e ragazze con la tessera di azione cattolica, oltre che persone più.. “moderne”. Ne è conseguito che mentre lo raccontavo a queste ultime mi sentivo rispondere:
“E cazz*, era ora!”.
“Ma che aspettavi”.
“Che ce l’avevi d’oro?”.
Dell’altro partito invece vi cito una frase su tutte:
“Ma no, ma Paola.. per queste cose si aspettano ALMENO i 18 anni.. e poi non dovresti nemmeno raccontarle in giro, piuttosto dille a tua madre!”.

Arrivò il 2002, stavo insieme al secondo moroso serio.. un po’ troppo serio per me. E se prima frequentavo solo persone con la tessera AC perché la mia vita era incentrata su messa, volontariato e oratorio, in quell’anno entrò di prepotenza anche la musica. Cominciai di conseguenza a frequentare persone più grandi, che uscivano anche al venerdì, cominciarono le ore piccole (prima le facevo solo se andavo a ballare.. non mi era mai successo di fare le 5.00 semplicemente perché mi ero fermata troppo a lungo a chiaccherare fuori da un pub chiuso) e le prime follie.
Quell’anno il mio tormentone non era “Abbronzatissima” nella versione di Brusco, ma:
“Datti una svegliata, ragazza!”
e dai vincitori del due di picche:
“Cos’ha lui che io non ho… a parte il naso???”.
“No dai, scherzi a parte.. sei single, vero?”.

Sopraggiunge il 2004.  Non mi piace biologia, ho una crisi esistenziale, mi ritiro momentaneamente dagli studi e inizio a lavorare; per chi mira ai voti alti e a laurearsi in tre anni questo equivale a un’onta. Le hit dei consigli popolari sono:
“Eh ma guarda tutti quelli che lavorano… ci impiegano una vita a laurearsi, chi assumerebbe mai uno che ha fatto la triennale il 6 anni?”.
“Si, vabbè, quelli che dicono che vogliono pagarsi gli studi in realtà lo fanno per giustificare che han la media bassa”.
“Oddio.. ti giuro che eri proprio l’ultima persona che pensavo di veder lavorare in un Mc Donald’s”.

Siamo nel 2009, io mi sposo. Lo faccio prima di tante ex-bellezze che mi profetizzavano la zitellaggine ad vitam e che ora invece hanno una vita sentimentale un pelo frustrante. Per tanti sono troppo giovane, dovrei pensare alla carriera, al divertirmi; le frasi più celebri sono:
“Ma che sei incinta?”.
“Eh? Lo stesso pisello per tutta la vita?”.
E l’intramontabile: “Auguri, ma.. perché lo fai?”.

Infine siamo nel 2012.
Siamo tutti pari, penso.. belli e brutti, santi e peccatori, secchioni e fancazzisti, siam tutti sposati o si pensa alla casa, più o meno tutti abbiamo un titolo di studio, un lavoro o per lo meno lo si cerca, ognuno con la propria vita, le proprie passioni, hobby… Ne sono convinta, ora i periodi dove mi sentivo diversa son finiti, non c’è più nulla che possa farmi sentire fuori luogo, nel momento sbagliato, nel posto sbagliato, con la gente sbagliata… ormai che avranno gli altri che io non ho???

Ah si.

“Eh ma ormai hai 28 anni.. guarda, ancora un anno per toglierti i tuoi sfizi, un ultimo viaggio magari e poi inizia a darti subito da fare perché poi dopo i 30 far figli è difficile”.

A cui risponde genialmente una mia ex-collega di stage:

“…Si sa che dopo i 30 c’è il nulla”

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.