Due minuti

Due minuti.
Un tempo ridicolo, stretto, adatto a malapena per andare in bagno, fare con comodo la pipì, pulirsi e riuscirne presentabile. Eppure.. abbastanza (mai l’avrei pensato) per compiere un discreto cataclisma casalingo.
Per l’esattezza:

  • Ricordarsi che nel forno la pizza si sta scongelando a temperature degne della superficie di mercurio da troppo, troppo tempo…
  • Reperire all’istante un tovagliolo di stoffa piegato in 8, con spessore totale di 2 cm e mezzo.
  • Aprire il forno e afferrare il piatto con sopracitato tovagliolo, rendendosi conto, dopo il secondo necessario ai recettori tattili di far arrivare al cervello le sensazioni, che brucia da morire.
  • Con le dita in fiamme, recitare qualche “rosario”per distrarre la mente dal dolore ed avere la lucidità necessaria per individuare una superficie che non si rovini a contatto col piatto incandescente.
  • Individuare ed estrarre con urgenza, davanti allo sguardo allibito del marito che ancora non capisce che succede, il sottopentola di sughero; con esso vengono sparsi in giro tutti i vasetti e oggettini che stavano con lui dentro alla cesta porta-cazzate della cucina.
  • Lanciare il sottopentola sul tavolo.
  • Lanciare il piatto con pizza ustionante sul sottopentola.
  • Rendersi conto che il sottopentola è troppo piccolo e che la cerata del tavolo sta per fondersi, ri-alzare il piatto, ricordarsi che è ustionante e, con la pelle al limite della sopportazione del dolore, lanciare il tutto sul fornello, travolgendo ciò che c’è sopra.
  • Correre al contromobile, estrarre un piatto nuovo, lanciarlo sul tavolo.
  • Prendere la pizza, scottarsi, recitare il rosario, lanciarla sul piatto nuovo.
  • Prendere il piatto ustionante, gettarlo nel lavello, spostare quel poco che c’è sotto che è fatto di plastica e che potrebbe sciogliersi, aprire l’acqua fredda.
  • Ricordarsi che un piatto di porcellana, se sottoposto a improvvisi sbalzi di temperatura, si crepa. 
  • Osservare quindi le crepe formarsi sul piatto, con il rumore che fa un iceberg quando si spezza.
  • Ritornare incazzata al lavello, urtare una padella che conteneva acqua e sapone per facilitarne la pulizia, rovesciare tutto il contenuto che ovviamente impregna l’impregnabile, cesta di vimini compresa.
  • Prendere uno straccio per pulire il pulibile.
  • Sedersi al tavolo e notare che tuo marito ti sta ancora guardando con aria interrogativa perchè dalla sua visuale non s’è capito che caspita ho combinato nei precedenti due minuti.

Forse si, dovevo rimanere in val d’Elsa a strafogarmi di fiorentina.
Buon anno a tutti!

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.