Di peluria e rimedi.

Ogni volta che si prospetta un viaggio, sia esso una breve fuga romantica o le ferie estive all’insegna dell’avventura, si consuma da anni lo stesso dramma.

Parlo di cosa portarmi in valigia?
No. O meglio, si è un dramma anche quello ma c’è di peggio.
Parlo di quella sibillina sensazione che ti fa credere di aver comunque dimenticato qualcosa nonostante le check-list e gli scrupolosi controlli? Nemmeno.
Parlo dell’ambarabàciccìcoccò tra i genitori ed i suoceri per vedere a chi lasciare in custodia la palla di pelo? No, anche perché mia suocera adora Silver e ce lo vizia come fa con i nipotini.
Parlo dei ritardi/scioperi dei mezzi di trasporto? Non vorrei tirarmele dietro ma per ora MAI SUCCESSO, quindi non me ne preoccupo molto..

Parlo dell’odiosa, fastidiosa, nefanda peluria che ricopre ascelle, inguine e gambe. 

Sissignore, proprio di quella caratteristica impressa nel nostro DNA che ci ricorda della nostra parentela con gli scimpanzé e l’appartenenza al genere dei mammiferi (genere in cui ben poche specie hanno l’insana abitudine di disprezzare il proprio manto di peli in nome di discutibili convenzioni sociali).

Sorvolando sul dibattito filosofico che vede qualcosa di anti-etico nel privarci della peluria di cui saremmo naturalmente dotati, su come oggi depilarsi possa essere in e magari domani out, sul fatto che la patata pelata sia un desiderio inconscio di sesso minorile (no, non l’ho inventato io sul momento, c’è uno studio fatto da psicologi e sessuologi dietro..), sul fatto che una volta le ascelle boscose fossero considerate arrapanti (non come oggi che se un miserabile peletto scappa al rasoio ci si muove come dei legnosi pinocchi per salutare qualcuno…) Lasciatemi gridare.

Si, come cantava Pappalardo, “lasciamiii gridaaaare” tutto il mio malessere di quando sfilo le mie gambe dai comodi e pesanti pantaloni invernali e do’ inizio all’eterna lotta tra me ed i peli superflui.

Tempo addietro, quando vivevo coi miei, avevo l’estetista di fiducia: quella con cui puoi, tra uno strappo e l’altro, anche raccontare qualcosa; non che trovassi rilassante l’ora della ceretta (non so voi, ma io non sono in grado di stare a gambe aperte con la cera calda sull’inguine, un incombente dolore e nel mentre meditare sull’origine del cosmo) però poter parlare dei cazzi altrui con una conoscente mi dava un po’ di serenità durante la tortura fisica.

Poi c’è stato il trasloco a 130 km di distanza e vuoi per pigrizia, vuoi per spirito della buona massaia risparmiosa, non ho più cercato una sua sostituta tentando invece la strada dell’auto-sufficienza. Se ciò sia stato un successo o uno sfacelo, lo lascio decidere a voi dopo aver letto quelle che sono le mie impressioni.

Il rasoio.

 Interpellato se proprio non c’è tempo, non va d’accordo con un pelo eccessivamente lungo; non lasciatevi incantare dalla morbidezza della pelle dopo la rasoiata, dopo i peli rispuntano duri che sembra di passare la mano su uno zerbino di plastica. Soprattutto, per quanta sia la fretta, sacrificate sempre e comunque cinque minuti per mettere la schiuma da barba o per lo meno insaponarvi la gamba.. altrimenti l’effetto scorticatura è assicurato.

L’epilatore

Per quel che mi riguarda dovrebbero metterlo al bando, vietarlo per il bene dell’umanità. La sensazione è di avere mille nani dotati di pinzetta che ti strappano uno a uno i peli con una certa calma. Anche qui, se il pelo è lungo lasciare perdere che sentite tirare, vi illudete che il maledetto si strappi e invece NO, si rompe e ricresce beffardo, più forte di prima. Le zone inguinali e le ascelle solo per chi ama davvero la sofferenza.

La ceretta

Di per sé è la cosa migliore: con una strappata vengono via parecchi peli e, con la confezione, ti danno quell’olio per il post-depilazione il cui profumo piace tanto, scioglie i residui di cera e non fa ricrescere il pelo robusto come una sequoia. Il problema è, una volta entrato ben in testa che la striscia va tirata contro pelo, il retro, al lato b del proprio corpo. O avete un uomo che non si schifa a vedervi in Yeti-mode, un’amica intima ouna parente stretta con un minimo di esperienza (quindi ok, niente uomo) oppure preparatevi atleticamente perché si, ci sono posizioni che ti permettono una ceretta anche dietro, ma non vanno fatte a muscolo freddo.

Per avere un risultato perfetto, pelle liscia e sorriso soddisfatto come le squinzie degli spot (quelle che sorridono depilandosi gambe già glabre per intenderci) ho concluso che nessuno dei tre metodi è efficace al 100%.
Il meglio lo si ottiene usandoli tutti e tre, più o meno con questa procedura: farsi la ceretta fin dove la schiena, i muscoli e le articolazioni lo permettono, levare i residui appiccicaticci di cera dalle gambe, passare col silk épil laddove la ceretta non abbia funzionato, ignorare l’arrossamento e il dolore, tenere fermo l’aggeggio infernale che sulla pelle unta senz’altro scivolerà… e quando sarete stufe di patire, prendete il rasoio e finite il lavoro.

Anzi, no.
Lasciatene uno.
Uno solo, nascosto, magari un po’ accorciato.

Che rimanga li e racconti ai nuovi, piccoli bastardi cos’ha visto. 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.

4 Risposte a “Di peluria e rimedi.”

  1. Paola ti sei davvero superata e mi hai fatto ridere di gusto. Grazie! “La sensazione è di avere mille nani dotati di pinzetta che ti strappano uno a uno i peli e con una certa calma..” Fantastico!

  2. Dai..l’epilatore non è così terribile, è solo questione di abitudine..

    Che poi, in inverno, nemmeno io ho lo sbatti di ceretta, epilatore e pure rasoio, tanto fa freddo, ci sono i pantaloni lunghi e se metti un vestitino o la gonna ci sono pure quei bei pantacollant neri spessi che non fanno trapelare (ah!traPELARE!!) niente.

    In estate poi ne riparleremo… =)

    Forse mi faccio un blog anche io… XD

  3. Cristina e Yari.. Grazie mille a voi! 🙂
    Chiara io dovevo andare in sauna… non potevo entrarci pelosa! E poi li era pieno di austriaci/tedeschi/trentini che non hanno i classici peli mediterranei…

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