Di ciaspolentata e weekend romantico

Con “solo” un mese di ritardo eccomi qui a raccontarvi di quel week end in cui io e marito abbiamo lasciato il pargolo ai nonni per partecipare ad una rigenerante ciaspolata ciaspolentata in quel del casentino.

Che poi, ad essere sinceri, non era tanto il desiderio di ciaspolare (cosa che avremmo potuto fare a pochi km da casa): era più il “polenta” incluso nel titolo dell’evento facebook, unito al fatto che il tutto si sarebbe svolto in Toscana, ad averci spinto a regalarci un weekend per due all’insegna del buon cibo e dello stile-di-vita-sano.

Panorama casentino

Per prima cosa diamo un’occhiata alle previsioni.

Qualche nuvoletta portatrice di neve tra venerdì e sabato e sole alla domenica.. l’ideale per ciaspolare e bruciare tutte le calorie che guadagneremo in una mezza giornata toscana.

Alla scoperta di Bibbiena.

Approfittando di uno smartbox “fuga dalla città” prenotiamo una notte con colazione presso l’Hotel Borgo Antico di Bibbiena, piccolo centro abitato posto nel cuore della valle del Casentino e vicino a molti siti d’interesse: in primis Poppi (bellissimo borgo già visitato), tutto il complesso religioso de la Verna, Stia ed il suo museo dell’arte della lana, castelli e pievi varie, percorsi naturalistici…

…tutte cose molto belle che ci avrebbe fatto sicuramente piacere vedere.

Non fosse che ci siamo addormentati come sassi non appena abbiamo posato il sedere sul letto.

Risvegliati più intontiti di prima (non è detto che due genitori senza pargolo facciano all’amore, il più delle volte cadono in fase rem nell’arco di pochi istanti) ci siamo resi conto di esserci giocati parte del pomeriggio quindi ci dedichiamo all’esplorazione Bibbiena.

Voi direte “vabbé, dieci minuti e avete finito”. E invece no. Per quanto piccola, ha parecchio da offrire sia per gli amanti del passato che del presente.

La prima tappa è piazza Tarlati, dove l’antico palazzo del podestà spicca per i suoi portici (dove torneremo poco più tardi per quello che voleva essere un piccolo aperitivo) ed i suoi stemmi assieme alla torre dell’orologio (unica testimonianza del castello del paese, distrutto nel tredicesimo secolo).

Due passi e siamo alla chiesa della propositura dei Santi Ippolito e Donato. La facciata semplice mi spinge a scattare una sola foto e pure di fretta. Dentro invece affreschi e tavole che vanno dal XIV al XVII secolo mi fanno partire lo scatto compulsivo e vengo portata via da Marito sotto gli occhi delle anziane pronte a recitare il rosario.

chiesa

Proseguiamo per via Berna e scopriamo il museo archeologico del casentino dove passiamo un’ora abbondante nelle sue sei sale che ci raccontano dell’evoluzione del Casentino dalla preistoria all’epoca tardo romana. Non è grande ma le opere sono ben esposte ed accompagnate da pannelli esplicativi chiari e leggibili, il tutto adatto anche a visitatori più piccoli.
Sebbene tutte le sale abbiano esposto materiale interessante è nella quarta che troviamo quel che sicuramente più caratterizza il museo (ed ne ha anche dato l’input per il riallestimento del 2001): più di 300 idoli di piccoli dimensioni e di varia fattura provenienti dalla stipe votiva etrusca del Lago degli Idoli, situato sul monte Falterona, ci raccontano del profondo legame religioso tra gli antichi etruschi e questo angolo di toscana; sulle pareti invece i pannelli raccontano la storia degli scavi iniziati nel 1838 e conclusi, dopo due campagne di scavo, nel 2007.

Idoli

Non posso non uscirne, a visita finita, con il catalogo della sua collezione di reperti.

Il sole inizia a scendere e lo stomaco a brontolare: passiamo quindi davanti alla chiesa e chiostro di San Lorenzo ormai chiuso (scopriremo poi da Trip Advisor che ci siamo persi le bellissime terracotte robbiane) e torniamo in piazza Tarlati dove, alle logge del Tarlati, partiamo con l’idea di un aperitivo per poi finire con due sostanziosi taglieri toscani ed un bicchiere di bianco (d’altronde, aperitivo is for boy, tagliere toscano is for men). Al grido di “tanto domani si ciaspola” passiamo direttamente (rotolando) alla cena da il Tirabusciò (consigliatissimo, come lo è la prenotazione).

La ciaspolata senza neve.

Mentre saliamo verso Camaldoli, ci domandiamo su cosa ciaspoleremo. Oltretutto, all’ora che ci siamo alzati abbiamo trovato la sala per la colazione deserta con un tavolo colmo di ogni ben di Dio a nostra totale disposizione.. dobbiamo smaltire anche queste calorie.

La strada sale e fa qualche tornante, nulla di impegnativo, ci vuole solo la solita prudenza. Le indicazioni ci sono e, non fosse che teniamo alla puntualità, ci fermeremmo in più punti a fare foto.

Fondati dal monaco benedettino Romualdo quasi un millennio fa, il santuario prima e l’eremo,qualche km più avanti, ci appaiono in tutta la loro bellezza: due strutture che vivono in perfetta simbiosi (il primo dedito alla meditazione ed al ritiro spirituale, il secondo all’accoglienza dei pellegrini punto d’incontro tra monaci e comunità) formando un legame rappresentato anche dallo stesso stemma di Camaldoli, due colombe che si abbeverano alla stessa coppa.

Porta speciosa

Una volta parcheggiato all’eremo salta subito all’occhio la porta speciosa (non solo porta d’ingresso all’eremo ma anche opera scultorea del maestro Claudio Parmiggiani); mentre tento di fare qualche foto col telefono (sempre maledicendo il momento in cui ho deciso di snellire i bagagli e di lasciare a casa la reflex) ci raggiungono i ragazzi della cooperativa In Quiete che ci danno la notizia: non c’è abbastanza neve per andare con le ciaspole, chi volesse se le può portare dietro per percorrere solo il crinale, unico pezzo di sentiero sufficientemente innevato; il percorso (ad anello, facile e adatto a tutti, sportivi e non) lo si potrà fare comunque con scarponi e racchette.

ciapsolentata

Così, fermandoci ogni tanto per le spiegazioni della guida, saliamo fino al crinale che separa la Toscana dall’Emilia Romagna; questa non è la giornata giusta, ma, assicurano, col cielo limpido si riesce a scorgere persino l’Adriatico.

A ritmo tranquillo e baciati dal sole le guide raccontano a 360° la foresta casentinese: come i monaci scelsero proprio quella zona ed in seguito la trasformarono in funzione dell’eremo, l’attività mineraria, i segni della linea gotica, le tracce di lupi, cinghiali, cerbiatti e picchi… e tra nozioni di storia, impronte e il suono dei passi sulla neve si torna davanti all’eremo.

Eremo Camaldoli

Scendiamo al monastero dove ci aspetta, in uno dei ristoranti, il pranzo (nell’evento su Facebook erano già indicati menù e prezzi). Al caldo del caminetto del salone si mangia bene, si ride e ci si informa sulle altre attività proposte dalla cooperativa (visitate sia il sito che la pagina fan dove troverete tutto il programma di mese in mese).

Torniamo più solo alla farmacia dell’eremo dove acquistiamo marmellate e cioccolata prodotte dai monaci (le marmellate per i nonni che ci hanno guardato il pargolo, la cioccolata perché nello stomaco si trova sempre il posto per qualcosa di dolce); al suo intero troviamo, oltre che prodotti mangerecci, quelli per la cura e l’igiene della persona ed una selezione di libri e opuscoli informativi sull’eremo, il monastero e il casentino in generale.

Promettendoci che per una settimana si va a correresi fa dieta, ci riguardiamo nel mangiare, insomma, almeno andiamoci piano coi salumi, raggiungiamo felici e soddisfatti l’autostrada.

…Anche perché il nostro nano ci è mancato davvero tanto <3


Link utili:

casentino.it – Sito da cui partire per organizzare la vostra vacanza casentina.

Museo archeologico del casentino – Sito ufficiale del museo archeologico di Bibbiena.

Cooperativa In Quiete – Sito ufficiale della cooperativa che ha organizzato la ciaspolentata. Da tenere d’occhio la sezione degli eventi!

Camaldoli – Sito ufficiale del monastero e dell’eremo di Camaldoli. Informazioni turistiche, storia ed eventi.

Hotel Borgo Antico – Sito dell’hotel in cui abbiamo pernottato. Utile la sezione dedicata a cosa vedere a Bibbiena e nelle sue vicinanze.

Ristorante il Tirabusciò – Sito del ristorante, permette di prenotare online 😉

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.