Incontriamo Antonio Tarantino, un artista “Brasileirissimo!”

Oggi abbiamo il piacere di intervistare il chitarrista Antonio Tarantino con il quale andremo a parlare del suo nuovo album “Brasileirissimo”, uscito proprio in questi giorni su tutti i digital store.

 

Quali sono le sue aspettative di risposta da un pubblico italiano abituato ad un tipo di musica tradizionale

A.T. Considerando che tanto ho fatto per divulgare la MPB (musica popolare brasiliana) in Italia e all’estero, con questo lavoro spero di coinvolgere molte persone compreso il pubblico restio verso generi diversi da quelli che solitamente siamo abituati ad ascoltare qui in Italia

Come ci descriverebbe questo suo nuovo lavoro, cosa contiene?

A.T. Un lavoro incentrato sulla melodicità, elemento cardine della musica brasiliana e di tutta la musica latina compresa quella italiana, e sui classici di questo genere interpretati alla mia maniera talvolta esulando dagli stilemi tipici del genere

Che tipo di tecnica usa per la registrazione?

A.T. Suono i brani e poi li riascolto se qualcosa non mi convince la ripeto talvolta, essendo un genere che si presta all’improvvisazione, introducendo nuovi elementi ritmici-armonici e/o melodici, se tutto ok allora passo alla registrazione di un altro brano, il tutto microfonando la chitarra classica sia in modo direzionale che diretto verso la buca dello strumento considerando la miriade di tecniche di cui faccio uso nell’esecuzione

Quali sono le sue aspettative di risposta da parte di un pubblico italiano abituato ad un tipo di musica tradizionale?

A.T. Mi aspetto un discreto riscontro considerando che ormai la musica brasiliana non è più vista come un alieno

Quali musicisti l’hanno aiutata a realizzarlo?

A.T. Il disco è stato realizzato con la collaborazione del bravissimo Corrado Taglialatela
(tecnico del suono) e del mio consulente artistico M° Nuccio Tortora (Nino D’Angelo, Manu Chao, Zucchero, Celentano ecc.) che da anni mi segue nella registrazione dei miei lavori discografici

Si nasce con la musica brasiliana nel sangue o la si scopre?

A.T. a me è capitato un po’ tutte e due cose

 

 

Durante la sua carriera lei ha collaborato con musicisti di altissimo livello, quand’è stato il momento in cui si è reso conto della sua capacità, e del livello artistico che ha raggiunto?

A.T. Sicuramente la collaborazione con la PFM nel 1995 mi ha fatto capire che stavo ad un livello molto professionale

Pensa di aver scelto il lavoro che papà sognava per lei?

A.T. Assolutamente no, mio padre voleva facessi l’avvocato

Qual’è stata la prima persona che l’ha spinta a seguire questa sua vocazione?

A.T. Mio cugino di Roma mi fece suonare la sua chitarra (avevo intorno ai 6 anni) e mi disse se ti applichi puoi diventare bravo

Potrebbe raccontarci il momento più toccante della sua carrierà?

A.T. Tanti sono i momenti belli che ho vissuto nell’arco della mia carriera chitarristica ma se devo sceglerne uno dico sicuramente l’uscita del metodo di chitarra nel flamenco moderno della Nuova Carisch nel 1998 bilingue (italiano e spagnolo), praticamente venduto in tutto il mondo dagli States alla Spagna (primo italiano a vendere il flamenco in Spagna)

Siamo curiosi di sapere quante chitarre ha Antonio Tarantino…

A.T. Non ci crederete ma una sola, non amo avere tante chitarre in quanto desidero concentrarmi e ottenere il massimo della sonorità su un solo strumento.
Avere altre chitarre sarebbe mancanza di rispetto per l’altra chitarra oltre che superficialità artistico-professionale in quanto si reputerebbe conclusa timbricamente la pratica della prima chitarra, una chitarra ha potenzialità timbrico-sonore infinite e reputarle concluse è grave errore

Cosa c’è in cantiere per il prossimo autunno?

A.T. Vari lavori editoriali sempre sulla chitarra brasiliana, nuevo flamenco e latina

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