OGM

Gli OGM sono il frutto dell’intervento dell’uomo sulla natura. Intervento che cambia il profilo genetico dei semi per renderli più resistenti ai parassiti e alle condizioni climatiche avverse, ed ottenere, in questa maniera, un raccolto sicuro e di maggiore resa. Le coltivazioni OGM interessano 28 paesi del mondo, con gli Stati Uniti al primo posto. In Europa ci sono solo Spagna e Portogallo. Ad esempio: l’82% di tutta la soia coltivata nel mondo è OGM, lo è anche il 55,2% del mais. Ci sono coltivazioni OGM di patate, di riso, di zucchine, di pomodori, di papaya e di banane. In Italia è vietato coltivare OGM. Un’eventuale natura geneticamente modificata di un alimento o dei suoi ingredienti, deve essere chiaramente indicata in etichetta, anche per i prodotti importati. E’ permessa una presenza accidentale di OGM dello 0,9%, che non richiede etichettatura. Molto divulgati sono invece i mangimi OGM per gli animali da allevamento. Salvo precisa dichiarazione del produttore, è accettabile che siano alimentati con OGM tutti gli animali destinati alla produzione di carni, uova, latte e derivati. Gli OGM possono costituire un danno per l’ambiente e la salute? Si, una coltivazione OGM può contaminare una che non lo è, oppure contaminare piante che nascono spontanee. Per la salute umana si possono verificare allergie e intolleranze alimentari. Cosa si deve fare per evitare prodotti OGM? Per prima cosa, leggere le etichette dei prodotti. Scegliere le produzioni biologiche, in cui la filiera ha regole di controllo più severe. Per concludere, comprare prodotti italiani ed europei.