Il Natale e i miei ricordi parte II

Il Natale e i miei ricordi parte II
Il Natale e i miei ricordi parte II
Il Natale e i miei ricordi parte II

Rieccomi qui a parlare del Natale e dei miei ricordi parte II.
L’adolescenza per fortuna dura poco, anche se pare eterna, la schizofrenia passa, si guarda la vita con occhi diversi, più consapevoli, ma sopratutto si è più consapevoli di se sessi. Io nel frattempo mi sono integrata, ho fatto tante amicizie e mi sono innamorata indissolubilmente del mio paese, che non cambierei con nessun altro luogo al mondo. Gli anni son passati, insieme a tutti i Natali che sono venuti, i profumi di cannella, arancia,chiodi di garofano e vaniglia sono svaniti, così come è svanito il profumo di mosto durante la vendemmia, ma la macchina alle 5 del mattino passa ancora diffondendo le sue dolci note . Qualche Natale da single e qualcuno col ragazzo di turno, la famiglia nel frattempo si è allargata, arrivando prima Marisa, mia cognata, poi Giuseppe, l’allora mio fidanzato ed oggi marito e poi 1983 mia nipote Annalisa, che ha riempito di gioia la nostra casa. Il nostro primo Natale con la principessina, che passava di braccia in braccia e sgranava i suoi occhioni davanti alle lucine dell’albero e scoppiava in fragorose risate per i suoi giocattoli sonori. Poco dopo mi sono sposata anch’io e a Natale 1984, avevamo già un frugoletto di un mese, fu un Natale molto movimentato, tanta gente per casa, molti parenti erano venuti per il suo battesimo, tanti regali per lui, tanta gioia e tanta trepidazione. Io …….. mamma?!  ……. Ma che ne so io di come si fa la mamma? Piange e non so perché piange e neppure so cosa fare ……aiuto, help me …… un libretto per le istruzioni non c’è??? Speriamo arrivi presto a parlare, almeno così mi dice cos’ha! Passa un’altro anno e arriva anche Ale, fratello di Annalisa. Il giorno di Natale è sempre più movimentato i bambini crescono, diventano sempre più vivaci, ci alterniamo di anno in anno tra una casa e l’altra. A Natale ’89 c’è anche Valentina, programmata ben due anni prima, volevo che a maggio di quell’anno nascesse Valentina e così è stato, pura fortuna?! Sicuramente si. Sotto l’albero ormai non c’è più spazio, ogni anno pacchi e pacchettini aumentano e pure l’allegria. Tutte le vigilie, dopo ave messo a letto i bambini ed essermi assicurata che fossero addormentati, ci mettevamo, io e mio marito a montare i loro giochi più complessi, avevano una stanza tutta per loro, dove giocare. Non dimenticherò mai la notte di Natale in cui dovemmo montare la casette di Baby Mia, era peggio che montare una tenda da campeggio e la ferrovia con i trenini, con montagne annesse. Andammo a letto, sfiniti quasi all’alba. perché montare dei giocattoli è un’impresa così ardua?! Avevamo preso sonno da poco, quando ce li siamo visti arrivare sul lettone, urlanti: “E’ venuto Babbo Natale, che bello, che bello, la casetta, i trenini, alzati, alzati, vieni a vedere, vieni a vedere, dai alzati, vieni, vieni.” assonnata “La casetta?! Quale casetta? I trenini, ma che vi ha portato?” E con lo stupore dipinto sul viso andiamo a vedere “Ma Babbo Natale, quest’anno è stato proprio bravo, che bei regali vi ha portato, ma ve li meritate? Belli, belli, guarda Valentina, la tua sediolina ci va giusta dentro, così qua puoi portare le tue bambole, ora hai una casetta tutta per te. Ma che bella questa pista, uhhh, quanto pesano questi trenini, ma sono di metallo come quelli veri, che belli. Adesso però di nuovo a nanna e domani mattina giocate” – “No, aspetta, fammi vedere come funziona, accendilo, voglio vedere come corrono i trenini” – “Ok, ma 5 minuti” e intanto la casa risuona ciuff ciuff, fhiiiiiiii e Valentina che trascinava la sua sediolina per portarla nella sua casetta, poveracci gli inquilini del piano di sotto. “Basta, ora a nanna, si gioca domani”  Malvolentieri ritornano a letto.
Passano gli anni e i bambini non credono più a Babbo Natale, sono solo mamma e papà che fanno i regali, perdono l’attesa, la magia, c’è un po’ di ribellione anche alla religione, alle cose imposte, poi quando arriva l’adolescenza, sembra che tutto si sgretoli, diventano cinici. Urge trovare un modo per conservare la magia del Natale, saremmo pure noi genitori ad acquistare i regali, ma rimane comunque Natale. Facciamo che sia, comunque un giorno speciale. I regali ci saranno, ma non vi dirò che cosa, Valentina è curiosa, vuol sapere cos’è, mi chiede, mette casa sottosopra, ma so che in cuor suo spera di non scoprire nulla, le piacciono le sorprese. E da qui sono nati gli indovinelli, indovinelli complicato con risposte sibilline. L’anno in cui le regalammo il suo primo PC, fu fantastico. Avevamo un monitor nuovo, per cui ci limitammo a comprare la case, tastiera, mouse e le casse, Già un mese prima iniziò a chiedere cosa le stavamo regalando, per circa 15 giorni continuai a ripetere che non avevo ancora deciso, poi gli ultimi giorni le dissi che il regalo era già acquistato e in effetti era vero, lo avevo appoggiato nel ripostiglio, bello in vista, solo che nello stesso periodo anche mio marito doveva cambiare PC, per cui quando si mise alla ricerca affannosa del suo regalo, pur vedendo una case, pensava fosse quello vecchio di suo padre e lo ignorò totalmente.
“Mi piacerà?” “Se ho pensato di acquistartelo, presuppongo che sia di tuo gradimento”
“E’ grande?” “Si abbastanza”
“E’ utile?” “E’ utile ma non solo”
“Lo posso usare solo io?” “No, lo possiamo usare tutti”
“A Fabio può piacere?” “Certamente”
Tra tutte queste domande, c’erano poi tutte le sue ipotesi, le più disparate.
“Insomma dammi un indizio più serio” “Ok, ma oltre questo non ti dirò più nulla: Serve intero, ma il tuo è solo a metà” “Cavolo cosa me ne faccio di un regalo che serve intero e tu me ne compri solo mezzo” “O senti, serve intero, ma il tuo è solo a metà, se vuoi è così” Stava diventando matta con questa risposta, ferveva.
La notte di Natale, lei andò a messa e io mi misi ad impacchettare ogni singolo pezzo, in una bella carta rossa, accanto all’albero misi prima il pacco grande della case, poso sopra quello della tastiera, poi sopra le due casse una accanto all’altra e infine il pacchetto del mouse. era una vera montagna di pacchi tutti uguali.
Quando tornò a casa e vide una montagna di pacchi di ogni misura, non stava più nella pelle, ha iniziato ad aprire tutto, visto il mouse, i suoi strilli di gioia si son sentiti a chilometri 😀
Ogni anno si ripete questo giochetto, lei chiede e i rispondo ad enigmi, è il nostro modo di continuare la magia del Natale. Ora il Natale è un po’ triste, Annalisa si è sposata nel frattempo,ha due bimbe bellissime, altri parenti e si deve dividere tra una famiglia e l’altra, Ale è in giro per il mondo, quest’anno è in Texas a studiare, Fabio anche lui non si sa mai dove sta, ora è un paio d’anni che vive e lavora a Dubai e Natale non riesce mai a passarlo a casa, per cui per me Natale è quando Fabio viene in ferie e tutta la famiglia è al completo.

2 Risposte a “Il Natale e i miei ricordi parte II”

  1. In tutto quello che hai descritto mi ci vedo anch’io, che bei Natali. Comunque anche per me il Natale e quando tutta la mia famiglia e insieme. Un abbraccio?

    1. Ciao Santy, per una mamma il Natale è quando i figli stanno bene, sono contenti e possibilmente quando tutta la famiglia è riunita.

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