Recensione “Misery” Stephen King

Genere: Thriller

Prezzo: € 5,90

Paul Sheldon, un celebre scrittore, viene sequestrato in una casa isolata del Colorado da una sua fanatica ammiratrice. Affetta da gravi turbe psichiche, la donna non gli perdona di aver “eliminato” Misery, il suo personaggio preferito, e gli impone tra terribili sevizie di “resuscitarla” in un nuovo romanzo. Paul non ha scelta, pur rendendosi conto che in certi casi la salvezza può essere peggio della morte…

Ammetto di aver iniziato questo libro senza troppe aspettative, anzi l’ho scelto perchè comodo da portare in borsa… e invece si è rivelato davvero un gioiellino!!

A parte i primi capitoli un po’ lenti e troppo pieni di “piloni e alta marea”, la storia è andata avanti in modo impeccabile.

I protagonisti (Paul ed Annie) sono perfettamente caratterizzati, la loro storia e i loro comportamenti vengono analizzati nel dettaglio e i pensieri e le riflessioni di Paul risultano sempre molto interessanti.

Perfino Annie, “l’antagonosta”, risulta interessante da leggere e da scoprire, il suo comportamento è sempre particolare, non è mai come sembra e i suoi bruschi cambiamenti d’umore sorprendevano me esattamente come Paul.

Durante tutta la lettura mi sono sentita dentro quella famosa stanza insieme a loro, soprattutto in quelle scene “più dure” che trasmettono tanta ansia e claustrofobia.

Non leggevo libri di King da 5/6 anni e il suo stile mi era mancato parecchio, le sue descrizioni e il suo stile sono veramente favolosi. 

E sicuramente non sarà stato facile scrivere un romanzo di quasi 400 pagine ambientato in un’unica stanza e con solo 2 personaggi.

Credo che definirlo “re dell’horror” sia troppo poco, lui è il “re della della suspance, dell’ansia, delle scene forti ed intense”.