Incubo di famiglia di Mikaela Bley
Genere: Thriller
Prezzo: € 10,00
Casa Editrice: Newton Compton (che ringrazio per la copia)
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Trama:
È un giorno di metà agosto, quando la giornalista di cronaca nera Ellen Tamm lascia Stoccolma per tornare a casa della madre a Örelo. Ha avuto un crollo psicologico dovuto al caso della piccola Lycke, una bambina scomparsa, che l’ha fatta sprofondare nell’abisso del suo passato traumatico. Quando aveva otto anni, sua sorella gemella, Elsa, è morta affogata, e i ricordi vaghi e sconnessi di quel giorno la tormentano. Giunta a casa trova una terribile notizia ad attenderla: in un paese vicino è stato ritrovato il corpo senza vita di una donna sconosciuta, picchiata a morte. Nessuno pare in grado di identificare la vittima o spiegare cosa ci facesse lì. Nonostante abbia un disperato bisogno di riposo, Eden, incapace di dimenticare il suo ruolo di giornalista investigativa, decide di indagare. Inizia così a fare domande e prova a ottenere informazioni dagli agenti di polizia, senza grandi risultati. Più si addentra nel complicato intrigo di ciò che è accaduto, più si rende conto che l’idilliaca cittadina di provincia nasconde segreti. E alcuni dei più inconfessabili riguardano proprio Ellen e la sua famiglia.
Recensione:
Tutti i thriller che riguardano il legame tra gemelle/i mi affascinano parecchio quindi leggendo la trama di questo romanzo ho subito avuto voglia di leggerlo. Si tratta del secondo libro con la stessa protagonista ma le due storie sono nettamente separate e si possono leggere anche senza seguire l’ordine di pubblicazione.
Parlando proprio della protagonista del libro, Ellen, devo dire che non ho nutrito particolare simpatia per lei sin dall’inizio e purtroppo fino alla fine non ho apprezzato molte delle sue scelte. Sicuramente si tratta di un personaggio complesso, che ha subito un grosso trauma senza mai affrontarlo e superarlo ed è proprio il suo fuggire dalla verità e dal passato a non essermi piaciuto molto.
Purtroppo il tema delle gemelle è solo di sfondo rispetto alla trama principale e ciò ha un po’ deluso le mie aspettative, ma il crimine protagonista delle vicende è ugualmente molto interessante e capitolo dopo capitolo mi sono appassionata parecchio alle indagini.
Ellen è una giornalista e ciò ha reso le indagini un po’ diverse da quelle a cui sono abituata, ma è evidente che il suo ottimo sesto senso e si è avvicinata alla verità senza avere delle fonti davvero affidabili.
Un’altra nota positiva del romanzo è l’ambientazione: adoro la Svezia e poterla visitare grazie al romanzo è stato un vero piacere, inoltre, la scrittrice è stata molto brava a descrivere i luoghi e gli stili di vita di questo paese.
Ci sono anche altri dettagli della trama molto originali e che offrono notevoli colpi di scena ma non voglio approfondirli per evitare inutili spoiler. Voglio accennare solo al fatto che nel libro ci sono altri due punti di vista molto interessanti, oltre a quello di Ellen. Si tratta di altre due donne che conducono apparentemente delle vite molto diverse ma che nascondono tanti segreti.
In conclusione si può parlare di un thriller molto al femminile in cui vengono trattati argomenti come i maltrattamenti delle donne, il ruolo della donna nella famiglia e ciò che la società si aspetta dalle donne.
Quindi è sicuramente un thriller che può essere apprezzato dal pubblico femminile e che oltre a far riflettere sulle indagini fa riflettere anche su temi molto attuali.
Citazione preferita:
“Il grosso problema è che spesso parliamo di come le donne debbano difendersi e invece si dovrebbero indirizzare certi avvertimenti agli uomini. Se vogliamo ridurre questo genere di crimini violenti, dobbiamo lavorare sugli uomini e sui ragazzi.”
Voto: 8/10
SONDAGGIO:
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