Recensione: “Il libro dei ricordi perduti” Louise Walters

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Genere: Narrativa

Prezzo: € 16,40

Casa Editrice: Corbaccio

Trama:
Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che trova nascoste all’interno di quelli usati. Un giorno il padre le porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere molto senso. E indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle parole e all’oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d’amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. Lei, che ama guardare nelle vite degli altri, adesso è costretta a guardare nella propria e ad aprirsi agli altri mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia. Adesso vuole conoscere la verità, vuole dipanare ogni dubbio e vivere pienamente la propria vita senza la zavorra di cose non dette, passioni mai dichiarate, segreti che possono restare intrappolati dentro di noi.

Recensione:
I libri che parlano di libri mi attraggono sempre come una calamita e ciò è successo anche con questo libro, che ha, inoltre, una fantastica copertina dai colori molto particolari.
Quando ho visto il numero di pagine del romanzo, mi sono sembrate poche ma adesso che l’ho finito posso dire che sono bastate a rendere completa questa storia.
Inizio col precisare che nonostante il titolo, i libri in questo romanzo sono solo un sottofondo che si nota ogni tanto, in particolare ad ogni inizio capitolo dove troviamo lettere, cartoline e altri ricordi trovati all’interno di libri usati.
La storia è, invece, incentrata su due donne molto diverse e i capitoli si alternano tra passato e presente.
Ogni volta che leggo un libro che alterna lo spazio temporale, preferisco sempre i capitoli dedicati al passato. Probabilmente perchè sono sempre molto curiosa di scoprire il mistero alla base della storia.
E il mistero di questo libro, non mi ha affatto delusa; anzi è un mistero molto sofferto, che ha portato gioie e dolori ad una persona in particolare.
Per quanto riguarda Roberta, la giovane protagonista del presente, non mi è piaciuta per tutta la durata del libro e ciò mi è dispiaciuto non poco. Nonostante la sua crescita caratteriale, l’ho trovata una ragazza molto fragile e non per la sua solitudine ma per il suo modo di affrontare i problemi e la vita. Sua nonna, Dorothea, nonostante abbia vissuto in un’epoca molto più difficile, è riuscita ad affrontare la vita in modo diverso ed è cresciuta grazie alle sue sofferenze. Inoltre i capitoli dedicati a Roberta contenevano sempre pochi dialoghi e vederla interagire così poco con le altre persone non mi ha permesso di comprenderla bene come invece è successo con Dorothy.
Una caratteristiche che mi è piaciuta molto è il fatto che il passato sia ambientanto durante la Seconda Guerra Mondiale, trovo che sia stato uno dei periodi più brutti e difficili (se non il peggiore) per l’uomo e conoscere Dorothea, una donna che cerca di vivere e sopravvivere durante questo periodo buio, è stato molto affascinante.
Desidero consigliare questa lettura a chi cerca un romanzo ambientato anche nel passato e che sia incentrato sulla vita e sui sentimenti.

Citazione preferita:
“I libri hanno un loro odore,un loro suono; parlano. In questo momento avete in mano un oggetto che vive, respira e sussurra: un libro.”

Voto: 9/10

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