Recensione: “Central Park” Guillaume Musso

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Genere: Giallo

Prezzo: € 18,00

Casa Editrice: Bompiani (che ringrazio per la copia)

Trama:
New York. Otto del mattino.
Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure… Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono farealtro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite. Un thriller magistrale – oltre un milione di copie vendute in Francia – che conquista il lettore sin dalla prima scena e lo avvolge in una spirale implacabile.

Recensione:
In passato ho già letto un romanzo di Guillaume Musso e sono rimasta subito incantata dal suo stile quindi quando ho letto la trama di questo nuovo libro ho subito desiderato leggerlo
Si tratta di un romanzo giallo e si apre con un momento di grande enfasi, due sconosciuti si svegliano ammanettati insieme a Central Park, ma fino alla sera prima lei era a Parigi e lui a Dublino. È un inizio molto originale e immette il lettore in un punto focale della storia con molti misteri da scoprire.
Sin dai primi capitoli mi sono appassionata alle vicende di Alice e Gabriel, che sembrano non avere nulla in comune eppure sono entrambi delle vittime e condividono parecchi misteri. Devo ammettere di essermi affezionata a entrambi ma in particolare a Gabriel, nonostante il libro contenga soprattutto il punto di vista della donna. Gabriel ha quell’aura speciale che lo fa entrare subito nel cuore del lettore nonostante molto spesso la sua credibilità venga messa in dubbio.
Alice è un personaggio molto profondo, ricco di sfaccettature e tuttaltro che banale, eppure molti suoi comportamenti per me sono stati inaccettabili e non sono riuscita a perdonare le sue scelte.
Per quanto riguarda la storia, il romanzo procede molto bene, ci sono grandi svolte, colpi di scena e momenti particolari, eppure devo ammettere che avrei evitato con piacere alcune parti. Alcuni momenti li ho trovati molto riempitivi, non hanno fornito qualcosa alla storia e distoglievano quasi l’attenzione dagli avvenimenti importanti.
Invece, ho trovato interessantissimi i flashback legati al passato di Alice, questi capitoli oltre a essere interessanti, danno anche preziose informazioni sulla protagonista.
Per quanto riguarda il finale, il mio giudizio si è un po’ diviso a metà, una cosa che mi capita molto raramente. Di solito i finali dei gialli o mi piacciono o non mi piacciono, non ci sono sfumature. In questo caso mi sento divisa: da un lato ho apprezzato gli ultimi colpi di scena, alcuni non me li aspettavo e la sorpresa ha saputo colpirmi, dall’altro lato ho trovato alcune scelte molto forzate e parecchio irreali e quando si tratta di gialli vorrei che il realismo fosse predominante.
Voglio concludere consigliando questo romanzo a tutti gli amanti di Musso perché in questo libro ci sono tutti i tratti caratteristici del suo stile e lo consiglio anche agli amanti del genere perché ci sono molti colpi di scena da non sottovalutare e la storia è incredibilmente originale.

Citazione Preferita:
“Basta un istante. Uno sguardo. Un incontro. Per sconvolgere un’esistenza. La persona giusta al momento giusto. Il capriccio complice del caso.”

Voto: 8,5/10


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