Recensione in anteprima: Autopsy, il male è immobile

Ho avuto il piacere di essere invitata da M2 Pictures all’anteprima stampa di Autopsy, un film horror elegante ed efficace, che uscirà al cinema l’8 Marzo.

Autopsy (The Autopsy of Jane Doe) è un horror high concept dai risvolti sorprendenti e terrificanti. Ispirato per stessa ammissione degli sceneggiatori Richard Naing e Ian Goldberg a grandi classici come Il coltello nell’acqua e Repulsione, due film di Roman Polanski molto claustrofobici.
Prodotto da Eric Garcia (sceneggiatore di Repo Man e Il genio della truffa) con Fred Berger (La La Land), ai quali si sono poi aggiunti gli inglesi Ben Pugh e Rory Aitken (Shifty, Welcome to the Punch – Nemici di sangue), il film si discosta molto dai soliti horror caratterizzati da case stregate o esorcismi. Cercando di accentuare ulteriormente queste peculiarità del progetto, i produttori hanno voluto dare un tocco europeo al film che non lo facesse apparire un classico horror americano. La regia del film è stata così affidata al norvegese André Øvredal, che aveva già ottenuto ampi consensi di critica per Trollhunter nel 2010.

Proprio l’importanza dell’aspetto psicologico tra i due protagonisti ha guidato la scelta del cast su due attori di spessore e talento come Brian Cox e Emile Hirsch che, colpiti anche loro dalla sceneggiatura insolitamente approfondita e curata per un horror, hanno immediatamente accettato di interpretare il film.
Osannato anche da grandi autori come Stephen King e Guillermo del Toro, che lo hanno definito “un horror viscerale” “elegante ed efficace”, AUTOPSY si candida a diventare uno dei nuovi titoli cult del suo genere.

Sinossi:
Tommy Tilden (Brian Cox) è un esperto medico legale e gestisce con suo figlio Austin (Emile Hirsch) un obitorio in Virginia. Un giorno lo sceriffo del posto arriva con un caso di emergenza, il cadavere di una donna sconosciuta ritrovato in un seminterrato a seguito di un pluriomicidio. Sembra un caso come tanti, ma nel corso dell’autopsia i due professionisti vengono man mano turbati da nuove, terrificanti scoperte. Il corpo della donna è perfettamente conservato all’esterno, ma all’interno è stato smembrato e rimangono segni di cicatrici e bruciature, come se fosse stata vittima di un orribile e misterioso rituale di tortura. Mentre padre e figlio cercano spiegazioni scientifiche plausibili a queste scoperte raccapriccianti, cose sempre più inspiegabili sembrano succedere nell’obitorio…

Recensione:
Non avevo letto molte informazioni su questo film e non avevo neanche guardato il trailer per non scoprire troppi dettagli, quando guardo un horror mi piace farmi sorprendere dalla storia e dai colpi di scena, ma questo film già dal titolo mi ispirava parecchio.
Con piacere posso dire che si è rivelato un piccolo gioiellino del genere horror, probabilmente uno dei migliori che ho visto negli ultimi mesi. Il titolo fa pensare a un horror molto splatter, quando si tratta di autopsie chi non pensa a sangue e organi vitali ben in vista? Invece, la storia viene dirottata su alcuni aspetti del tutto differenti. Le caratteristiche principali non sono il sangue e le scene splatter, bensì le scene inquietanti, buie e sinistre.
Inoltre, una delle note migliori del film è l’ambientazione: si svolge interamente nel piano sotterraneo di una casa, dove una famiglia gestisce un obitorio. Mi è piaciuta molto la scelta di un luogo così circoscritto e soprattutto claustrofobico, le stanze sono poche, non esistono finestre e i collegamenti col mondo esterno sono solo mediante un ascensore e una piccola apertura sul tetto. Durante tutto il film sembra quasi che manchi l’aria all’interno di questi piccoli corridoi e stanze.
Ho apprezzato anche la caratterizzazione dei personaggi, che nonostante non sia molto approfondita offre comunque un piccolo sfondo per poter capire meglio le scelte dei personaggi. Infatti, oltre all’aspetto horror, il film ci offre alcuni spunti per conoscere i personaggi, un padre e un figlio che stanno ancora affrontando un lutto molto grave.
Un’altra nota positiva del film è che non ci sono momenti morti o noiosi, la storia si svolge nel giro di poche ore e tutto avviene molto in fretta, questo crea una situazione di ansia che non lascia indifferente lo spettatore.
Non rivelerò molto sui dettagli più preziosi della trama, posso solo assicurare che ci sono dei colpi di scena molto interessanti, alcuni anche difficili da comprendere o da immaginare. Uno dei dettagli che ho apprezzato particolarmente riguarda il soggetto dell’autopsia, una donna di cui non si sa nulla (Jane Doe) e che è la vera protagonista della storia e delle inquadrature; la visione del suo corpo freddo, perfetto e bianco al centro di numerosissime scene ha reso il film ancora più intrigante.
L’unica nota negativa, che ha diminuito il voto, riguarda il finale della storia. Avrei voluto maggiori spiegazioni e un finale un po’ diverso, ma per evitare ulteriori spoiler non vi dirò di cosa si stratta.
Concludo consigliando la visione del film agli amanti del genere horror, sono sicura che sarà di vostro gradimento.

Voto: 7,5/10

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