Genere: Thriller
Prezzo: € 14,90
Casa Editrice: Giunti (che ringrazio per la copia)
Trama:
Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell’Alaska dove l’inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d’America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l’istituto insieme al collega Fitzpatrick. Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente pericolosa. Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi. E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l’ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta.
Recensione:
Ho iniziato questo romanzo con molte aspettative, la trama prometteva bene e mi sono lasciata un po’ trasportare dall’entusiasmo, purtroppo facendo così mi sono rovinata la lettura e mi aspettavo davvero tanto, ma dopotutto è stato un libro abbastanza avvincente.
Prendendo in considerazione le note positive voglio sottolineare il fascino dell’ambientazione, l’Alaska è misteriosa e poco conosciuta, inoltre è il primo libro che leggo ambientato in questo posto quindi è stato molto interessante scoprire le difficoltà di un territorio dal clima tanto difficile e come si svolge la vita in un piccolo paese dell’Alaska.
Un’altra nota molto interessante è il progetto della protagonista, Evelyn, creare una prigione di massima sicurezza in cui studiare i peggiori serial killer d’America è un progetto decisamente ambizioso e pericoloso, ma Evelyn ha tutte le carte per svolgere bene il suo lavoro. Il suo oscuro passato la tormenta ancora e il suo modo di affrontare il trauma è capire meglio come funziona la mente di un serial killer per poter evitare che ci siano così tante vittime nel mondo. Ma proseguendo con la lettura è chiaro che non ha ancora superato il suo trauma e che in realtà si ripercuote ancora molto nella sua vita quotidiana e lavorativa.
Nonostante ciò, Evelyn è una donna in gamba e molto intelligente, perfino nelle situazioni più critiche riesce a ragionare lucidamente e l’ho apprezzata in molti punti della storia.
Un altro personaggio molto interessante è il sergente Amarok, nonostante il suo rapporto speciale con Evelyn in alcuni momenti ho sospettato perfino di lui.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, avrei voluto conoscere più detenuti della prigione, i due che il libro ci ha presentato, Hugo e Garza sono molto affascinanti e le loro sedute con la dottoressa sono tra le parti migliori del romanzo.
Invece, tra le note negative del romanzo devo includere il fatto di aver intuito il colpevole quasi all’inizio del romanzo a causa di alcuni indizi che non passavano assolutamente inosservati, quindi avrei voluto che la scrittrice nascondesse la verità con più cura per avere una piacevole sorpresa finale. Però, ho apprezzato le altre scoperte che circondano il colpevole e il suo movente ed è stato interessante come tante storie fossero collegate fra loro.
Infine, concludo consigliando questo romanzo a chi cerca un thriller con alcuni tratti psicologici.
Citazione Preferita:
“Tutti portiamo una maschera e negli psicopatici la maschera è più come uno specchio. Riflettono quello che pensano tu voglia vedere, perché dentro hanno il vuoto.”
Voto: 8/10
SONDAGGIO
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