I 10 Libri più citati nel Telefilm “Lost”

I libri sono una parte fondamentale del telefilm “Lost”. Annoiati dalla vita sull’isola (quando non scappano da nubi misteriose, non scoprono stazioni segrete o non si ammazzano) i naufraghi sono spesso ritratti mentre leggono e hanno gusti anche particolari (gli Altri avevano pure fondato un club di lettura). Inoltre molti episodi delle sei stagioni hanno titoli tratti da romanzi, mentre le citazioni e i riferimenti letterari disseminati nei dialoghi sono innumerevoli.
Di seguito i 10 libri che hanno influenzato in modo del tutto particolare l’evoluzione dei personaggi e le loro vicende. (Se volete leggere l’elenco completo dei libri citati cliccate qui).

  • 1. Lewis Carroll, “Alice nel paese delle meraviglie”
    È forse uno dei libri più citati dai protagonisti di Lost. Quando Locke consiglia a Jack di inseguire il fantasma del padre, ad esempio, nel quinto episodio della prima stagione (intitolato “White Rabbit”), usa l’immagine di Alice e il Bianconiglio. Lo stesso Jack legge al nipote, il piccolo Aaron, passi dal libro e la sua cameretta reca immagini tratte dalla storia. Spazio per riferimenti al seguito, Attraverso lo specchio, che dà il titolo all’episodio 22 della terza stagione (“Through the Looking Glass”) e ad una delle stazioni Dharma, “Lo specchio”, che ha come simbolo un coniglio e un orologio.

  • 2. Stephen King, “On Writing”
    I paralleli fra l’opera di King e la trama di Lost sono numerosi. E mentre molti protagonisti vengono ritratti mentre leggono sue opere (Ben, quando Locke gli offre I fratelli Karamazov, chiede se invece non c’è nessuna opera di King da leggere), lo stesso re del mistero ha fatto molte volte riferimento alla serie. Un suo esercizio di stile nel saggio che ha dedicato alla scrittura creativa, quello del coniglio bianco con un 8 disegnato sul pelo e chiuso in una gabbia, è un’immagine ricorrente nell’intero telefilm.

  • 3. Mark Twain, “Le avventure di Tom Sawyer”
    Ovvio ricordare che uno dei protagonisti di Lost, il truffatore James Ford, sceglie come finto nome proprio “Sawyer”, ricordando che Huckleberry Finn era invece “già stato preso”.

  • 4. William Golding, “Il signore delle mosche”
    Il tema è molto simile: il tentativo di ricreare ex novo una società ordinata su un’isola, che però sfocia nella violenza e in una serie di disordinati imprevisti. La citazione è anche letterale, quando, verso la fine della prima stagione, Sawyer cattura Jin dopo l’incendio alla capanna: “Là alla spiaggia un mese fa potevano essere tutti dottori e ragionieri, ma adesso è l’ora del Signore delle Mosche”.

  • 5. Omero, “Odissea”
    L’uso di flashback per chiarire la storia dei personaggi è una tecnica che risale, appunto, ai poemi omerici. In particolare il subplot che vede protagonisti Desmond e l’amata che si chiama – non a caso – Penny (Penelope) richiama in più punti la storia di Ulisse: lui naufraga e non può più tornare, lei resta innamorata di lui per tutta l’assenza, e il loro ricongiungimento è impedito da un personaggio con un solo occhio (il ciclope Polifemo/Bakunin).

  • 6. L. Frank Baum, “Il mago di Oz”
    Ben nel primo dei suoi molteplici cambi d’identità prende il nome di Henry Gale, il nome del nonno di Dorothy nella trasposizione televisiva del 1939 e di un uomo misteriosamente schiantatosi sull’isola con la sua mongolfiera (altro riferimento al libro). In più due episodi portano titoli che sono citazioni dell’opera di Baum: “The Man Behind the Curtain” e “There’s No Place Like Home”.

  • 7. C.S. Lewis, “Le cronache di Narnia”
    Il nome dell’antropologa Charlotte Staples Lewis è un chiaro calco di quello completo dell’autore, Charles Staples Lewis. Inoltre una delle stazioni Dharma, “The Lamp Post”, fa riferimento a un elemento centrale ne Il leone, la strega e l’armadio, mentre la figura messianica di Jacob, il controllore dell’isola, è simile a quella di Aslan, il leone mitologico che controlla le sorti di Narnia (e anche il “passaggio” che avviene alla fine della serie ha somiglianze con la conclusione della saga letteraria).

  • 8. John Steinbeck, “Uomini e topi”
    Nell’ultima stagione Sawyer dichiara all’Uomo in Nero che il suo autore preferito è Steinbeck e fa riferimento alla conclusione del libro prima di tentare di ucciderlo. Molte altre citazioni erano state disseminate nelle stagioni precedenti, e in un flashback si vede Sawyer in prigione che legge Of Mice and Men (e una traccia della soundtrack della quarta stagione si chiama invece “Of Mice and Ben”). Un altro libro di Steinbeck, The Pearl, dà il nome a un’altra delle stazioni Dharma.

  • 9. Joseph Conrad, “Cuore di Tenebra”
    Il “cuore di tenebra” è quello che Jack continua a scorgere nella sua amata Kate, mentre in due occasioni Locke e Hurley vengono paragonati all’oscuro protagonista del romanzo, il colonnello Kurtz, rispettivamente da Sawyer e Charlie. La mancanza di un punto di vista lineare e affidabile nella narrazione, il continuo capovolgimento della leadership e i grandi constrasti fra i personaggi (e fra i naufraghi e gli Altri) sono temi che accomunano la serie al romanzo.

  • 10. La Bibbia
    È forse il libro più citato e quello che offre il maggior numero di spunti e riferimenti. Molti episodi hanno titoli biblici (“Numeri”, “Exodus”, “Salmo 23″, “Fuoco e acqua”), così come gran parte dei nomi dei personaggi (Moses, Aaron, Jacob, Sarah ecc.). Il predicatore Eko intaglia sul suo bastone numerosi versetti, mentre l’incredulità di Jack nei confronti dei misteri dell’isola è spesso paragonata a quella evangelica di San Tommaso. La foto del cast della quarta stagione, poi, riproduce l’ultima cena e viene chiamata “The Lost Supper”.

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